Quella che si è appena conclusa è stata una settimana positiva per il settore immobiliare in Borsa, con gli indici settoriali che hanno sovra-performato il mercato in generale. Ciò è successo nonostante la probabilità di un nuovo taglio dei tassi da parte della BCE in occasione del consiglio di politica monetaria del 24 luglio si sia ancora di più abbassata, mentre una riduzione da un quarto di punto è pienamente prezzata soltanto per fine anno dal mercato. Era emersa chiaramente sia nei toni dell’ultima conferenza stampa di Christine Lagarde sia in diversi interventi di singoli consiglieri l’idea di una “pausa” nel percorso di allentamento monetario che ha portato Francoforte a ridurre il costo del denaro di ben due punti percentuali in poco più di un anno, ed è stata confermata anche dalle dichiarazioni emerse questa settimana al forum dei banchieri centrali di Sintra (Portogallo).
L’andamento del settore in Borsa
Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che è sceso dell’1,6%, sotto-performando l’andamento dello Stoxx Europe 600 (-0,6%).
Una performance migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha mostrato un incremento del 2,3% su base settimanale, in questo caso meglio rispetto all’indice FTSE MIB, che ha chiuso la settimana con un rialzo dello 0,5%.
I titoli immobiliari quotati a Milano
Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per Risanamento (+11,6), Next Re (+6,9%), Aedes (+5,9%), IGD (+2,4%). Poco mosse Gabetti e Brioschi. Negativa Abitare In (-4,4%).
Tra le comunicazioni societarie, Risanamento ha comunicato che la posizione finanziaria netta consolidata è positiva al 31 maggio 2025 per a 37 milioni di euro, contro i 9,7 milioni di euro del mese precedente. Il sensibile miglioramento è riconducibile principalmente alla cessione – avvenuta in data 22 maggio 2025 da parte della società del gruppo Ri Rental – dell’immobile sito in Milano via Grosio, per la quale sono stati incassati, nel corso del mese di maggio, 24,8 milioni di euro (pari a circa il 95% del prezzo pattuito).
I dati macroeconomici
Sul fronte macroeconomico, la maggior parte delle indicazioni sono arrivate negli Stati Uniti, dove le domande di mutuo sono aumentate del 2,7% nell’ultima settimana, secondo i dati della Mortgage Bankers Associations (MBA), grazie al fatto che i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,79% dal 6,88% precedente. Inoltre, sono scese leggermente più delle attese la spesa per costruzioni, sempre in USA, a maggio 2025; il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 2.138,2 miliardi di dollari, registrando una discesa dello 0,3% su base mensile, rispetto al -0,2% delle stime degli analisti.
In Eurozona, l’indicatore composito del costo del denaro per i nuovi prestiti alle imprese è diminuito di 15 punti base a maggio, attestandosi al 3,65%, secondo il consueto rilevamento della Banca centrale europea (BCE). L’indicatore per i nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è rimasto sostanzialmente invariato al 3,30%.
Gli studi di settore
In settimana sono arrivati dati interessanti dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa sul tempo in cui si vende un immobile in Italia. I tempi di vendita nelle grandi città, a gennaio 2025, sono di 109 giorni, un dato simile a quello registrato un anno prima (108 giorni). Ancora una volta Bologna e Milano si confermano le città più veloci, rispettivamente con 79 e 83 giorni, in aumento di 11 giorni rispetto a un anno fa. I tempi più lunghi si segnalano a Genova, 142 giorni, si conferma così la città in cui occorre più tempo per vendere una casa, seguita da Palermo con 128 giorni. Nelle realtà dell’hinterland delle metropoli occorrono 142 giorni contro i 137 giorni di un anno fa. I tempi di vendita più brevi si segnalano nell’hinterland di Firenze (117 giorni), che migliora di 3 giorni grazie soprattutto al traino del mercato della casa vacanza. A seguire ci sono Verona con 125 giorni e Bologna con 126 giorni. Nei capoluoghi di provincia chi decide di vendere casa deve mettere in conto mediamente 132 giorni, un dato in leggero aumento rispetto a un anno fa quando ne occorrevano 131 giorni. In generale si evidenzia un aumento dei tempi di vendita che confermerebbe una maggiore prudenza da parte dei potenziali acquirenti, soprattutto per determinate tipologie immobiliari.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link