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«Ricostruzione privata a +22% e cresceranno occupazione e Pil»


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Guido Castelli, commissario sisma, alla presentazione del rapporto

Nei primi cinque mesi del 2025 la ricostruzione privata fa segnare un +22% rispetto allo stesso periodo del 2024 e, al 31 maggio 2025, le liquidazioni per i contributi concessi hanno raggiunto quota 6,1 miliardi di euro: +37,41% rispetto all’anno precedente. Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia, aggiornato ai primi cinque mesi del 2025, presentato questa mattina a Roma nella Sala Montecitorio di Palazzo Wedekind.

Sul fronte della ricostruzione pubblica, invece, su un totale di 3.542 interventi programmati, saranno avviati 1.200 nuovi cantieri nell’anno in corso, di cui oltre 400 già avviati nei primi 4 mesi dell’anno. Inoltre, più del 33,8% degli interventi ha un progetto approvato o ha già avviato le procedure per affidamento dei lavori. Non solo ricostruzione, ma anche riparazione economica e sociale. Un’indagine del Cresme nei territori delle quattro regioni interessate dal programma stima che, anche grazie alle risorse messe in campo con il programma NextAppennino, il Pil crescerà complessivamente di oltre 3,8 miliardi di euro e che l’occupazione vedrà un incremento cumulato di oltre 18mila unità.

guido-castelli«Quelli contenuti nel rapporto sono dati che evidenziano come il lavoro fin qui svolto stia dando luogo a risultati concreti e che la strategia che abbiamo adottato, grazie alla piena collaborazione delle Regioni e al sostegno del Governo, vada nella direzione che tutti auspicavamo – ha commentato il commissario sisma Guido Castelli – i segnali che giungono sul fronte della crescita economica e dell’occupazione sono molto incoraggianti e di vitale importanza, dal momento che il rilancio economico è una componente essenziale per contrastare il fenomeno di quello spopolamento che colpisce le nostre comunità da lungo tempo.

Il declino dei nostri territori non è inevitabile e, anzi, la loro rinascita, attraverso un nuovo sviluppo fondato sulla sicurezza e la sostenibilità, nel pieno rispetto dei principi di legalità, è possibile. Invertire la tendenza si può e lo stiamo dimostrando qui, nel Laboratorio Appennino centrale dove, grazie anche alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica, stiamo realizzando un modello basato su buone prassi che possono rappresentare un punto di riferimento anche per altre aree dell’Appennino. Ciò premesso, siamo consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare e che nessuna distrazione è possibile. Dobbiamo insistere e continuare ad accelerare con l’obiettivo primario di riportare nelle loro case e alla normalità le tante persone che ancora non sono rientrate nelle loro abitazioni e contrastare lo spopolamento. Gli obiettivi da portare a termine sono ancora molti e complessi, ma l’unità di intenti che si è consolidata in questi anni è la migliore premessa per affrontare le sfide che ci attendono».

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Ricostruzione privata. L’accelerazione rilevata nella ricostruzione privata negli ultimi due anni ha riscontrato una progressione costante, segnalata soprattutto dagli incrementi dei pagamenti erogati da Cassa depositi e prestiti verso le imprese che operano nei cantieri. Nel 2023 le erogazioni sono balzate di +37% sul 2022; nel 2024 il ritmo è ulteriormente incrementato con un +24% rispetto al 2023 e, i primi cinque mesi del 2025, segnano un ulteriore +22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un altro segnale incoraggiante proviene dai territori più colpiti e dagli interventi per danni gravi. Le richieste di contributo per danni gravi sono salite a 18.391, con un incremento di oltre 2700 domande rispetto allo scorso anno; di queste, oltre 1400 provengono dai Comuni più colpiti, a conferma che le misure di semplificazione e di accompagnamento stanno funzionando. Anche sul terreno operativo la risposta è robusta: nell’ultimo anno sono stati chiusi 944 cantieri per danni gravi e 638 cantieri per danni lievi, per un totale di oltre 1500 cantieri. Al netto dei lavori che devono ancora partire, i cantieri già conclusi sono 12.737 e quelli in corso sono 8.694. Al 31 maggio 2025 le richieste di contributo presentate sono arrivate a 34.148 (per un valore di oltre 15,8 miliardi di euro) con un incremento rispetto all’anno scorso vicino al 10%. Nel dettaglio nelle Marche al 31 maggio 2025 sono pervenute 19.315 domande (per un importo richiesto di quasi 10,5 miliardi).

Ricostruzione pubblica. Anche la ricostruzione pubblica sta segnando grande vivacità. Nei primi quattro mesi dell’anno avviati già 439 cantieri. Nel corso dell’anno si stima che saranno avviati 1.200 nuovi cantieri, un terzo degli interventi finanziati sull’intera ricostruzione pubblica. Nel suo complesso la programmazione pubblica della ricostruzione post-sisma 2016 comprende 3.542 interventi per un valore di investimento di oltre 4,6 miliardi di euro. Il 98% delle opere programmate, sia nella programmazione ordinaria che speciale, risulta avviato con almeno la nomina del responsabile unico della procedura.

Emergenza abitativa. Sono 1.340 i nuclei familiari rientrati nelle loro abitazioni nel corso dell’ultimo anno. Negli ultimi tre anni sono più di 4mila quelli che hanno ritrovato la propria dimora abituale (un terzo dei nuclei iniziali) dal momento che nel 2025 corrispondono a 10.067 nuclei, mentre nel 2022 erano 14.211. Tuttavia, nei 138 Comuni del cratere ci sono ancora 10mila nuclei familiari, per un totale di poco più di 20mila persone, in attesa di sistemazione definitiva.

Edifici di culto. Gli edifici di culto, sia pubblici che privati, danneggiati dalla sequenza sismica del 2016-2017 sono stati 2.456. Tra questi, con esclusione delle chiese di proprietà pubblica, ammontano a un totale di 1221 per un importo complessivo di circa 737,8 milioni di euro. Solo nell’ultimo biennio, e considerando solo i primi quattro mesi del 2025 sono stati approvati 121 interventi, pari al 50% del totale dei progetti definiti in conferenza permanente.

Crescita del Pil. Un’analisi condotta dal Cresme documenta come Pil e occupazione siano significativamente sollecitati dagli investimenti favoriti e indirizzati da NextAppennino (il Piano complementare al Pnrr per i sismi del 2009 e 2016). Le stime indicano un incremento del Pil reale per gli anni 2027-2029 successivi alla chiusura dei processi di investimenti pari a 3,8 miliardi cumulati (1.786 milioni di euro nelle Marche).

Occupazione. In termini occupazionali, il Cresme stima 8.521 nuovi posti di lavoro nelle Marche. Il miglioramento dell’efficienza nei processi produttivi, favorito dalla digitalizzazione e dal potenziamento delle infrastrutture è destinato a generare effetti strutturali positivi nei territori colpiti dal sisma. In realtà la dinamica occupazionale è già innescata, non è solo prevista. I dati documentano nuovi flussi in entrata, nel mercato del lavoro dei 138 Comuni del cratere, registrando negli ultimi tre anni oltre 302mila nuovi rapporti di lavoro attivati, pari ad un incremento del 6,4%. Tale indice, nel cratere ristretto, sale al 12,4% ad un ritmo nettamente superiore alle medie di qualunque regione italiana. Basti rammentare che la media nazionale nello stesso periodo ha fatto registrare un aumento del 3,9%. Nel complesso l’occupazione è cresciuta del 6,6% (2024 vs 2022), in questo caso in linea con la tendenza nazionale, ma molto superiore ai trend delle singole regioni coinvolte dal sisma 2016, ma anche più alto di Lombardia ed Emilia Romagna.





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