Con l’eliminazione dal Mondiale per Club si è chiusa la stagione della Juventus. Una conclusione anomala, considerando che dopo pochi giorni si aprirà una nuova annata calcistica. E infatti è già fatta per il nuovo attaccante dei bianconeri: Jonathan David. Un arrivo a parametro zero e quindi apparentemente senza costi, che pone di nuovo l’accento sulla situazione economica della Vecchia Signora.
Dopo l’addio di Cristiano Giuntoli e il nuovo corso targato Damien Comolli e Giorgio Chiellini, scelti da John Elkann per voltare pagina, i tifosi si interrogano sulle possibilità che la società può avere sul fronte calciomercato. Al tempo stesso su come il bilancio possa pesare per costruire una squadra in grado di vincere nuovamente. Del resto la scelta di puntare su Giuntoli era nata soprattutto dalla necessità di far quadrare nuovamente i conti, passando a un modello sostenibile e, ovviamente, competitivo.
Il salvifico accesso in Champions League
La premessa è chiara a tutti i tifosi bianconeri: la qualificazione in Champions League, con un solo punto di vantaggio sulla Roma, è stata un sollievo sia sportivo che economico. La Juventus ha centrato un obiettivo fondamentale perché ricavi derivanti dalla massima competizione europea sono quantificabili in circa 80-90 milioni di euro.
I benefici economici includono i premi UEFA, gli introiti del botteghino e bonus legati agli sponsor, come i nuovi accordi con Jeep e Visit Detroit, stimati in 25-30 milioni di euro. Queste entrate sono fondamentali per mantenere un fatturato superiore ai 400 milioni, elemento centrale del piano industriale 2024-27 che punta a raggiungere l’utile entro il 2027.
Inoltre, al termine della stagione, la Juventus ha potuto fare affidamento su altre entrate grazie alle plusvalenze. Nello specifico sono tre i calciatori che hanno permesso di generare circa 27 milioni di euro:
- Fagioli riscattato per 13,5 milioni dalla Fiorentina;
- Rovella e Pellegrini riscattati dalla Lazio.
Nonostante ciò, l’analisi del bilancio evidenzia la necessità di razionalizzare le spese, in particolare quelle legate ai giocatori considerati fuori dal progetto tecnico.
Exor e il ruolo chiave nel sostegno economico
La società madre Exor, controllata dalla famiglia Agnelli-Elkann, ha svolto un ruolo essenziale nel supporto finanziario della Juventus. Il 30 giugno 2025 Exor ha annunciato un nuovo versamento da 15 milioni di euro nell’ambito di un possibile aumento di capitale fino a 110-120 milioni (a seconda delle variabili di mercato e risultati sportivi).
La cifra esatta è stata calcolata in base a tre fattori principali: la qualificazione in Champions League, le entrate dal Mondiale per Club e le operazioni di calciomercato. Dal 2011 a oggi, Exor ha investito circa 676 milioni di euro nella Juventus:
- 2011/12: 72 milioni;
- 2019/20: 191 milioni;
- 2021/22: 255 milioni;
- 2023/24: 128 milioni;
- 2024/25: 30 milioni (due tranche da 15 milioni).
Questo costante supporto patrimoniale è stato fondamentale per sostenere il club in periodi di difficoltà economica e per finanziare il piano industriale post-Covid e post-crisi sportiva. In assenza di una stabilità nei ricavi operativi e con costi strutturali ancora elevati, il sostegno di Exor si conferma un pilastro per la continuità aziendale.
Il peso degli ingaggi e il nodo Vlahovic
Nonostante ciò, l’analisi del bilancio evidenzia la necessità di ridurre le spese, in particolare quelle legate ai giocatori considerati fuori dal progetto tecnico. Una scelta nata anche da come il campionato di serie A abbia dimostrato che avere i bilanci in ordine possa portare alla vittoria dello scudetto, come accaduto dal Napoli di Aurelio De Laurentiis.
Alla Juventus il nome sulla bocca di tutti è quello di Dusan Vlahovic, che risulta il calciatore più oneroso: l’attaccante serbo comporta un costo annuo di 41,75 milioni di euro (19,55 milioni di ammortamento e 22,2 milioni di stipendio lordo). Seguono:
- Douglas Luiz (18,99 milioni);
- Arthur (17,44 milioni);
- Kostic (7,69 milioni).
Tra gli esuberi anche Tiago Djalò, Timothy Weah, Daniele Rugani, Arkadiusz Milik e Fabio Miretti. In totale i nove generano un costo complessivo di oltre 104 milioni di euro.
Questi calciatori non rientrano nei piani tecnici di Igor Tudor e della dirigenza. Alcuni sono tornati da prestiti (come Arthur e Kostic), altri non hanno trovato spazio nell’ultima stagione (Milik) o hanno un costo troppo elevato (Vlahovic e Douglas Luiz). In particolare il brasiliano Douglas Luiz, arrivato nell’estate 2024 come uno dei colpi più importanti, non ha mai convinto sia con Thiago Motta che con il tecnico croato. Ha inoltre avuto poco spazio anche nel Mondiale per Club.
Il suo costo complessivo per la stagione supera i 18 milioni di euro, rendendolo uno degli esuberi più onerosi. Ma il primato spetta ancora a Vlahovic, per il quale non si esclude la cessione già nelle prossime settimane, anche in prestito con obbligo di riscatto, pur di abbattere il costo a bilancio e liberare spazio salariale.
In linea di massima la Juventus punta a ridurre questi oneri liberando spazio salariale e diminuendo l’ammortamento dei cartellini. L’obiettivo è di rispettare il limite UEFA dello squad cost ratio: l tetto massimo a cui il rapporto tra costi e ricavi può tendere, ovvero il 70%.
L’impatto di Jonathan David
In questo scenario in tanti hanno apprezzato la scelta della Juventus di puntare su un parametro zero giovane e di talento. Inoltre è un attaccante, scelta che quindi fa pensare ad un modo per mettere pressione a Vlahovic e trovare una soluzione per la sua cessione. In realtà però Jonathan David ha avuto un impatto finanziario significativo sul bilancio juventino. L’attaccante canadese ha firmato un contratto fino al 2030 da 6,5 milioni lordi a stagione, con bonus fino a 1,5 milioni.
A questo si aggiungono 15 milioni tra commissioni e premio alla firma per un’operazione che quindi è costata al momento almeno 20 milioni di euro. Nonostante non sia stato versato alcun indennizzo per il cartellino, l’operazione ha comunque generato un esborso notevole e rappresenta un investimento importante su un giocatore che, almeno nei piani tecnici, dovrà sostituire Vlahovic e guidare l’attacco della nuova Juventus.
Indebitamento e situazione debitoria in Serie A
A livello di indebitamento lordo, la Juventus è al secondo posto tra i club italiani con 638,9 milioni di euro (dati al 30 giugno 2024), dietro solo all’Inter con 734,8 milioni. Segue la Roma con 636,3 milioni, di cui 309 milioni verso la proprietà (Friedkin Group). Nella differenza tra debiti e liquidità, Juventus, Inter e Roma presentano valori ampiamente negativi, a causa delle obbligazioni emesse e delle linee di credito attivate. Proprio per questo l’intervento di Exor con l’aumento di capitale è una mossa per ridurre l’indebitamento e affrontare con maggiore solidità le prossime stagioni sportive ed economiche.
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