Alla vigilia del nuovo Piano d’Azione europeo per la chimica, si è tenuto un vertice tra i ministri dell’Industria di 11 Paesi UE, tra cui Italia, Francia e Germania, per rafforzare le industrie energivore. Il Ministro Adolfo Urso ha rilanciato la proposta italiana per una strategia europea comune su chimica green, biochimica, idrogeno pulito e acciaio sostenibile, chiedendo più fondi, meno burocrazia e coerenza con il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale.
Il vertice
Si è svolto oggi in videoconferenza un importante incontro tra i ministri dell’Industria di 11 Paesi dell’Unione Europea, nel quadro dell’Alleanza per il futuro delle industrie energivore, lanciata il 22 maggio scorso durante il Consiglio Competitività a Bruxelles. Un confronto strategico, convocato alla vigilia dell’adozione del nuovo Piano d’Azione europeo per l’industria chimica, in un momento cruciale per il rilancio delle filiere industriali ad alto consumo energetico.
All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Spagna, Polonia, Paesi Bassi, Belgio, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Svezia. A guidare il fronte italiano è stato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, affiancato dal Ministro francese per l’Industria e l’Energia, Marc Ferracci.
Urso: “Serve una strategia UE per la chimica green e competitiva”
Nel suo intervento, il Ministro Urso ha sottolineato l’urgenza di rafforzare la competitività della chimica europea, puntando su:
- Tutela della chimica di base
- Sviluppo della biochimica e delle tecnologie verdi
- Investimenti su tutta la catena del valore
- Riduzione delle dipendenze strategiche extra-UE
L’Italia è già in prima linea con progetti avanzati di riconversione industriale, incentrati su bioplastiche, biofuel e materiali bio-based. Tuttavia, per accelerare la transizione servono strumenti finanziari adeguati a livello comunitario. Da qui l’appello del ministro a Bruxelles: garantire coerenza tra il nuovo Piano chimica e il Quadro Finanziario Pluriennale 2025–2030, la cui proposta è attesa per il 16 luglio. Le priorità indicate da Urso includono:
- Maggiori fondi per ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico
- Incentivi per la produzione di biocarburanti e idrogeno pulito
- Supporto alla gestione e valorizzazione della CO₂
- Semplificazione normativa, attraverso un “Omnibus” dedicato alla chimica
Acciaio e rottame: risorse strategiche per l’autonomia industriale europea
Il vertice ha posto al centro anche la siderurgia, riconosciuta come settore strategico per la decarbonizzazione dell’industria europea e per affrontare la concorrenza globale. Urso ha ribadito la necessità di:
- Stimolare la domanda interna di acciaio green
- Riconoscere il rottame ferroso come materia prima strategica
- Limitare l’export del rottame per garantire l’approvvigionamento delle imprese europee
“Senza controllo sulle materie prime, non possiamo parlare di autonomia industriale. Il rottame ferroso va tutelato come risorsa chiave per la siderurgia sostenibile,” ha dichiarato Urso.
Il ministro ha inoltre annunciato nuovi investimenti in Italia per impianti DRI (Direct Reduced Iron), fondamentali per una produzione siderurgica a basse emissioni e per rafforzare l’autonomia strategica nazionale ed europea.
Energia: costi più equi per sostenere la competitività
A chiudere il confronto, il tema trasversale più urgente: il costo dell’energia. Tutti i settori energivori, dalla chimica all’acciaio, hanno bisogno di tariffe più sostenibili per restare competitivi sui mercati globali. L’Italia ha ribadito la richiesta di interventi concreti e coordinati a livello europeo, capaci di ridurre il divario di costo energetico con le altre economie avanzate.
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