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Bari, 3 milioni per l’economia del mare e un progetto europeo per rilanciare il mercato del pesce di Santo Spirito


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Un budget da 3 milioni di euro per sostenere le imprese che valorizzano la costa e una candidatura europea per riqualificare il mercato del pesce di Santo Spirito: sono queste le prime due azioni concrete della strategia per l’economia del mare annunciate oggi dal Comune di Bari, in occasione dell’incontro pubblico di restituzione del percorso partecipativo “Sulla Stessa Barca”, tenutosi a Porta Futuro con il supporto del programma regionale Puglia Partecipa.

L’iniziativa ha coinvolto oltre 40 realtà tra imprese, scuole nautiche, associazioni sportive e ambientaliste, dando voce a una comunità costiera che chiede più accessibilità alla costa, riconoscimento per le attività già presenti e una governance condivisa e inclusiva. Tra le proposte emerse: la creazione di hub del mare leggeri in punti strategici come Porto Vecchio, San Girolamo e Pane e Pomodoro, un programma di micro-finanziamento e l’introduzione di una Carta della Costa Barese.

I numeri illustrati dal prof. Pierfelice Rosato (Università di Bari) confermano il potenziale di questa visione: a Bari, la Blue Economy vale 930 milioni di euro, impiega 18.000 addetti e coinvolge 4.000 imprese.

Contestualmente l’amministrazione ha ufficializzato due importanti misure operative, vale a dire un bando da 3 milioni di euro per sostenere imprese baresi impegnate nella valorizzazione del mare e della costa attraverso attività economiche, educative e culturali e la candidatura a un progetto Interreg Italia-Croazia, guidato dal Comune di Bari, per trasformare il mercato del pesce di Santo Spirito in un hub del mare collegato a pesca sostenibile, agroalimentare e turismo integrato. Il progetto si chiama CollHUB.

“Il percorso partecipativo ‘Sulla Stessa Barca’ – dichiara l’assessore alla Blue Economy Pietro Petruzzelli – ci ha mostrato quanto valore c’è già sulla costa barese, fatto di esperienze educative, imprese locali e visioni concrete. Il nostro compito, come amministrazione, è costruire le condizioni perché queste energie possano crescere, collaborare e incidere. Crediamo che il mare di Bari non sia solo una risorsa paesaggistica ma una piattaforma per l’innovazione sociale ed economica”.

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“Bari ha il mare, e ha finalmente deciso di abitarlo – ha aggiunto il presidente della commissione consiliare Sviluppo economico Nicola Loprieno –. Dai rimessaggi ai pontili, dalle imprese della filiera ittica alle associazioni sportive, dalle scuole nautiche alle attività turistiche: è il momento di costruire una governance condivisa della costa. Questo percorso ha rivelato una città che vuole riconnettersi al suo orizzonte marino e creare sviluppo sostenibile, accessibile e inclusivo”.

“Quella emersa è una domanda di prossimità, di accesso quotidiano, di relazioni vive con il mare – spiega il direttore della ripartizione Governo e Sviluppo strategico del territorio Pompeo Colacicco -. Come uffici stiamo lavorando per tradurre questa visione in strumenti urbanistici e in infrastrutture leggere, capaci di tenere insieme fruizione pubblica, attività economiche e sostenibilità ambientale. In questo quadro, l’intervento su Costa Sud risulta strategico: non solo per la rigenerazione fisica di un tratto fondamentale della costa cittadina, ma per la possibilità concreta di costruire un nuovo modello di relazione tra città e mare”.

Il percorso proseguirà con l’elaborazione del piano operativo per l’economia del mare, fondato su partecipazione, innovazione e sostenibilità.



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