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Il futuro delle MPMI nella transizione digitale e green: i cinque passi di FederTerziario 


(AGENPARL) – Roma, 4 Luglio 2025

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Ne ha parlato oggi Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario, ospite al Forum in Masseria 2025, la rassegna economica e politica organizzata da Bruno Vespa, nel corso del panel “Il lavoro che cambia: strategie per l’occupazione in un mondo sempre più digitale”.

L’Intelligenza artificiale è diventata il driver che guida le scelte strategiche organizzative ed operative delle grandi aziende e sempre di più delle micro e piccole realtà che dovranno fare i conti con la necessità di investire in innovazione e competenze“. Nicola Patrizi, presidente FederTerziario, illustra l’azione di guida dell’organismo datoriale nei confronti delle 90mila imprese associate di fronte a uno scenario macroeconomico in continuo mutamento, animato dalla transizione verde e dalle innovazioni digitali. Un impegno che si declina di fronte alle esigenze della formazione – entro la fine del 2025 il 60% dei lavoratori avrà bisogno di acquisire e migliorare competenze digitali e hi tech – e alle prospettive occupazionali: secondo i principali report degli istituti di analisi e statistica, si stima, entro il 2030, un aumentodell’87% nella domanda di esperti in AI e dell’81% per figure legate alla cybersecurity. Un mercato globale e dinamico da affrontare con una visione innovativa che si sviluppa in cinque punti: comprendere le nuove competenze (digitali, green, soft skills e competenze trasversali), puntare sulla formazione continua, collaborare in rete, attrarre e trattenere talenti, rinnovare il sistema di relazioni industriali. Una proposta che nasce da un’attenta analisi del mercato del lavoro.

Federterziario segue con attenzione l’evoluzione dello scenario globale – spiega Nicola Patrizi – e ha sintetizzato, rispetto ad alcuni ambiti caratteristici della vita dell’impresa, i riflessi dell’innovazione e dell’AI. In primo piano le necessità di competenze digitali avanzate, conoscenza e capacità di utilizzo dell’AI, tra cui l’applicazione di quest’ultima alla robotica che, seppur inciderà sulla produttività delle imprese con un processo di sostituzione del lavoro umano, può rappresentare una risposta per qualificare l’offerta di lavoro e rigenerare la forza lavoro, considerando anche l’indice di denatalità e la difficoltà nel reperire manodopera. Poi ci sono le competenze green e la sostenibilità, le soft skills irrinunciabili, la flessibilità cognitiva e l’apprendimento continuo, e quindi i ruoli emergenti in logistica e manifattura“.

In questo quadro complesso, Federterziario, che per affrontare tali sfide ha anche istituto a maggio il Dipartimento Innovazione e Competitività, pone come prioritaria la sfida alla transizione delle competenze, guidando le imprese associate dell’organismo datoriale in un percorso di rinnovamento, conducendo parallelamente un’azione sul legislatore per orientare l’evoluzione della normativa e la regolamentazione dei rapporti di lavoro, contribuendo a definire un mercato del lavoro che sappia adeguarsi ai tempi e uscire dai tradizionali aspetti amministrativi e contrattuali della regolamentazione del rapporto azienda-lavoratore. 

Crediamo in cinque azioni che stiamo compiendo nei confronti delle nostre imprese – aggiunge il presidente Patrizi – e che partono essenzialmente dalla necessità di studiare il quadro delle risorse presenti, contestualmente stiamo aiutando le MPMI a procedere alla realizzazione dell’analisi del gap di competenze, per comprendere intanto lo stato dell’arte e per individuare le necessarie integrazioni, anche con una formazione interna. A questo proposito, il secondo punto riguarda appunto un sempre maggiore investimento nella formazione continua, priorità della nostra azione, che si avvale del nostro Fondo interprofessionale – Fonditalia e anche della collaborazione con l’Università Mercatorum, enti di formazione professionale, ITS e piattaforme online“. Decisivi anche gli ultimi tre punti, conclude il presidente: “Collaborare in rete, anche attivando partnership con startup e puntando su incubatori e hub di innovazione, attrarre e trattenere talenti e, infine, promuovere un sistema di relazioni industriali in grado di rispondere alle reali esigenze di imprese e lavoratori nell’era delle trasformazioni digitali“. 

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