Gli obiettivi del Pnrr, con la giusta manutenzione, “sono tutti raggiungibili, e chiariamo un equivoco: non abbiamo l’obbligo di spendere l’intera dotazione di 194,4 miliardi entro il 30 agosto 2026. I tempi per la rimodulazione straordinaria del Piano, però, sono stretti, e in una fase come questa l’accelerazione del confronto con la Commissione europea sarebbe molto utile”. Lo ha detto in una intervista al “Sole 24 Ore” il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti.
La rimodulazione straordinaria del Plano è stata annunciata più volte, ma non ha ancora visto la luce: “Il 4 giugno la Commissione Ue ha indicato le direttrici su cui possiamo muoverci e in questi giorni sono in corso i confronti tra la delegazione dei tecnici europei e i nostri per capire, alla luce delle nuove istruzioni, la praticabilità delle soluzioni sul tappeto. La riprogrammazione deve viaggiare nel perimetro delle misure già attivate, perché non c’è margine per ipotizzare nuovi interventi. A nostro avviso – ha aggiunto – occorre assolutamente accelerare i tempi. La nostra idea era andare in Parlamento, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, ma occorre avere risposte dalla Commissione”. Uno dei filoni più delicati è quello delle imprese, a partire da Transizione 5.0: “E’ facile dire di dirottare fondi su una misura che ha già dimostrato la sua efficacia, si figuri se non sarebbe il nostro interesse, ma bisogna vedere se la struttura tecnica della Commissione lo ritiene fattibile e una risposta ufficiale al momento non c’è”.
Quanto all’ipotesi di rifinanziare i contratti di sviluppo: “Anche su questo non c’è stata ancora una pronuncia. Ovviamente noi non formalizziamo ogni singola proposta, ma portiamo avanti un dialogo che mira a ottenere le indicazioni generali indispensabili in questa fase finale del Piano in cui non si hanno orizzonti enormi né dal punto di vista temporale né da quello delle possibili alternative”. Il governo ha appena incassato l’ok alla settima rata e inviato la richiesta di accredito per l’ottava: “I risultati smentiscono chi, dall’opposizione, si preoccupa di sostenere il contrario. Con questa nuova rata arriviamo a 140 miliardi di euro ricevuti, il 72 per cento della dimensione finanziaria del Piano. Ricordo che gli accrediti arrivano soltanto al raggiungimento degli obiettivi. Quindi se qualcuno parla di ‘automatismi’ o non ha letto il Piano o non lo ha capito. È ancor più grave se lo dice chi, come Giuseppe Conte, si vanta di averlo presentato. Fra i traguardi più rilevanti ci sono quelli che rafforzano la competitività delle imprese. La più rilevante è la riduzione dei tempi di pagamento delle amministrazioni pubbliche”, ha concluso Foti.
Leggi anche altre notizie su Nova News
Clicca qui e ricevi gli aggiornamenti su WhatsApp
Seguici sui canali social di Nova News su Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram
© Agenzia Nova – Riproduzione riservata
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link