Il mese scorso è stato quello dell’inversione di rotta per il mercato dei mutui: dopo oltre due anni i finanziamenti a tasso variabile sono tornati a essere più convenienti di quelli a tasso fisso. Con leggero anticipo rispetto alle previsioni si torna a un riequilibrio delle due tipologie di tasso, situazione che è sempre stata “la regola” per il mercato dei mutui. Secondo i dati dell’Osservatorio di Mutuionline.it, a seguito dell’ultimo taglio dei tassi operato dalla Bce il 5 giugno il Tan medio dei mutui a tasso variabile è sceso dal valore del 2,83% registrato a maggio al 2,62% attuale, con le migliori offerte che dal 2,40% sono passate al 2,26%. Piccolo rialzo, invece, per i finanziamenti a tasso fisso, con il Tan medio che dal 2,99% del mese scorso si attesta ora al 3,03%, mentre le soluzioni più convenienti passano dal 2,43% al 2,49%.
Alessio Santarelli, amministratore delegato di Mutuionline.it, commenta: “Rispetto a maggio, oggi tra le due tipologie di finanziamento la forbice si è aperta, con variabile che si attesta in media 41 punti base al di sotto del valore del fisso. Se prima dell’ultimo taglio operato da Francoforte la rata mensile media di un mutuo ventennale da 160.000 euro a tasso variabile risultava 13 euro più leggera rispetto al tasso fisso (874 euro contro 887 euro), oggi il risparmio è salito a 33 euro al mese (857 euro per il variabile contro 890 euro per il fisso) e a oltre 7.800 euro sull’intera durata del finanziamento. Il tasso indicizzato, dunque, offre attualmente condizioni più vantaggiose e può essere un’opzione interessante per i consumatori più propensi al rischio, anche alla luce di possibili ulteriori ribassi nei prossimi mesi. Tuttavia, il tasso fisso rimane su livelli storicamente più che accettabili e rappresenta la scelta migliore per chi desidera bloccare la rata a un tasso di interesse conveniente. In ogni caso, l’opzione della surroga, ovvero del trasferimento a costo zero del finanziamento da una banca a un’altra per approfittare delle condizioni più favorevoli offerte dal secondo istituto, rimane sempre a disposizione dei consumatori”.
Durata e importo medio richiesto in calo, cresce l’età media dei richiedenti
Se il tasso variabile risulta oggi più conveniente, secondo i dati dell’Osservatorio di Mutuionline.it la stragrande maggioranza dei consumatori in Emilia-Romagna continua a preferire la sicurezza del tasso fisso, che assorbe il 97,3% del totale delle richieste nel secondo trimestre dell’anno, dato in leggera flessione rispetto al trimestre precedente quando era al 99,6% del mix. L’ultimo taglio da parte della Bce, tuttavia, non ha ancora avuto effetti visibili sui dati relativi al tipo di tasso scelto, che risentiranno della decisione di Francoforte a partire dai prossimi mesi. Per quanto riguarda il tasso variabile, complice il deciso calo del Tan medio rispetto a inizio anno le richieste per questa tipologia di finanziamento nella regione sono aumentate, passando dallo 0,2% del totale nello scorso trimestre al 2,3% di quello in corso.
Per quanto riguarda le finalità di finanziamento, in Emilia-Romagna nel secondo trimestre del 2025 oltre la metà delle richieste (62,8% del totale) sono dirette verso l’acquisto della prima casa, mentre la surroga assorbe il 28,7% del mix delle domande. Seguono più staccate tra le finalità di finanziamento l’acquisto della seconda casa, al 6,4% del totale, la ristrutturazione (1,0%) e il consolidamento (0,7%).
Leggero calo per l’importo medio richiesto nella regione rispetto al primo trimestre dell’anno, con il dato che dai 146.000 € scende a 143.700 € nel secondo, mentre il valore medio degli immobili rimane stabile attorno ai 224.300 euro. Dopo aver superato i 25 anni in media tra fine 2024 e inizio 2025, la durata dei finanziamenti in Emilia-Romagna scende leggermente questo trimestre attestandosi a 24 anni e 10 mesi, mentre si alza leggermente l’età media dei richiedenti, che passa da 38 anni e 10 mesi dei primi 3 mesi dell’anno a 39 anni e 3 mesi attuali.
I finanziamenti con la durata maggiore vengono richiesti a Forlì-Cesena
Nel secondo trimestre del 2025 Bologna è la provincia dove gli immobili sono più cari di tutta l’Emilia-Romagna (quasi 252.000 euro in media) e dove l’importo richiesto da chi vuole accendere un mutuo è maggiore (156.455 euro). La provincia dove si chiede meno capitale alla banca è Ferrara (113.880 euro in media) mentre il valore medio degli immobili più basso si regista a Piacenza (176.439 euro). Nella provincia di Forlì-Cesena la durata dei mutui richiesti è la più alta di tutta la regione, con 25 anni e 7 mesi in media, l’importo medio richiesto a Forlì-Cesena supera di poco i 138mila euro e il valore medio degli immobili è poco più di 204mila euro, 39,1 anni l’età media dei richiedenti in provincia di Forlì-Cesena.
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