Il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2026-2028 dedica particolare attenzione alla provincia di Frosinone. Conferma di una situazione critica con una serie di dati negativi. Predisposto un programma specifico ed unico rispetto agli altri territori per contrastare il declino industriale e sostenere il riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali locali
Nelle prossime settimane la Commissione Bilancio prima e il Consiglio regionale poi saranno chiamati ad affrontare uno snodo cruciale della legislatura Rocca: la discussione e l’approvazione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) per il triennio 2026-2028.
Si tratta di 204 pagine fitte di obiettivi, risorse e strategie: è il cuore della programmazione economico-finanziaria della Regione Lazio, lo strumento con cui la Giunta del presidente Rocca intende tracciare la rotta dei prossimi anni.
Con questo documento, la Regione punta a rafforzare la coesione territoriale, sostenere le imprese, promuovere una crescita sostenibile e garantire maggiore equità sociale. In totale, il DEFR muove oltre 4 miliardi di euro tra fondi regionali, risorse europee e PNRR, con focus su innovazione, lavoro e competitività.
Cosa prevede il DEFR
Il DEFR è diviso in due grandi sezioni:
- La prima sezione offre un’analisi del contesto macroeconomico e sociale del Lazio, integrandosi con le politiche europee e nazionali in corso. Il fulcro è l’attuazione della “politica regionale unitaria per la coesione, la ripresa e la resilienza“, pilastro del programma di governo.
- La seconda sezione entra nel merito delle politiche di bilancio, illustrando il resoconto 2024, le previsioni per il triennio 2025-2027, la gestione del debito e il finanziamento del sistema sanitario regionale. Viene ricostruito lo scenario economico-finanziario su cui si baserà la manovra di bilancio 2026-2028.
Un modello multilivello
Il documento si muove lungo alcune grandi priorità tematiche:
- Crescita e coesione: piena attuazione dei fondi europei (FESR e FSE+), sinergia con il PNRR e uso mirato del Fondo di Sviluppo e Coesione.
- Lavoro e impresa: oltre 620 milioni di euro per politiche attive, formazione e sostegno alle PMI.
- Infrastrutture e città: 476 milioni per mobilità, sicurezza stradale e rigenerazione urbana.
- Sanità: più risorse e digitalizzazione dei servizi territoriali.
- Transizione ecologica: investimenti in economia circolare, energia e mobilità sostenibile.
- Capitale umano: istruzione, cultura e sport per ridurre i divari sociali e territoriali.
Il DEFR adotta un approccio integrato tra livelli istituzionali e strumenti finanziari. Per la prima volta viene istituita una “cabina di regia unitaria” per coordinare gli interventi su coesione, ripresa e resilienza. Particolare attenzione è rivolta ai territori più fragili, come la provincia di Frosinone.
La provincia di Frosinone attenzionata speciale
La Ciociaria è l’unica area citata con una misura strutturata e nominativa. Cioè viene indicata in maniera specifica ed attorno a lei si sviluppa un piano a parte: segno che la Giunta Rocca riconosce la criticità del territorio e intende affrontarla con un piano d’azione mirato.
Gli obiettivi: contrastare la deindustrializzazione, stimolare l’occupazione, sostenere la transizione verde e valorizzare le specificità locali. Tra le azioni previste, un programma territoriale ad hoc per il rilancio competitivo del tessuto imprenditoriale.
I numeri parlano chiaro: tra il 2022 e il 2023 l’industria ha perso 3.800 posti, le costruzioni 1.300. Crescono i servizi (+8.300 unità), ma resta basso il tasso di attività (61,8%) e preoccupante il divario di genere nel lavoro (solo il 52% delle donne attive).
Sul fronte demografico, la fascia 25-54 anni è in calo, la natalità ha perso il 4,8%. Una tendenza che rischia di diventare desertificazione sociale se non invertita con politiche strutturali.
Nuova fase di sviluppo
Con il DEFR 2026-2028, il Lazio prova a costruire una nuova fase di sviluppo economico e territoriale. Il successo dipenderà da quanto questa programmazione saprà trasformarsi in atti concreti. E per la provincia di Frosinone, oggi più che mai, è tempo di tornare al centro dell’agenda regionale.
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