Il leggendario circuito pugliese celebra mezzo secolo di innovazione. Dalle Ducati elettriche ai record di velocità, l’anello da 12,6 km continua a essere il laboratorio dove nascono (anche) le moto del futuro
Cinquanta candeline per il tempio della velocità. Il Nardò Technical Center spegne le candeline e festeggia un anniversario che profuma di benzina, gomma bruciata e innovazione. Dal 1° luglio 1975, nel cuore del Salento, questo centro prove ha scritto pagine indimenticabili della storia automotive e motociclistica mondiale.
L’iconico anello da 12,6 chilometri non è solo roba da quattro ruote. Qui, dove le auto da record toccano velocità stratosferiche, anche le due ruote trovano il loro habitat naturale per spingersi oltre i limiti. E non parliamo solo di test di velocità pura: il centro pugliese, oggi di proprietà Porsche Engineering, è diventato il laboratorio dove si forgia il futuro della mobilità su due ruote.
DUCATI HA TESTATO QUI LA SUA MOTO ELETTRICA
L’esempio più eclatante? La Ducati elettrica di Michele Pirro che a marzo 2022 ha girato a una media di 240 km/h sull’anello. Un test che ha dimostrato come Nardò sia il posto giusto per validare le tecnologie più avanzate, dall’elettrico all’aerodinamica, passando per l’elettronica di controllo.
Con i suoi 700 ettari, 20 piste e infrastrutture tecnologiche all’avanguardia – inclusa una rete mobile privata ibrida 5G – NTC offre alle case motociclistiche condizioni di test impossibili da replicare altrove. L’anello inclinato permette di mantenere velocità costanti elevate senza dover frenare, scenario ideale per testare stabilità, aerodinamica e prestazioni del powertrain.
LA CASA DI OLTRE 90 AZIENDE
Dal 2012, sotto l’ala di Porsche Engineering, il centro ha investito massicciamente in modernizzazione e digitalizzazione. Nel 2021 è stato aperto un centro dedicato ai test su batterie agli ioni di litio, mentre nel 2023 è nata la divisione software di Lecce, che integra sviluppo virtuale e test reali.
Oggi più di 90 aziende automotive mondiali si affidano aL NTC per i loro programmi di sviluppo. E tra queste, sempre più case motociclistiche scelgono l’anello pugliese per far nascere le loro creature più estreme.
“NTC non è soltanto un centro prove: è un luogo in cui tecnologia e visione si incontrano per far progredire la mobilità e dove i prossimi capitoli dell’innovazione stanno già prendendo forma”, spiega Antonio Gratis, Managing Director del centro.
Con un contributo medio annuo di 20 milioni di euro all’economia locale e oltre 200 professionisti, Nardò continua a essere il punto di riferimento per chi vuole spingere la tecnologia motociclistica verso orizzonti inesplorati. Perché a 50 anni, questo anello magico ha ancora tanta strada da fare.
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