Treviso, 30 giugno 2025 – Una vasta operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Treviso, denominata “Hidden Gain”, ha smascherato un articolato sistema di frode fiscale basato sull’emissione di fatture false per un valore complessivo superiore a 87 milioni di euro di base imponibile e 19 milioni di IVA. L’indagine ha portato alla denuncia di 16 persone di origine cinese e ha rivelato il coinvolgimento di oltre 600 imprese italiane che avrebbero utilizzato questi documenti fiscali irregolari per abbattere il proprio carico tributario.
L’attività investigativa, coordinata dal Comando Provinciale di Treviso, si è concentrata sul contrasto alle più complesse forme di evasione fiscale nel settore del commercio di generi non alimentari. Le Fiamme Gialle hanno individuato diciotto imprese “cartiere”, gestite da cittadini cinesi, che risultavano prive di sedi operative, beni strumentali e dipendenti. Queste aziende, completamente inadempienti rispetto agli obblighi tributari, avevano come unico scopo la “vendita” di fatture relative a forniture di merci mai realmente effettuate.
L’operazione ha preso il via da una verifica fiscale condotta nei confronti di una società che gestiva un grande magazzino di vendita al dettaglio nel coneglianese. Gli approfondimenti hanno permesso di scoprire che questa società aveva illecitamente abbattuto il proprio imponibile fiscale attraverso la contabilizzazione di oltre 2 milioni di euro di base imponibile e 500 mila euro di IVA a credito, derivanti da fatture false emesse dalle suddette “cartiere”.
I militari della Compagnia di Conegliano, guidati dal Capitano Antonio Ancillao, Comandante della Compagnia di Conegliano, hanno accertato che dal 2019 le diciotto “cartiere” avevano emesso migliaia di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti a beneficio di oltre seicento operatori economici distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Questo meccanismo di frode fiscale rientra nella “compravendita” di fatture false, che permette agli acquirenti di ridurre il proprio carico fiscale, trasferendo il debito erariale sulle aziende fornitrici. Spesso, queste ultime sono riconducibili a soggetti irreperibili in Italia, accumulando ingenti debiti destinati a non essere mai onorati.
Di fronte a tali evidenze, gli investigatori hanno definito le responsabilità penali dei titolari e degli amministratori della società verificata e delle imprese “cartiere”, segnalando alla Procura della Repubblica di Treviso i 16 soggetti di origine sinica.
Le posizioni dei circa seicento destinatari delle fatture false sono state comunicate ai Reparti della Guardia di Finanza competenti a livello nazionale. Questi ora potranno procedere al recupero a tassazione dei costi connessi ai documenti fiscali falsi, indebitamente utilizzati per diminuire i ricavi e le imposte correlate.
L’operazione “Hidden Gain” testimonia l’impegno costante della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica di Treviso nel contrasto a fenomeni di frode fiscale complessi. Tali illeciti, oltre a sottrarre risorse all’Erario, costituiscono un grave ostacolo allo sviluppo economico, incidendo in modo distorsivo sulla concorrenza e sull’efficienza nell’allocazione delle risorse.
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