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Boom della spesa ICT nella PA italiana: +19% annuo fino al 2025 trainato dal PNRR


È stato pubblicato di recente il nuovo report “La spesa ICT nella PA italiana – Percorsi e trend in atto 2022-2025”, realizzato dall’Agenzia per l’Italia Digitale con il supporto scientifico del Politecnico di Milano.
Il documento, giunto alla quinta edizione, analizza i trend di spesa delle amministrazioni centrali e locali italiane tra il 2022 e il 2025, grazie alla raccolta e all’analisi di dati e informazioni su un insieme di Amministrazioni che rappresentano la gran parte della spesa pubblica italiana destinata all’ICT.
Il report di AgID rappresenta un importante documento che fotografa l’evoluzione degli investimenti digitali del settore pubblico nel periodo 2022-2025. Giunto alla sua quinta edizione, questo studio offre una panoramica dettagliata e strategica della direzione che sta prendendo la digitalizzazione delle amministrazioni italiane, fornendo dati significativi e tendenze che meritano un’analisi approfondita.
Il rapporto, sviluppato dall’Agenzia per l’Italia Digitale in collaborazione con il Politecnico di Milano, si basa su un campione rappresentativo di 77 enti pubblici che comprendono praticamente l’intera gamma delle amministrazioni italiane. La composizione del campione è particolarmente significativa: include 28 amministrazioni centrali, tra cui ministeri, Presidenza del Consiglio dei Ministri, agenzie fiscali e importanti enti nazionali come INPS, INAIL, CNR, ENEA e INFN, oltre a 21 amministrazioni regionali e province autonome, 14 città metropolitane e 14 comuni capoluogo. Questa ampiezza del campione garantisce una rappresentatività molto elevata della spesa pubblica italiana destinata alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Uno degli aspetti più rilevanti emersi dall’analisi riguarda la dinamica di crescita degli investimenti ICT. I dati mostrano un tasso di crescita composito annuo del 12% tra il 2022 e il 2023, che si accelera ulteriormente raggiungendo il 19% annuo nel periodo 2022-2025. Questo significa che la spesa passerà da circa 3,8 miliardi di euro a quasi 5 miliardi, rappresentando un incremento sostanziale che riflette l’importanza crescente attribuita alla trasformazione digitale del settore pubblico. Tale crescita è verosimilmente trainata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha messo a disposizione risorse significative per modernizzare la macchina amministrativa italiana attraverso l’innovazione tecnologica.
La composizione della spesa rivela caratteristiche interessanti che testimoniano l’approccio strategico delle amministrazioni. Nonostante persista una prevalenza della spesa operativa rispetto a quella in conto capitale, destinata principalmente alla manutenzione e ai presidi hardware e software, emerge chiaramente la volontà delle amministrazioni di orientare le proprie risorse verso interventi innovativi. Questo equilibrio tra necessità operative e spinta all’innovazione rappresenta una sfida complessa per le amministrazioni, che devono garantire il funzionamento quotidiano dei servizi mantenendo al contempo una visione strategica di lungo termine.
Particolarmente significativo è il dato relativo alla spesa per innovazione, che raggiunge una media del 44% della spesa totale. Questo rappresenta un incremento notevole rispetto al 26% registrato nella precedente rilevazione, segnalando un cambio di passo importante nella strategia di investimento delle amministrazioni pubbliche. L’aumento di 18 punti percentuali nella quota dedicata all’innovazione indica che le amministrazioni stanno effettivamente traducendo in azioni concrete la necessità di modernizzazione dei propri sistemi e processi. Questo trend è particolarmente rilevante se consideriamo l’attenzione specifica rivolta al cloud computing e alla cybersecurity, due ambiti tecnologici cruciali per la sicurezza e l’efficienza dei servizi pubblici digitali.
L’investimento nel cloud rappresenta una scelta strategica fondamentale che permette alle amministrazioni di sfruttare economie di scala, migliorare la resilienza dei sistemi e accelerare i processi di innovazione. Parallelamente, l’attenzione alla cybersecurity riflette la crescente consapevolezza dei rischi connessi alla digitalizzazione e la necessità di proteggere dati sensibili e infrastrutture critiche. Questi due ambiti di investimento sono strettamente interconnessi e rappresentano i pilastri su cui costruire una pubblica amministrazione digitale sicura ed efficiente.
La distribuzione geografica e tipologica della spesa evidenzia alcune disparità strutturali che caratterizzano il panorama italiano. Le amministrazioni centrali incidono per il 73% della spesa totale, confermando il loro ruolo di traino nella digitalizzazione del settore pubblico. Questo dato non sorprende se consideriamo le dimensioni e la complessità delle amministrazioni centrali, ma sottolinea anche il peso ancora limitato degli enti locali negli investimenti ICT complessivi. Tuttavia, il rapporto evidenzia i progressi significativi realizzati dalle città metropolitane, che sembrano aver colto le opportunità offerte dalle nuove risorse disponibili e dalle politiche di digitalizzazione per accelerare i propri processi di innovazione.
Un aspetto particolarmente positivo emerso dall’analisi riguarda il consolidamento del ricorso agli strumenti di acquisto centralizzati. L’85% della spesa ICT prevista transita attraverso Consip e le centrali di committenza, un dato che testimonia la maturità raggiunta dalle amministrazioni nell’utilizzo di questi strumenti. Questo approccio presenta vantaggi multipli: garantisce maggiore trasparenza nelle procedure di acquisto, consente di ottenere migliori condizioni economiche attraverso economie di scala, riduce i tempi delle procedure amministrative e promuove la standardizzazione delle soluzioni tecnologiche. La standardizzazione è particolarmente importante perché facilita l’interoperabilità tra diverse amministrazioni e riduce i costi di gestione e manutenzione nel lungo termine.
L’analisi degli ambiti di investimento rivela priorità chiare e coerenti con le strategie di digitalizzazione europea e nazionale. I servizi e le infrastrutture rappresentano i principali ambiti di spesa, seguiti dagli investimenti destinati alla realizzazione di piattaforme. Questa distribuzione riflette un approccio equilibrato che considera sia le esigenze infrastrutturali di base sia lo sviluppo di servizi digitali avanzati per cittadini e imprese. Le piattaforme abilitanti, in particolare, rappresentano un elemento strategico fondamentale perché consentono di offrire servizi integrati e di qualità, migliorando l’esperienza dell’utente e l’efficienza amministrativa.
Il report evidenzia come l’innovazione digitale sia diventata un cammino intrapreso da tutte le amministrazioni, con particolare attenzione alla trasformazione dei servizi offerti all’utenza privata e aziendale. Questo approccio centrato sull’utente rappresenta un cambio di paradigma importante rispetto al passato, quando spesso gli investimenti tecnologici erano guidati principalmente da logiche interne all’amministrazione. La focalizzazione sui servizi digitali per cittadini e imprese dimostra la crescente consapevolezza che la digitalizzazione deve tradursi in benefici concreti e misurabili per gli utenti finali.
La crescita della spesa per innovazione e l’attenzione crescente verso tecnologie emergenti come il cloud computing suggeriscono che le amministrazioni italiane stanno effettivamente intraprendendo un percorso di modernizzazione strutturale. Tuttavia, questi dati positivi devono essere contestualizzati considerando le sfide ancora aperte: il divario tra amministrazioni centrali e locali, la necessità di sviluppare competenze digitali adeguate, l’importanza di garantire l’interoperabilità tra sistemi diversi e la sostenibilità degli investimenti nel lungo termine.
Il report di AgID rappresenta quindi non solo una fotografia dell’esistente, ma anche uno strumento strategico per orientare le future decisioni di investimento e policy. I trend identificati suggeriscono che l’Italia sta compiendo progressi significativi nella digitalizzazione della pubblica amministrazione, ma evidenziano anche la necessità di mantenere alta l’attenzione su questi temi per consolidare i risultati raggiunti e affrontare le sfide ancora aperte. La trasformazione digitale della PA italiana è un processo complesso e di lungo termine che richiede visione strategica, risorse adeguate e un approccio coordinato tra tutti i livelli di governo.

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