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Brescia punta al calore digitale: il primo data center green che riscalda la città


A cinquant’anni dall’attivazione della prima rete di teleriscaldamento in Italia, Brescia torna protagonista della transizione ecologica. Nella centrale Lamarmora è stato inaugurato il primo data center italiano dotato di sistema di raffreddamento a liquido integrato con la rete di teleriscaldamento cittadino, frutto della collaborazione tra A2A e la società francese Qarnot. Una soluzione pionieristica che unisce efficienza digitale e sostenibilità ambientale.

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Come funziona il calore digitale

Grazie all’innovativa tecnologia sviluppata da Qarnot, il calore generato dai server viene recuperato a temperature elevate, fino a 65 °C, e immesso direttamente nella rete cittadina per riscaldare edifici e abitazioni. Rispetto ai tradizionali sistemi ad aria, il raffreddamento a liquido consente una valorizzazione energetica immediata e più efficiente, riducendo l’uso di pompe di calore e combustibili fossili.

Un impatto concreto: meno CO₂, più energia pulita

A regime, il progetto sarà in grado di produrre 16 GWh annui di energia termica pulita, sufficiente a coprire il fabbisogno termico di circa 1.350 appartamenti. Sul fronte ambientale, si stima un risparmio di 3.500 tonnellate di CO₂ all’anno, pari alla capacità di assorbimento di oltre 22.000 alberi. Un risultato che rafforza l’impegno di Brescia verso la neutralità climatica entro il 2050.

La visione di A2A: reti intelligenti e calore urbano

“Non si tratta solo di un vantaggio tecnologico, ma di un asset strategico per la decarbonizzazione urbana”, ha dichiarato Renato Mazzoncini, Ad di A2A. “Con il teleriscaldamento 4.0, le reti diventano intelligenti e capaci di integrare ogni cascame termico disponibile. In Lombardia, solo con i progetti già in pipeline, si potrebbero riscaldare fino a 150.000 appartamenti recuperando calore residuo da fonti digitali e industriali”.

Brescia città-laboratorio della transizione ecologica

Per la sindaca Laura Castelletti, questo progetto rappresenta un ulteriore passo nella lunga tradizione della città come laboratorio d’innovazione ambientale. “Siamo stati pionieri negli anni Settanta con il teleriscaldamento e oggi lo siamo ancora, adottando una tecnologia che affina le strategie contro l’inquinamento atmosferico e rafforza la nostra lotta al cambiamento climatico”.

Qarnot: calcolo ad alte prestazioni e impatto positivo

Per Qarnot, il data center inaugurato a Brescia rappresenta la prima tappa di un’espansione in Italia nel settore del cloud HPC (High Performance Computing). “Abbiamo sviluppato una piattaforma pensata per settori ad alta intensità di calcolo come automotive, aerospazio ed energia”, ha spiegato Paul Benoit, CEO e co-fondatore. “La nostra infrastruttura consente di coniugare prestazioni, efficienza energetica e valore per i territori, presidiando l’intera catena del valore del cloud sostenibile”.

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La tecnologia Qarnot e la riconversione della Lamarmora

Il progetto è articolato in due fasi. La prima, già attiva, prevede l’installazione di 30 unità computazionali QBx, capaci di generare 800 MWh termici all’anno. Il secondo step, denominato “Qarnot 2”, vedrà la riconversione dell’ex deposito del carbone della centrale Lamarmora in una vera e propria fabbrica di calore digitale, alimentata dai server. Sarà operativo nel prossimo biennio e porterà la produzione di calore a 16 GWh annui.

Modello Brescia: per la città nuovo calore green dai Data Center
Ph. Christian Penocchio

A2A e Qarnot a Brescia: un esempio virtuoso di economia circolare

La rete di teleriscaldamento di Brescia è tra le più avanzate d’Europa, con 684 km di condotte e 22.000 clienti allacciati. Già oggi, l’83% del calore distribuito proviene da fonti non fossili: fumi del termoutilizzatore, acciaierie, accumuli termici. Ora, con l’integrazione del calore generato dai data center, si rafforza un modello virtuoso di economia circolare urbana.

Teleriscaldamento 4.0: leva per la decarbonizzazione

Secondo lo studio “Sostenibilità urbana” realizzato da A2A con The European House – Ambrosetti e ASviS, il teleriscaldamento è tra le leve tecnologiche più efficaci per ridurre le emissioni urbane di oltre il 50% entro il 2050. Sfruttare il calore di scarto dei data center – il cui consumo energetico globale raddoppierà entro il 2030 – è un’opportunità strategica per affrontare la sfida della sostenibilità nella nuova era digitale.




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