Il presidente del Consiglio regionale ha partecipato alla 167esima sessione plenaria del Comitato europeo delle regioni: “Il vino è identità. La PAC resti davvero comune”
comunicato n. 0774
Firenze – Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo ha participato a Bruxelles ai lavori della 167esima sessione plenaria del Comitato europeo delle regioni. Un lavoro intenso con due temi caldi sul tavolo che riguardano il futuro della Toscana, il regolamento sul vino e la Politica Agricola Comune. Il presidente Mazzeo ha anche incontrato una delegazione di giornalisti toscani e liguri a Bruxelles per un programma di formazione organizzato dagli ordini regionali e finanziato con il programma Erasmus+.
Le norme di mercato e le misure di sostegno nel settore vitivinicolo sono state al centro del dibattito sulla Politica Agricola Comune (PAC) dopo il 2027 a cui ha partecipato il commissario europeo all’Agricoltura e all’alimentazione Christophe Hansen e che ha visto tra i protagonisti il presidente Mazzeo. “Durante la sessione plenaria – ha spiegato Antonio Mazzeo – abbiamo approvato due pareri: uno sul futuro del settore vitivinicolo e un altro sulla Politica Agricola Comune, temi centrali per il destino di milioni di imprese agricole e territori rurali in tutta Europa. La Toscana è regione che fa della qualità del vino e della cultura del paesaggio un tratto identitario, per questo sosteniamo misure che incentivano l’innovazione sostenibile, la promozione nei mercati esteri e la semplificazione amministrativa. Abbiamo la necessità di non far passare un messaggio sbagliato, quello dell’etichettatura sanitaria. Il vino è identità di un territorio, non è solamente un’attività commerciale. È storia, valore e tradizione e richiede di essere sostenuto e tutelato”.
“Allo stesso tempo – ha proseguito il presidente Mazzeo -, non possiamo accettare che la semplificazione diventi un pretesto per abbassare gli standard sociali e ambientali, o che si riduca il ruolo delle regioni a meri esecutori di scelte calate dall’alto. La proposta di un fondo unico nazionale, sul modello del PNRR, rappresenta un rischio gravissimo per la trasparenza, il controllo democratico e l’efficacia delle politiche agricole. In Toscana abbiamo dimostrato che si può coniugare sostenibilità, tutela del lavoro, qualità del prodotto e innovazione. Chiediamo che l’Europa vada in questa direzione, dando fiducia ai territori e difendendo una PAC che resti davvero comune. Nel nostro parere sottolineiamo l’importanza che ogni singolo territorio possa dare i propri indirizzi e indicazioni specifiche. C’è grande differenza tra gli Stati dell’Unione, ci sono punti di vista molto differenti. Mentre noi come Italia abbiamo una posizione comune che va al di là degli schieramenti politici e lavoriamo insieme per sostenere le nostre imprese agroalimentari che contribuiscono in modo rilevante alla formazione del prodotto interno lordo del nostro Paese”.
Il parere del Comitato europeo delle regioni sul settore vitivinicolo accoglie le modifiche proposte dalla Commissione europea a sostegno del settore del vino, con l’obiettivo di renderlo più competitivo e sostenibile. Tra le misure più rilevanti: l’introduzione volontaria di vendemmia verde, distillazione ed estirpazione come strumenti di crisi; l’estensione delle campagne promozionali nei paesi terzi fino a 5 anni; l’aumento fino all’80% dei contributi UE per investimenti climatici (es. ristrutturazione dei vigneti); la semplificazione delle procedure e maggiore coordinamento con le politiche di coesione; l’introduzione di etichette più chiare per i vini a basso contenuto alcolico e uso del QR code armonizzato; la riflessione critica sulla promozione dei prodotti “no/low alcohol”, con attenzione ai consumi responsabili e all’impatto sanitario e ambientale dei processi di dealcolizzazione.
Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana
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