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Dichiarazione di Amburgo, le 5 P per un’intelligenza artificiale sostenibile


Sulla necessità che l’intelligenza artificiale (Artificial Intelligence-AI) crescesse per l’umanità, e non contro,  si erano già espressi due programmi delle Nazioni Unite: quello per l’ambiente, UNEP, e quello per lo sviluppo, UNDP. Il tema è tornato al centro dell’Hamburg Sustainability Conference (HSC), conferenza internazionale annuale per promuovere la cooperazione globale verso l’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) organizzata dal Ministero federale tedesco per la cooperazione economica e lo sviluppo (BMZ), dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), dalla Fondazione Michael Otto e dalla città di Amburgo.

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Proprio ad Amburgo, infatti, all’inizio di giugno i leader mondiali del settore pubblico, delle imprese, della scienza e della società civile hanno approvato congiuntamente la Dichiarazione di Amburgo sull’AI responsabile per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Prima dichiarazione globale incentrata specificamente sull’AI  e lo sviluppo globale, delinea principi e impegni condivisi per promuovere lo sviluppo e l’impiego equo, inclusivo e sostenibile dell’intelligenza artificiale in tutto il mondo, con particolare attenzione al potenziamento dei Paesi in via di sviluppo.

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Rischi e opportunità

I rischi sono chiari. “In assenza di tutele lungo tutta la catena del valore dell’AI – si legge nella Dichiarazione – essa può ampliare le disuguaglianze all’interno dei Paesi e tra di essi e contribuire a causare danni diretti attraverso un uso improprio o illegale. Può anche contribuire a violazioni dei diritti umani, alimentare la disinformazione, appiattire l’espressione creativa e culturale e danneggiare l’ambiente”. Inoltre “è probabile che questi rischi colpiscano in modo sproporzionato i Paesi a basso reddito, i gruppi vulnerabili e le generazioni future. La competizione geopolitica e la dipendenza dal mercato amplificano ulteriormente questi rischi”. Proprio per questo, l’Hamburg Sustainability Conference ha provato a stilare un testo che possa contribuire a “dare forma a un futuro dell’IA incentrato sull’uomo, basato sui diritti umani, inclusivo, aperto, sostenibile e responsabile. Ci impegniamo a promuovere l’IA per gli SDG, allineandoci con gli sforzi internazionali in corso”.

La Dichiarazione si concentra infatti sulla necessità di “garantire che le tecnologie dell’AI rispettino i diritti umani, servano e proteggano le comunità emarginate e combattano la disinformazione”, spiega l’UNDP. I cofirmatari si impegnano inoltre “a migliorare l’efficienza delle risorse dei sistemi di AI, ad ampliare l’accesso all’istruzione in materia di AI per donne e ragazze e a sostenere la crescita delle innovazioni locali in materia di AI nei Paesi in via di sviluppo”.

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Le 5 P per un’intelligenza artificiale sostenibile

Riconoscendo sia le opportunità che i rischi dell’AI, la dichiarazione delinea un approccio allo sviluppo e alla governance dell’IA incentrato sull’uomo e basato sui diritti umani. Sottolinea l’importanza dell’equità, dell’inclusione, della sostenibilità ambientale, dell’innovazione, della pace e della cooperazione globale.

E lo fa focalizzando l’attenzione su 5 pilasti:

Persone – Promuovere i diritti umani, l’uguaglianza di genere e l’inclusione digitale, soprattutto per i gruppi emarginati;

Pianeta – Assicurare che l’AI contribuisca all’azione per il clima e alla protezione dell’ambiente attraverso tecnologie verdi e sostenibili;

Prosperità – Promuovere una crescita economica inclusiva sostenendo l’innovazione locale, lo sviluppo delle competenze e l’accesso equo alle infrastrutture di AI.

Pace – Salvaguardare l’integrità delle informazioni e prevenire l’uso improprio dell’IA per la disinformazione, la divisione sociale o i danni online;

Partenariati – Incoraggiare la collaborazione tra più soggetti, i dati aperti e l’AI come bene pubblico globale per affrontare le sfide comuni.

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La dichiarazione “invita all’azione collettiva, alla trasparenza, alla responsabilità e ai partenariati inclusivi per garantire che l’AI porti benefici a tutte le persone e al pianeta, senza lasciare indietro nessuno”.

Secondo l’amministratore dell’UNDP, Achim Steiner, “l’intelligenza artificiale è una delle forze più trasformative del nostro tempo, eppure il suo potenziale rimane irrealizzato per la maggior parte dei Paesi in via di sviluppo. La Dichiarazione di Amburgo sull’Intelligenza Artificiale Responsabile per lo Sviluppo Sostenibile rappresenta un impegno cruciale per sfruttare l’Intelligenza Artificiale in modo responsabile, garantendo che promuova l’equità, connetta le comunità e affronti le disuguaglianze globali. La Dichiarazione sottolinea la nostra responsabilità collettiva. Il nostro compito è ora quello di garantire che le straordinarie capacità dell’AI guidino lo sviluppo sostenibile, a beneficio di tutti, ovunque, in egual misura”.

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