Durante l’evento del Forum nazionale del Terzo settore “Migrazioni, Diritti, Inclusione. Un’agenda condivisa per l’Italia che cambia”, che si è svolto oggi a Roma in Campidoglio, è stato presentato il documento “Oltre l’emergenza”, contenente le proposte del Terzo settore italiano per un governo giusto ed efficace dei fenomeni migratori.
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«È necessario riaffermare che la gestione dei fenomeni migratori richiede un approccio radicalmente diverso che sappia mettere a sistema la legislazione e gli strumenti di gestione ordinaria, le politiche di cooperazione allo sviluppo, i programmi di ricerca e soccorso e i piani di accoglienza e inclusione, con particolare riguardo ai minori stranieri non accompagnati», si legge nel documento. «Un approccio integrato che riesca a mettere in sinergia l’azione del Governo nazionale e quella degli altri livelli istituzionali, incluse le diverse amministrazione centrali, le regioni e comuni, e che sostenga le iniziative sussidiarie del mondo del Terzo settore».
L’emergenza migratoria? Un’opportunità
«Abbiamo chiamato il documento “Oltre l’emergenza” perché l’emergenza migratoria è un’opportunità, non solo di carattere umanitario, culturale ecc. ma anche in senso utilitaristico. L’accoglienza fatta bene, in un sistema di regole, di normative attuate adeguatamente può essere un plus competitivo», ha detto Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo settore, durante la presentazione del testo.
Tre pilastri: soccorso, accoglienza, cooperazione
Sono tre i pilastri di un approccio integrato, proposto nel testo, alla gestione delle migrazioni: soccorso e assistenza a chi arriva nel nostro Paese; buona accoglienza e percorsi di inclusione e integrazione, rafforzando in particolare la protezione di minori e rifugiati; rispetto degli impegni di cooperazione allo sviluppo, anche per farne leva di sviluppo delle comunità di origine dei migranti.
«Soccorrere è il primo punto: non possiamo più assistere a morti in mare, a un’assistenza che non arriva e che deve coinvolgere tutta l’Europa. Il secondo pilastro è accogliere, le politiche vanno condivise in senso interistituzionale, dall’assistenza alla casa all’accessibilità alla tutela dei diritti, soprattutto dei soggetti più fragili: donne, bambini, minori stranieri non accompagnati», ha spiegato Pallucchi. «Infine, c’è la cooperazione internazionale, la cui cornice è sempre stata un modello di sviluppo equo e sostenibile».
Nel documento, inoltre, si chiede che sia messa in sinergia l’azione del Governo e delle istituzioni locali con il Terzo settore, per una governance condivisa e in una visione di sviluppo umano.
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«Riattiviamo il tavolo interistituzionale sulle migrazioni»
«Il Terzo settore ha un grande patrimonio da mettere a disposizione per superare le pratiche di emergenza, incapaci di affrontare seriamente la situazione attuale», ha continuato Pallucchi. «Esistono esempi virtuosi di collaborazione tra enti di Terzo settore e comuni ma vanno resi strutturali. Chiediamo, come primo passo che sia riattivato il tavolo interistituzionale sulle migrazioni aperto alle organizzazioni della società civile, per mettere a sistema tutti gli attori in grado di offrire un contributo».
Foto in apertura di Sammmie da Pixabay e, nell’articolo, dell’ufficio stampa del Forum Terzo settore
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