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Pmi, incentivi per impianti fotovoltaici e mini-eolici



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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) comunica l’apertura di un nuovo sportello agevolativo destinato a supportare le PMI nella realizzazione di impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, nell’ambito dell’Investimento 16 della Missione 7 REPowerEU del PNRR.

Le risorse disponibili ammontano, si legge nel decreto direttoriale del 30 giugno 2025, a 178.668.093,00 euro, provenienti da fondi residui di precedenti sportelli.

Incentivi per autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Ambito applicativo

Nello specifico, con il decreto direttoriale Mimit del 30 giugno 2025, emanato ai sensi dell’articolo 9 del decreto ministeriale del 13 novembre 2024, disciplina l’attuazione di un nuovo sportello agevolativo destinato alle piccole e medie imprese (PMI), con l’obiettivo di promuovere la transizione energetica attraverso l’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’Investimento 16 della Missione 7 “REPowerEU” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e prevede una procedura valutativa a graduatoria per sostenere economicamente i programmi di investimento delle PMI finalizzati all’installazione di impianti solari fotovoltaici o mini-eolici, sia per l’autoconsumo immediato che differito, grazie all’integrazione con sistemi di accumulo

Beneficiari e Requisiti

Il decreto Mimit 30 giugno 2025 stabilisce che l’accesso al nuovo sportello è riservato alle piccole e medie imprese (PMI), secondo la definizione dell’Unione Europea recepita in Italia. Le imprese devono:

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  • essere in possesso dei requisiti previsti dall’art. 5 del decreto ministeriale 13 novembre 2024;
  • non essere già beneficiarie delle agevolazioni previste dallo sportello precedente, disciplinato dal decreto direttoriale del 14 marzo 2025, anche se per programmi di investimento differenti;
  • presentare una sola domanda. In caso di più invii, verrà considerata solo quella presentata per ultima, con automatica decadenza delle precedenti.

Settori esclusi

Il decreto prevede esplicite esclusioni per determinati settori economici, indicati nell’Allegato n. 1 al decreto 30 giugno 2025, principalmente in base alla classificazione ATECO 2025. Tali esclusioni riflettono l’obiettivo ambientale e sostenibile della misura.

Sezioni escluse in toto:

  • Sezione A – Agricoltura, silvicoltura e pesca,
  • Sezione B – Attività estrattive,
  • Sezione D – Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata.

Altri settori esclusi (elenco non esaustivo):

  • Industria del tabacco (ATECO 12),
  • Produzione di coke e raffinazione del petrolio (ATECO 19),
  • Trattamento di combustibili nucleari (ATECO 24.46),
  • Costruzione di veicoli militari e aerospaziali (ATECO 30.3 e 30.4),
  • Attività legate al gioco d’azzardo (ATECO 92),
  • Gestione e smaltimento rifiuti non sostenibili (diversi codici ATECO della Sezione E).

Oltre ai codici ATECO sopra indicati, il decreto esclude:

  • Industrie ad alta intensità energetica, ovvero le imprese elencate dalla CSEA (Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali) ai sensi dell’art. 19, comma 2, della legge 167/2017.
  • Industrie ad alta emissione di CO₂, cioè quelle incluse nel sistema ETS (Emission Trading System) dell’UE, che generano emissioni superiori ai parametri di riferimento settoriali.

Imprese nel settore dei veicoli

Un’eccezione condizionata è prevista per le imprese operanti nella produzione, noleggio o vendita di veicoli: queste possono accedere alle agevolazioni solo se almeno il 50% dei ricavi dell’unità produttiva coinvolta deriva da veicoli a zero emissioni.

Invio delle domande di agevolazione

Le domande devono essere presentate esclusivamente online attraverso la piattaforma www.invitalia.it, dall’8 luglio al 30 settembre 2025.

Invitalia metterà a disposizione sul proprio sito, nonché su quello del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il modello ufficiale da utilizzare per la compilazione della domanda, insieme all’elenco dei documenti da allegare.

Criteri di valutazione delle domande

L’analisi delle domande e la successiva attribuzione delle agevolazioni seguiranno quanto stabilito all’articolo 6 del decreto del 14 marzo 2025, secondo i criteri di valutazione e le formule di punteggio dettagliate nell’Allegato 2 del decreto.

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Punteggi

È previsto un sistema di punteggio con criteri ponderati:

  • 50%: caratteristiche dell’intervento,
  • 10%: grado di innovazione,
  • 30%: impatto ambientale,
  • 10%: altri elementi qualitativi.

Erogazione del contributo

I soggetti ammessi al finanziamento devono presentare a Invitalia, in qualità di Soggetto Attuatore, una richiesta formale di erogazione, redatta secondo il modello e le istruzioni che saranno pubblicati nella sezione dedicata del sito web dell’Ente stesso.

Le somme concesse saranno liquidate in massimo due tranche, seguendo quanto previsto dall’articolo 10 del decreto ministeriale del 13 novembre 2024.

Per ottenere la prima quota del contributo, è necessario allegare:

  • le fatture di acquisto (o documenti equivalenti) quietanzate relative ai beni acquistati;
  • eventualmente, anche fatture non quietanzate, nei limiti consentiti dall’articolo 10, comma 2, del decreto sopra citato;
  • laddove previsto dal piano di spesa approvato, la documentazione comprovante il pagamento dei canoni di leasing sostenuti nel periodo di riferimento.

La seconda quota (a saldo), oppure l’intero importo in un’unica soluzione, deve essere richiesta entro 60 giorni dalla conclusione del programma di investimento.

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