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Scontrino digitale, il pagamento diventa check-in relazionale


C’è un oggetto che accompagna ogni acquisto da sempre, spesso dimenticato o buttato via subito: lo scontrino cartaceo. Con la proposta di legge approvata alla Camera nel 2024, l’Italia si prepara a una transizione progressiva verso il solo scontrino digitale, partendo entro la fine del 2025. Un cambiamento in apparenza tecnico, ma che porta con sé riflessioni strategiche su sostenibilità, customer experience e gestione dei dati.

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Verso lo scontrino digitale, un cambio silenzioso ma di sistema

La digitalizzazione degli scontrini non arriva da un giorno all’altro: l’Italia ha infatti già avviato nel 2020 l’obbligo dello scontrino elettronico inviato all’Agenzia delle Entrate tramite registratori telematici. Il nuovo step che verrà attuato mira a coinvolgere direttamente il consumatore finale, eliminando la stampa cartacea dello scontrino, che resterà disponibile solo su esplicita richiesta dell’acquirente.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy definirà attraverso un decreto attuativo le modalità operative, le esenzioni e la tempistica completa che, a oggi prevede una fase pilota nei supermercati entro il 2025, un’estensione progressiva nel corso del 2026 e, infine, la digitalizzazione completa nel 2027.

Meno carta, più valore

In Italia si stampano oltre 30 miliardi di scontrini ogni anno, utilizzando carta termica non riciclabile, spesso con componenti chimiche tossiche. Il beneficio ambientale atteso è concreto: si parla di centinaia di tonnellate di rifiuti evitati e di riduzione significativa delle emissioni associate alla produzione e allo smaltimento della carta.

Ma al di là della sostenibilità, il vero potenziale dello scontrino digitale sta nel creare un nuovo e utile touchpoint relazionale nella definizione del customer journey: da semplice ricevuta, potrà diventare strumento di valore per il consumatore, utile per resi, garanzie, detrazioni fiscali e, soprattutto, punti fedeltà.

Con lo scontrino digitale si possono prevedere vantaggi per tutti gli attori

Per i negozianti ciò comporterà una sensibile riduzione dei costi operativi (meno carta, meno manutenzione), l’integrazione con software gestionali e di crm, nonché l’automazione della rendicontazione fiscale e dell’analisi del magazzino. Per i consumatori, invece, lo scontrino digitale permetterà un’archiviazione automatica, la possibilità di ricevere lo scontrino via email, app, sms o qr code e, in alcuni casi, meno disordine nel portafogli. Il tutto nel rispetto della privacy. Lo scontrino digitale potrà essere ricevuto solo previo consenso, secondo quanto previsto dal gdpr. Com’è già ben noto, il Garante della Privacy ha più volte sottolineato l’importanza di soluzioni tokenizzate, che non impongano la raccolta di dati personali.

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Un trend europeo già tracciato

In Francia, già dall’1 agosto 2023 è entrata in vigore la legge antisprechi che abolisce la stampa automatica dello scontrino, mentre in Germania, già da anni, i retailer offrono la possibilità di riceverlo via app o email. In Svezia e Finlandia, l’e-scontrino è una prassi quotidiana e ormai uno standard nei punti vendita della gdo. Quindi l’Italia, pur con un approccio graduale, si sta muovendo nella stessa direzione degli altri paesi, con l’obiettivo di digitalizzare completamente l’emissione entro due anni.

Scontrino digitale, un’occasione relazionale

Come già anticipato, la trasformazione non riguarda solo un cambiamento tecnico, bensì rappresenta l’opportunità di ripensare il momento del pagamento come una sorta di “check-in relazionale”, un momento in cui il brand può attivare un dialogo post-acquisto, offrendo esperienze personalizzate, promozioni digitali, e fidelizzazione tramite canali già presenti nei digital wallet degli utenti.

Secondo l’osservatorio We Are Social – Digital 2025, solo il 21,8% degli utenti social italiani cerca prodotti da acquistare tramite le piattaforme, ma oltre il 40% scopre nuovi brand attraverso ricerche online e passaparola. Lo scontrino digitale può inserirsi in questa dinamica come strumento di ingaggio silenzioso ma costante.

In conclusione, lo scontrino digitale è molto più di un documento fiscale. È un nuovo strumento di relazione, un’opportunità per innovare e semplificare, per ridurre impatti ambientali e, soprattutto, per spostare il valore del checkout dalla fine dell’acquisto a un potenziale inizio della relazione. Se ben implementato, questo passaggio potrà portare benefici tangibili a tutti gli attori della filiera. L’importante sarà gestirlo con chiarezza, trasparenza e attenzione al valore percepito dal cliente. Solo così, quella che oggi è una piccola rivoluzione silenziosa, potrà trasformarsi in una leva concreta per la competitività e la fidelizzazione.

 


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