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Prandini (Coldiretti): “Agricoltura e agroalimentare motore rilevante per l’economia del Paese, raggiunti quasi 70 miliardi di euro nel 2024”


Ettore Prandini, Presidente Coldirettiin occasione della summer edition della quinta edizione del “Forum in Masseria”, la rassegna economica e politica organizzata da Bruno Vespa e Comin & Partners a Manduria, è stato intervistato da Il Giornale d’Italia:

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Quali sono le principali innovazioni che stanno trasformando l’agricoltura italiana e come Coldiretti supporta gli agricoltori in questo processo?

Ritengo fondamentale, in questa fase, avviare un dialogo costruttivo con le istituzioni, soprattutto a livello europeo, in merito alle risorse che verranno stanziate a favore dell’agricoltura e dell’intero sistema agroalimentare. L’innovazione tecnologica, l’utilizzo dei dati, la diffusione della banda larga su tutto il territorio nazionale diventano elementi essenziali, compresa l’agricoltura di precisione.
A ciò si aggiunge l’innovazione nella formazione delle figure professionali necessarie all’agricoltura del futuro, anche in termini di conoscenza dei mercati,  esportare negli Stati Uniti non è la stessa cosa che esportare in Cina o in altre aree del mondo.
Avere una preparazione approfondita può aumentare ulteriormente il valore del settore, che ha raggiunto quasi 70 miliardi di euro nel 2024, contribuendo a fare dell’agricoltura e dell’agroalimentare un motore sempre più rilevante per l’economia del Paese.

Oggi una delle sfide più urgenti è la crisi idrica. Quali possono essere le soluzioni?

“E’ fondamentale un dialogo costruttivo con le istituzioni. Ne abbiamo avuto una prova concreta questa mattina con l’intervento del vicepresidente della Commissione europea, Fitto, che ha citato, tra le nuove voci finanziabili, anche il sistema idrico per gli Stati membri, è una grande vittoria, soprattutto in considerazione della grave situazione in cui versa il nostro Paese, tratteniamo solo il 12% dell’acqua piovana. Basti pensare che la Spagna arriva al 28% e la Francia al 36%. In Italia, purtroppo, la maggior parte dell’acqua dolce viene dispersa nei canali e finisce in mare, un lusso che non possiamo più permetterci, perché si traduce in perdite economiche.
Negli ultimi tre anni, questo fenomeno ha causato danni per oltre 20 miliardi di euro. Tutti gli studi condotti da Coldiretti indicano che questo valore rischia di triplicare entro il 2050, se non verranno realizzate le infrastrutture necessarie ad affrontare il cambiamento climatico.”

Come si può rafforzare la filiera agroalimentare per tutelare la qualità, la sicurezza e l’origine dei prodotti?

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“Credo sia necessario promuovere una grande trasparenza, partendo dall’educazione alimentare già nella scuola primaria. È fondamentale insegnare ai bambini una corretta alimentazione e sani stili di vita. Questo, da un lato, migliora la qualità della vita dei cittadini; dall’altro, forma i consumatori del futuro. Un terzo aspetto, non meno importante, riguarda il risparmio economico in ambito sanitario, dal momento che la spesa medica rappresenta la prima voce del bilancio pubblico italiano.”

In materia di misure fiscali, quali ritiene possano essere più efficaci per incentivare gli investimenti nel settore?

“Ritengo che la defiscalizzazione, come prevista dal piano Industria 4.0, possa essere uno strumento efficace. Al contrario, la 5.0 ha funzionato poco o nulla, a causa dell’eccessiva burocrazia.
Se alla logica della 4.0 si unisse anche la possibilità di detrarre gli investimenti tramite il sistema creditizio, indipendentemente dalla tipologia di azienda, si avrebbe un forte incentivo.
Questo potrebbe accelerare gli investimenti, portando a superare i 6 miliardi di euro nei prossimi cinque anni.”





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