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I lavoratori qualificati servono in Europa: ma la Carta blu è sufficiente?


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Nel 2023, 4,3 milioni di persone si sono trasferite nell’Unione europea da Paesi terzi. Altri 1,5 milioni si sono spostati tra gli Stati membri. Mentre Bruxelles si adopera per controllare i flussi migratori irregolari, alcuni governi cercano attivamente lavoratori altamente qualificati.

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La Carta blu dell’Ue rappresenta uno dei meccanismi adottati per attrarre lavoratori altamente qualificati da Paesi terzi. Nel 2023, circa 89mila professionisti extracomunitari ne hanno ottenuta una. Nella maggior parte dei casi si tratta di documenti concessi dalla Germania. Secondo Eurostat, il numero risulta aumentato negli ultimi anni.

La Commissione europea ha introdotto diversi aggiornamenti per rendere la Carta blu più interessante sia per i cittadini di Paesi terzi che per i datori di lavoro. Tuttavia, esperti e ricercatori rimangono cauti sul fatto che tale programma sia sufficiente da sola ad attrarre i migliori talenti. Ma quali sono oggi i Paesi europei che rilasciano il maggior numero di Carte blu? È sufficiente per attrarre i professionisti migliori?

Il numero di Carte Blu concesse dai Paesi dell’Ue è in aumento

Il numero di Carte blu dell’Ue rilasciate dagli Stati membri è aumentato notevolmente negli ultimi anni: si è passati dalle 20.979 del 2016 alle 89.037 del 2023. Il totale è dunque cresciuto in soli sette anni di oltre il 300 per cento.

“Si tratta di un permesso di soggiorno relativamente sconosciuto per i lavoratori altamente qualificati provenienti da Paesi extra-Ue con stipendi elevati”, ha spiegato a Euronews Business Tesseltje de Lange, docente di Diritto europeo delle migrazioni presso l’università Radboud.

Nel 2016, la Commissione europea ha avviato una revisione della direttiva nella speranza di abolire i regimi nazionali e di offrire ai lavoratori maggiori vantaggi della mobilità intra-Ue: “Da allora, il documento è diventato più popolare, il che spiega in parte il costante aumento”, ha aggiunto de Lange.

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La docente ha aggiunto molti Paesi europei si trovano ad affrontare una significativa carenza di manodopera e che, in alcuni casi, la Carta blu può essere utile come strumento per attrarre professionisti internazionali: anche questo fattore più contribuire a spiegare l’aumento del suo utilizzo.

La Germania guida la crescita dell’uso della Carta blu

“La ragione principale dell’aumento è il numero di Carte Blu concesse dalla Germania“, hanno dichiarato a Euronews Business Almina Besic dell’università Johannes Kepler di Linz, Dženeta Karabegović, docente presso l’università di Salisburgo, e Andreas Diedrich dell’università di Göteborg.

Secondo i tre esperti, la prima economia europea sta affrontando una forte carenza di manodopera in diversi settori, alcuni dei quali sono particolarmente colpiti, e la Carta blu svolge per questo un ruolo centrale nella politica di migrazione del lavoro in Germania.

Secondo Eurostat, la Germania ha rilasciato dunque il maggior numero di Carte blu nel 2023, 69.353, pari al 78 per cento del totale. Seguono la Polonia con 7.402 (8 per cento) e la Francia con 3.912 (4 per cento). La Lituania si è classificata al quarto posto con 1.710 carte, mentre l’Austria ha superato quota mille, rilasciandone 1.135.

La maggior parte dei Paesi dell’Ue usa programmi per i permessi di lavoro

“La Germania ha deciso di sfruttare la Carta blu come strumento principale per la migrazione di manodopera qualificata, mentre altri Stati membri hanno privilegiato programmi nazionali”, hanno sottolineato Besic, Karabegović e Diedrich. Secondo i quali i governi che si affidano a strumenti nazionali, lo fanno per sfruttarne la discrezionalità e il diritto di stabilire limiti ai volumi di ammissione. Ciò contribuisce a spiegare perché la Germania rappresenta quasi quattro quinti delle Carte blu emesse in tutta Europa.

Chi ha ottenuto la maggior parte delle Carte blu

Nel 2023, i cittadini indiani hanno ricevuto il maggior numero di Carte blu (21.228, pari al 4 per cento), seguiti dai cittadini russi (9.488, 11 per cento), turchi (5.803 o 7 per cento) e bielorussi (5.294 o 6 per cento).

Altri beneficiari di rilievo sono stati i cittadini di Iraq (3.990), Egitto (2.529), Pakistan (2.408), Siria (1.810) e Regno Unito (1.074).

Chi può chiedere una Carta blu Ue

Ci sono diverse condizioni per poter richiedere una Carta blu. La principale è il possesso di “un contratto di lavoro valido o un’offerta di lavoro vincolante per un impiego altamente qualificato per almeno sei mesi in uno Stato membro”.

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Perché la diffusione della Carta blu Ue resta limitata

La direttiva sulla Carta blu è stata approvata nel 2011, anche se non si applica in Danimarca e Irlanda. La revisione adottata dalla Commissione europea nel 2016 appuntato a implementare un sistema più uniforme tra i Paesi membri, eliminando gradualmente i sistemi nazionali.

Un cambiamento fondamentale ha consistito nella riduzione della soglia salariale a 1,0 volte il salario nazionale lordo medio (e non superiore a 1,6 volte), con la possibilità per gli Stati membri di abbassarla ulteriormente a 0,8 per le occupazioni carenti – una preoccupazione manifestata da tempo anche dai datori di lavoro.

Tuttavia, come detto, molti Paesi continuano a preferire i sistemi nazionali. Besic, Karabegović e Diedrich hanno sottolineato i governi non sono tenuti ad abolire i sistemi nazionali paralleli, il che rende in molti casi più difficile accedere alla Carta blu.

In alcuni Paesi le imprese preferiscono i sistemi nazionali

“Nei Paesi Bassi, ad esempio, il sistema nazionale non richiede qualifiche più elevate e ha una soglia salariale più bassa, il che lo rende più interessante per le imprese e i loro lavoratori”, ha osservato Tesseltje de Lange. Un altro problema riguarda la velocità per la concessione dei permessi nazionali: in alcuni casi questi risultano più rapidi rispetto alla Carta blu.

L’esperta suggerisce infine alla Commissione europea di elencare un maggior numero di occupazioni carenti nell’allegato della direttiva e di allineare le procedure di riconoscimento delle qualifiche, che talvolta richiedono dai 6 ai 9 mesi, per rendere più invitante il meccanismo della Carta blu.



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