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L’accordo per Beko firmato al Ministero. L’azienda: «Rilancio e competitività» MALPENSA24


La firma dell’accordo per Beko al Ministero a Roma

ROMA – La firma ufficiale è giunta nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 14 aprile, presso il Mimit. È stato sottoscritto l’accordo quadro tra Beko Europe, il Governo, le regioni e le parti sociali sul piano di trasformazione industriale per l’Italia. L’accordo, che segue l’approvazione da parte delle assemblee dei lavoratori avvenuta nei giorni scorsi, punta alla riorganizzazione e al rilancio degli stabilimenti italiani, con l’obiettivo di garantire sostenibilità e competitività nel lungo periodo.

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300 milioni di investimenti

«Il piano – dicono da Beko Europe – conferma il ruolo strategico dell’Italia all’interno delle operazioni globali dell’azienda, e prevede l’adozione di strumenti mirati al riequilibrio produttivo e al rilancio della competitività sullo scenario internazionale del settore, fortemente minato dagli scenari geopolitici ed economici attuali. In particolare, l’accordo ribadisce l’importanza dell’Italia come centro per la Ricerca & Sviluppo, grazie al Centro di Ricerca Globale per la cottura e alla localizzazione del Centro Globale del Design Industriale per l’intera organizzazione di Beko».

Cosa prevede il piano per Cassinetta

A Cassinetta saranno localizzate le produzioni per i prodotti da incasso nelle categorie cottura (forni e forni a microonde) e refrigerazione. Gli investimenti complessivi pianificati per il sito ammontano a circa 136 milioni di euro tra prodotto, processo, ricerca e sviluppo. Presso il sito di Biandronno, saranno inoltre effettuati investimenti per miglioramenti dell’efficienza energetica e l’installazione di pannelli solari, per un totale di 8,5 milioni di euro, inclusi nel piano di investimento sopra menzionato.

Gli esuberi

All’esito della negoziazione sono state identificate le aree di intervento per adeguare la forza lavoro alla nuova conformazione operativa, nell’obiettivo di garantire la stabilità e la sostenibilità a lungo termine delle attività in Italia. Il totale delle posizioni interessate dal piano è di 1284 unità.  Per attenuare il più possibile l’impatto del piano di trasformazione, la società – d’intesa e con il supporto delle istituzioni e organizzazioni sindacali – ha definito un piano di supporto e incentivi all’esodo che verranno resi disponibili sulla base delle caratteristiche di implementazione del piano. «L’Italia è sempre stata un pilastro strategico per le nostre attività globali e l’accordo di oggi segna un passo decisivo per il futuro del nostro Gruppo nel Paese», commenta Fatih Ebiçlioğlu, presidente della divisione Beni di consumo durevoli di Koç Holding e presidente di Beko Europe. Quindi il commento di Ragıp Balcıoğlu, ceo di Beko Europe. «Dovremo rimanere estremamente vigili, poiché l’industria degli elettrodomestici in Europa è sottoposta a crescenti pressioni a causa dell’escalation delle guerre tariffarie, della concorrenza globale sleale e dell’aumento dei costi. Siamo grati a tutte le parti sociali per il dialogo costruttivo e non vediamo l’ora di vedere i risultati di questa collaborazione».

La nota del Mimit

«Un accordo storico, per governare al meglio questa transizione industriale salvaguardando la forza straordinaria del Made in Italy che diventa per questa grande multinazionale il centro propulsivo in Europa – ha dichiarato il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – tutti gli stabilimenti rimarranno operativi, Siena sarà avviata a un percorso di reindustrializzazione, non ci saranno licenziamenti e ogni uscita avverrà su base volontaria e incentivata. Credo sia un grande successo del Sistema Italia». Il sottosegretario Fausta Bergamotto ricorda il percorso che ha portato alla firma. «Sono stati mesi di trattative serrate, però abbiamo fatto un buon lavoro, tutti insieme. A novembre abbiamo respinto un piano industriale che non era in linea con la continuità produttiva degli stabilimenti e con la tutela dell’occupazione. Oggi arriviamo a questo accordo definitivo con un piano di investimenti da 300 milioni, dove gli esuberi, volontari e incentivati, sono scesi sotto quota 1000 e dove non c’è la chiusura di nessuno stabilimento, con Comunanza che continuerà a produrre e Siena si avvia verso una reindustrializzazione».

Da Varese a Roma

Tra i presenti a Roma alla firma dell’accordo quadro presso il Mimit anche il sindaco di Biandronno – Comune in cui ha sede il sito di Cassinetta – Massimo Porotti e il presidente della Provincia Marco Magrini (nella foto sotto). «Dopo mesi di trattative tra Sindacati, Ministero e Beko Europe si è finalmente giunti ad un accordo – commenta Porotti – Enti locali, Province, Regioni e Governo hanno avuto un ruolo fondamentale. Anche chi non è mai apparso ha lavorato per contribuire al risultato. Nei vari interventi è stato più volte detto che questo non è un punto d’arrivo ma di partenza. Tutti ce l’auguriamo. Non dimentichiamoci che gli esuberi ci sono e vanno gestiti creando opportunità di lavoro. Ora guardiamo avanti per fissare obiettivi a tutela dei lavoratori».

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Il commento di Galimberti

Sulla firma dell’accordo si esprime anche il sindaco di Varese Davide Galimberti, che in merito alla crisi Beko aveva convocato un consiglio comunale ad hoc con l’audizione dei rappresentanti sindacali e di Confindustria.

A Cassinetta verrà mantenuta la produzione. Questo è uno dei primi dati positivi dell’accordo sottoscritto oggi a Roma tra la Beko e il Governo, un passaggio importante in questo momento di cambiamenti mondiali e di dazi. In questi mesi, la rete composta da tutte le realtà, le istituzioni, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e le imprese dell’indotto della nostra provincia ha lavorato perché si potesse raggiungere un accordo nell’interesse dei lavoratori e lavoratrici e del territorio. La riduzione degli esuberi, l’uso degli ammortizzatori e il mantenimento della produzione associata ad un piano di investimenti è un passo avanti rispetto alla situazione che si prospettava qualche mese fa, con il rischio di chiusura di uno dei più importanti siti produttivi del territorio. Situazione che avrebbe avuto ripercussioni gravi anche sul grande indotto della nostra provincia. Oggi con la produzione che resta in provincia di Varese si dà anche atto della grande qualità del lavoro portato avanti dai lavoratori di Cassinetta. Ora si dovrà proseguire con il piano di investimenti e il rispetto dell’accordo in modo da rendere stabile il futuro di Cassinetta e la storia che rappresenta.

Beko, la notte porta l’accordo. 136 milioni di investimento per Cassinetta

accordo beko firmato ministero – MALPENSA24

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