In risposta alla crescente carenza di personale infermieristico, la Regione Veneto ha lanciato un’iniziativa innovativa: un voucher annuale di 1000 euro per ogni nuovo immatricolato nei corsi di laurea in Infermieristica. Questo provvedimento, che sarà valido per i primi tre anni di corso, è destinato agli studenti che supereranno l’esame annuale di tirocinio. L’obiettivo principale di questa misura, che prevede un investimento complessivo di 9 milioni di euro provenienti dai fondi FSE+ 2021–2027, è rispondere a una situazione emergenziale che sta minando il sistema sanitario regionale, già alle prese con un significativo numero di carenze professionali.
Un provvedimento per rispondere alla carenza di infermieri
Il Veneto affronta un’emergenza che vede mancare all’appello 3.500 infermieri, una carenza che sta mettendo a rischio l’efficienza del sistema sanitario. Nonostante gli sforzi per aumentare il numero di posti disponibili nei corsi universitari, il saldo tra infermieri assunti e cessati continua ad essere negativo, con 359 infermieri in meno nel 2024, nonostante un leggero incremento delle immatricolazioni. Le dimissioni inattese, con personale che spesso torna al Sud o si sposta dal settore pubblico a quello privato, accentuano ulteriormente questa problematica.
Il voucher, che sarà erogato da Veneto Lavoro attraverso i Centri per l’impiego, punta ad incentivare l’immatricolazione nelle facoltà di Infermieristica, rendendo la professione più attrattiva anche dal punto di vista economico. Con questa misura, la Regione Veneto si propone di tutelare la qualità del sistema sanitario, migliorando al contempo le condizioni di lavoro del personale infermieristico.
Un’iniziativa che si inserisce in un quadro più ampio
Oltre a questo voucher, l’assessore regionale Valeria Mantovan ha annunciato che la Regione ha già avviato diverse azioni per affrontare la carenza di personale. Già in passato è stato introdotto un voucher per gli Operatori Socio Sanitari (OSS), che ha visto un incremento significativo del numero di corsi offerti e di iscritti. Quest’anno, inoltre, la Regione ha destinato ingenti risorse al settore sanitario, con oltre 300 milioni di euro provenienti dai fondi FSE+ per promuovere l’inclusione sociale e l’occupazione, puntando anche sulla sburocratizzazione e sulla revisione delle normative per rendere più attrattive le professioni sanitarie.
Il progetto di mobilità volontaria tra le aziende del Sistema Sanitario Regionale (SSR) è un’altra delle iniziative messe in campo. Questo progetto consente agli infermieri con più di 5 anni di servizio di spostarsi liberamente tra le diverse strutture sanitarie, migliorando il loro equilibrio vita-lavoro senza la necessità di nuovi concorsi.
Campagne di sensibilizzazione e sostegno psicologico
Accanto a queste misure economiche e organizzative, la Regione ha anche rilanciato la campagna di sensibilizzazione “Diventa infermiere: al centro della sanità”, con l’intento di attrarre giovani verso questa professione. La campagna è destinata a raggiungere gli studenti che si affacciano alla scelta universitaria, evidenziando il valore e le opportunità della professione infermieristica.
Inoltre, sono stati attivati sportelli psicologici in tutte le aziende sanitarie per contrastare il burnout e lo stress lavoro-correlato, fenomeni che affliggono particolarmente il settore sanitario. La Regione si impegna anche a migliorare le condizioni contrattuali degli infermieri, con un investimento di 51 milioni di euro all’anno per tre anni, destinato anche agli infermieri, con premi di risultato, indennità specifiche e misure di welfare integrativo.
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