Simone Giglietti, 54 anni di Cingoli, è il nuovo presidente della Cna di Macerata. Imprenditore artigiano, ha avviato nel 2011 una solida impresa edile specializzata in ristrutturazioni, dopo un percorso iniziato da quando aveva 14 anni in diversi mestieri del settore.
Giglietti, qual è lo stato di salute dell’economia locale.
“Dal punto di vista del mercato del lavoro, le Marche registrano oltre 15.000 occupati in più alla fine di marzo 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, l’espansione occupazionale rischia di essere frenata dalla difficoltà delle imprese nel reperire lavoratori qualificati, in particolare tecnici e operai specializzati. Nella provincia di Macerata si conferma un’elevata dinamicità nelle assunzioni previste: tra giugno e agosto 2025 si stimano 7.330 nuovi ingressi, il terzo dato regionale dopo Ancona e Pesaro Urbino. Ciò avviene nonostante il numero delle imprese attive sia in calo: erano 34.768 al 31 marzo 2015, scese a 30.576 al 31 marzo 2025, con una flessione del 12%. Le due tendenze stanno ad indicare che le imprese che resistono si stanno strutturando maggiormente, ma il mismatch tra domanda e offerta di competenze resta una criticità centrale. Circa metà delle figure ricercate non si trova, è urgente quindi rafforzare i percorsi formativi legati al mondo delle imprese e valorizzare gli ITS, in collaborazione con le associazioni di categoria”.
Ricostruzione post sisma: luci e ombre.
“La ricostruzione post-sisma nelle Marche rischia purtroppo una nuova battuta d’arresto: il blocco del Superbonus potrebbe lasciare incompiuti molti cantieri privati e il mancato rinnovo della Zona franca urbana ha tolto un importante aiuto per le imprese dell’area. Cna ha già sollecitato le istituzioni affinché intervengano con una proroga dei termini per le agevolazioni fiscali e misure dedicate alle microimprese di prossimità. Dobbiamo arrestare la desertificazione economica delle aree interne; evitare che chiudano i negozi e le botteghe e aiutare gli artigiani che resistono. Perché l’artigianato e il piccolo commercio, in questi paesi, sono un presidio di comunità e identità”.
Quali sono attualmente le priorità della Cna?
“Chiediamo in generale un ecosistema normativo e istituzionale che non sia ostile, ma amico delle piccole imprese, ossatura produttiva del nostro territorio. Sono quindi necessari percorsi guidati per agevolare l’introduzione di pratiche innovative e digitali all’interno dei processi produttivi delle piccole imprese, con incentivi e affiancamento operativo. Un altro nodo cruciale è l’accesso al credito. Le imprese lamentano crescenti difficoltà di liquidità accompagnate da criteri bancari più selettivi. Cna propone l’introduzione di strumenti finanziari pubblici pensati su misura per le realtà artigiane e l’attivazione di bandi semplici e realmente accessibili. Infine resta prioritario il tema della semplificazione burocratica. Secondo l’Osservatorio Cna 2025, ogni impresa artigiana spende oltre 9.000 euro all’anno in adempimenti amministrativi”
I settori trainanti e, di contro, quelli in sofferenza?
“Il settore agricolo continua a perdere imprese (-1.857 in dieci anni), un calo costante e continuo nel tempo. La manifattura registra una contrazione del numero delle imprese, con una flessione più marcata tra fine 2021 e inizio 2022. Le costruzioni restano relativamente stabili, mantenendosi attorno alle 4.200 imprese, mentre sono le imprese del commercio ad avere le maggiori difficoltà (-1.254 in soli 4 anni, una su 6). Nonostante negli ultimi 10 anni ci siano state tante e pesanti criticità, principalmente causate da fattori esterni al nostro territorio, in quest’ultimo periodo abbiamo potuto osservare una sostanziale tendenza alla stabilizzazione; segno che le imprese stanno reagendo e cercando un nuovo equilibrio”.
Il rapporto con l’informazione locale?
“Mai come oggi siamo esposti a una quantità di informazioni senza precedenti: miliardi di contenuti ogni giorno, veri e falsi, provenienti da una molteplicità di canali, spesso incontrollati. La vera sfida non è più accedere alle notizie, ma saper selezionare quelle autentiche, rilevanti e utili. I social network, dominati da algoritmi che ci mostrano ciò che vogliamo vedere, finiscono spesso per confermare le nostre opinioni, anziché aiutarci a comprendere la realtà complessa che ci circonda. In questo scenario, la stampa tradizionale e la professionalità dei giornalisti sono più che mai insostituibili: offrono un filtro critico, fonti verificate e un contesto interpretativo che nessuna piattaforma automatizzata può garantire. La Cna di Macerata riconosce da sempre questo valore e ha costruito un rapporto solido e reciproco con le redazioni dei quotidiani locali, considerandole veri alleati nel compito di informare imprese, cittadini e istituzioni. Insieme, Cna e quotidiani, rappresentano “corpi intermedi” fondamentali, capaci di guidare l’opinione pubblica e le realtà produttive locali in un’epoca in cui la chiarezza e l’affidabilità dell’informazione non sono solo un bene comune, ma una necessità vitale per la democrazia e lo sviluppo economico”.
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