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Ridurre le imposte di successione UK con il trust


L’inheritance tax britannica colpisce gli asset sopra £325.000 con aliquota del 40%, ma la pianificazione attraverso trust successori può offrire significativi risparmi fiscali e maggiore controllo patrimoniale.

Nel Regno Unito l’inheritance tax (IHT) è un’imposta patrimoniale che compisce chi possiede patrimoni superiori a £325.000. Con un’aliquota standard del 40% e una soglia di esenzione congelata a £325.000 fino al 2026, molti contribuenti si trovano di fronte a carichi fiscali che possono erodere considerevolmente il patrimonio destinato agli eredi.

Per un residente fiscale in Italia, proprietario di beni in UK, la situazione è ancora più complessa, richiedendo una navigazione attenta tra due sistemi fiscali e le convenzioni contro le doppie imposizioni. Ignorare questa sfida significa esporre i propri eredi a un carico fiscale imprevisto e potenzialmente devastante.

La normativa britannica, tuttavia, offre strumenti di pianificazione fiscale attraverso la costituzione di trust successori che, se strutturati correttamente, possono ridurre significativamente l’impatto dell’IHT.

Il quadro normativo dell’inheritance tax

L’inheritance tax act 1984 costituisce il riferimento principale per la tassazione successoria nel Regno Unito. L’aliquota ordinaria del 40% si applica sui valori eccedenti la soglia di £325.000, con una riduzione al 36% quando almeno il 10% del patrimonio netto è destinato ad enti di beneficenza.

Per l’anno fiscale 2025/26, esiste inoltre una soglia aggiuntiva di £175.000 per l’abitazione principale trasmessa ai discendenti diretti, portando potenzialmente il limite di esenzione a £500.000 per i singoli e £1.000.000 per le coppie sposate o unite civilmente.

L’HMRC ha stabilito che gli interessi sui pagamenti tardivi dell’IHT sono attualmente fissati al 4,75%, rendendo ancora più critica una pianificazione tempestiva. Il pagamento deve avvenire entro sei mesi dal decesso, pena l’applicazione di sanzioni e interessi di mora.

Attenzione: Il pagamento dell’IHT deve avvenire entro sei mesi dalla data del decesso. I ritardi comportano l’applicazione di interessi di mora (attualmente al 7,75%), rendendo una pianificazione tempestiva non solo saggia, ma economicamente cruciale.

Trust come strumento di pianificazione successoria

Pensa a un trust come a una cassaforte giuridica. Invece di possedere un bene direttamente, tu (il settlor o disponente) lo trasferisci in questa cassaforte. Nomini una o più persone di fiducia (i trustee) che ne diventano i proprietari legali, con l’obbligo di gestirlo secondo le tue istruzioni (contenute nell’atto di trust) a beneficio di altre persone (i beneficiari, es. i tuoi figli).

L’effetto principale ai fini dell’IHT? L’asset trasferito nel trust esce legalmente dal tuo patrimonio personale. Di conseguenza, alla tua scomparsa, non rientrerà nel calcolo dell’imposta di successione, a patto che vengano rispettate determinate regole.

I trust rappresentano uno degli strumenti più efficaci per la gestione dell’IHT, operando attraverso il trasferimento legale della proprietà degli asset dal settlor ai trustee, che li gestiscono per conto dei beneficiari. Questa struttura giuridica permette di separare la proprietà legale da quella beneficiaria, creando opportunità di ottimizzazione fiscale.

L’IHT può applicarsi anche in vita quando si trasferiscono asset in un trust, ma questa tassazione immediata può essere spesso compensata dai vantaggi a lungo termine. La strategia più comune prevede l’utilizzo dell’annual exemption di £3.000 e delle various small gifts exemptions per alimentare gradualmente il trust senza incorrere in tassazione.

Dalla mia esperienza professionale, risulta particolarmente efficace la combinazione di trust con polizze assicurative vita whole-of-life scritte in trust. Questa struttura permette di pagare l’eventuale IHT residua senza intaccare gli asset principali del patrimonio, garantendo liquidità immediata agli eredi.

Tipologie di trust e implicazioni fiscali

I trust, strumenti sofisticati della pianificazione patrimoniale, si distinguono in diverse tipologie, ognuna con specifiche implicazioni fiscali, soprattutto in relazione all’imposta di successione. Vediamo, di seguito, le principali.

Bare trust

Il bare trust rappresenta la forma più semplice, dove i beneficiari acquisiscono il diritto agli asset una volta raggiunti i 18 anni in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, o 16 anni in Scozia. Dal punto di vista fiscale, gli asset sono trattati come se appartenessero direttamente ai beneficiari.

Nella pratica operativa, si utilizza questa struttura per trasferimenti a minori quando i genitori vogliono mantenere un controllo temporaneo senza incorrere nelle complessità fiscali dei discretionary trust. Il bare trust è particolarmente efficace per accumuli di capital gains tax-free allowances dei minori.

Discretionary trust

I discretionary trust offrono massima flessibilità gestionale ma comportano regime fiscale più complesso. Ogni dieci anni il trust è soggetto a tassazione sul valore eccedente la nil rate band disponibile, con aliquota del 6% (calcolata come 30% dell’aliquota lifetime del 20%).

Questa “decennial charge” richiede pianificazione accurata. Nella mia esperienza, diventa fondamentale strutturare i trust in modo che il valore non superi significativamente la nil rate band al momento delle ricorrenze decennali, spesso attraverso distribuzioni strategiche ai beneficiari.

Interest in possession trust

Questi trust garantiscono ai beneficiari diritto fisso al reddito generato dagli asset. I beneficiari pagano income tax sui redditi ricevuti, mentre il settlor mantiene controllo sulla destinazione finale del capitale. Rappresentano spesso la soluzione ottimale per situazioni dove si vuole garantire sostentamento al coniuge superstite mantenendo destinazione finale del patrimonio ai figli.

Naturalmente, la scelta della tipologia di trust è cruciale e deve essere attentamente valutata con l’ausilio di un consulente legale e fiscale.

Strategie operative di pianificazione

La pianificazione successoria nel Regno Unito richiede una profonda comprensione delle normative fiscali e l’implementazione di strategie operative precise per garantire l’efficacia dei trasferimenti patrimoniali. Tre pilastri fondamentali su cui si basano molte di queste strategie sono l’attenta gestione dei “gifts with reservation of benefit” (donazioni con riserva di beneficio), l’ottimizzazione dei “potentially exempt transfers” (trasferimenti potenzialmente esenti) e la rigorosa compliance con la registrazione dei trust.

Gift with reservation of benefit

Un aspetto critico della pianificazione successoria è assicurarsi che i trasferimenti di beni, in particolare quelli verso un trust, non vengano classificati come “gifts with reservation of benefit” (GWROB). Questa classificazione si verifica quando il disponente (settlor) continua a godere o a trarre beneficio dagli asset che ha trasferito, anche dopo averne ceduto la proprietà legale. L’intento di un trust è quello di rimuovere i beni dal patrimonio del disponente per fini di imposta di successione (IHT – Inheritance Tax), ma se un GWROB viene applicato, il trasferimento è inefficace per l’IHT e i beni rimangono parte del patrimonio del disponente ai fini del calcolo dell’imposta.

In pratica, è essenziale che il disponente non mantenga alcun controllo de facto sugli asset né continui a utilizzarli dopo il trasferimento. Un esempio classico e comune di GWROB si verifica quando l’abitazione principale viene trasferita in un trust, ma il disponente continua a viverci senza pagare un canone di locazione a valore di mercato (market rent value). Senza un canone adeguato, l’operazione sarà considerata fiscalmente inefficace ai fini dell’IHT. Altri esempi possono includere l’uso continuato di opere d’arte, veicoli o altri beni di valore dopo il loro trasferimento. Per evitare questa insidiosa trappola fiscale, è fondamentale che il trasferimento sia completo e irrevocabile, con il disponente che rinuncia a qualsiasi diritto o beneficio futuro sui beni trasferiti, o, in alternativa, che qualsiasi beneficio residuo sia compensato da un corrispettivo adeguato e documentato.

Trasferire un bene in un trust ma continuare a goderne gratuitamente (es. vivere nell’immobile donato senza pagare un affitto a valore di mercato) rende il trasferimento fiscalmente nullo ai fini IHT. L’asset verrà considerato ancora parte del tuo patrimonio. È cruciale che il trasferimento sia un atto definitivo e irrevocabile, o che qualsiasi beneficio residuo sia compensato da un corrispettivo adeguato e documentato.

Potentially exempt transfer

I trasferimenti di beni effettuati a favore di individui, inclusi i beneficiari di alcuni tipi di trust, possono qualificarsi come “potentially exempt transfers” (PET). Questa è una strategia chiave per la riduzione dell’IHT, ma la sua efficacia dipende dal rispetto della “regola dei sette anni“. Se il disponente sopravvive per un periodo di sette anni dalla data del trasferimento, il valore del PET è completamente escluso dal calcolo del suo patrimonio imponibile ai fini dell’IHT. Questo significa che, sebbene il trasferimento sia “potenzialmente” esente, l’esenzione diventa definitiva solo dopo il settimo anno.

Nel caso in cui il disponente non sopravviva per l’intero periodo di sette anni, il valore del PET potrebbe essere soggetto all’IHT, applicando la taper relief (esenzione decrescente) che riduce l’aliquota fiscale in base a quanti anni sono trascorsi dal trasferimento. Per mitigare il rischio di IHT durante questo periodo di sette anni, una strategia comune è quella di sottoscrivere una decreasing term assurance (assicurazione a capitale decrescente). Questa polizza assicurativa è progettata per coprire l’eventuale debito IHT che potrebbe sorgere se il disponente dovesse morire prima della scadenza dei sette anni, offrendo tranquillità e protezione finanziaria ai beneficiari.

Trust registration compliance

La trasparenza è diventata un pilastro fondamentale nella regolamentazione dei trust a livello globale, e il Regno Unito non fa eccezione. Infatti, è obbligatoria la registrazione di tutti i trust non-taxable esistenti presso il Trust Registration Service (TRS) dell’HMRC entro specifiche scadenze. Questa misura, introdotta per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, ha esteso l’obbligo di registrazione ben oltre i soli trust con implicazioni fiscali dirette.

La compliance con l’obbligo di registrazione è assolutamente fondamentale. Le sanzioni per l’omessa o tardiva registrazione possono essere severe, includendo multe significative per i trustee e potenziali complicazioni legali. Una mancata registrazione non solo espone il trust a rischi finanziari, ma può anche compromettere l’efficacia e la legittimità della struttura stessa, rendendo difficile l’apertura di conti bancari, l’acquisto o la vendita di proprietà, o altre operazioni cruciali. Pertanto, è imperativo che i trustee siano a conoscenza dei loro obblighi e si assicurino che tutte le informazioni richieste siano fornite al TRS in modo accurato e tempestivo, mantenendo i registri del trust aggiornati e conformi alle normative vigenti.

Gestione delle distribuzioni

La gestione delle distribuzioni dai trust richiede attenzione particolare agli effetti fiscali sui beneficiari. Le distribuzioni di capitale dai discretionary trust sono generalmente tax-free per i beneficiari, mentre quelle di reddito comportano liability to income tax.

Nella mia esperienza professionale, risulta efficace coordinare le distribuzioni con la situazione fiscale personale dei beneficiari, utilizzando le loro basic rate band disponibili e capital gains tax annual exemptions. Questo richiede pianificazione annuale dettagliata e comunicazione costante con i beneficiari.

Investimenti e asset allocation

I trustee hanno duty of care nell’investimento degli asset del trust. La Trustee Act 2000 stabilisce gli standard di diligenza richiesti, che nella pratica significa diversificazione appropriata e considerazione del risk profile complessivo.

Per trust con finalità IHT planning, è spesso appropriato un approccio growth-oriented negli investimenti, dato che l’obiettivo primario è la crescita del valore al di fuori dell’estate del settlor piuttosto che la generazione di reddito corrente.

Sviluppi normativi e pianificazione futura

Le recenti modifiche normative introdotte dall’aprile 2025 riguardanti il residence-based system per l’IHT hanno impatti significativi per contribuenti non-domiciled e trust offshore. È prevista una exit charge massima del 6% quando un settlor cessa di essere long-term resident.

Questi cambiamenti richiedono revisione delle strutture esistenti e pianificazione per minimizzare l’impatto delle nuove normative. La transizione verso il nuovo regime offre anche opportunità per ristrutturazioni che potrebbero non essere più disponibili in futuro.

Caso pratico: residente in Italia con immobile nel Regno Unito

Per illustrare concretamente l’impatto della pianificazione successoria, analizziamo il caso di Mario Rossi, residente fiscale italiano, proprietario di un immobile a Londra del valore di £800.000, che intende trasmetterlo al figlio Paolo.

Scenario con successione diretta

Profilo fiscale del de cuius: Mario è residente fiscale italiano e non ha mai avuto residenza fiscale nel Regno Unito. Secondo l’HMRC, l’Inheritance Tax si applica esclusivamente sui UK assets per soggetti non-residenti.

Calcolo IHT nel Regno Unito:

  • Valore immobile: £800.000
  • Nil rate band disponibile: £325.000
  • Valore soggetto a tassazione: £475.000
  • IHT dovuta: £190.000 (40% di £475.000)

Tassazione in Italia: Secondo la normativa italiana, Paolo dovrebbe pagare l’imposta di successione italiana sull’immobile estero. Con aliquota del 4% per i figli e franchigia di €1.000.000, non ci sarebbe tassazione italiana aggiuntiva.

Applicazione della Convenzione contro le doppie imposizioni: La Convenzione UK-Italia del 1988 prevede meccanismi di credito per evitare la doppia tassazione. Paolo potrà utilizzare l’IHT pagata nel Regno Unito come credito d’imposta in Italia.

Scenario con trust: pianificazione anticipata

Dieci anni prima, su consiglio del suo consulente, Mario trasferisce l’immobile in un discretionary trust per suo figlio Paolo e i futuri nipoti. Gli aspetti rilevanti fiscalmente sono:

  • Il trasferimento è un Potentially Exempt Transfer (PET) se fatto a un trust idoneo o, più comunemente per un Discretionary Trust, un Chargeable Lifetime Transfer (CLT) che è tassabile al 20% sulla parte che eccede la soglia di £325.000, ma spesso la tassazione immediata è pari a zero se il disponente non ha fatto altre donazioni rilevanti.
  • Regola dei sette anni: Mario sopravvive ben oltre i sette anni dal trasferimento.
  • Al decesso di Mario: L’immobile da £800.000 è completamente fuori dal suo patrimonio ai fini dell’IHT.
  • IHT dovuta nel Regno Unito: £0. Quindi, il risparmio fiscale per la famiglia si attesta £190.000.

Il trust, gestito dai trustee nominati da Mario, può ora decidere di trasferire la proprietà a Paolo o di gestirla a suo beneficio, secondo le volontà originarie di Mario, in totale sicurezza e con la massima efficienza fiscale.

Consulenza fiscale online

L’imposta di successione nel Regno Unito non è un problema da rimandare. Ogni anno di attesa può ridurre le opzioni strategiche a tua disposizione e aumentare il rischio per il patrimonio che hai costruito con fatica. La pianificazione successoria internazionale tramite trust è una materia complessa che richiede competenze specifiche e un’analisi su misura della tua situazione personale, finanziaria e familiare.

Se sei un imprenditore, un investitore o un privato con asset nel Regno Unito e desideri proteggere il tuo patrimonio per le prossime generazioni, il momento di agire è adesso.

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