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L’economia spezzina tra crescita e sfide: il futuro della provincia nel piano strategico “Liguria 2030”


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Il rapporto strategico “Liguria 2030”, realizzato da The European House – Ambrosetti e giunto alla sua nona edizione, dedica un focus alla provincia della Spezia, evidenziando un quadro nel complesso positivo. Nel 2024, secondo i dati raccolti nel Tableau de Bord, il territorio spezzino ha mostrato un miglioramento o una stabilità nel 71,4% degli indicatori monitorati, in linea con la media regionale e delle altre province come Genova e Savona, mentre Imperia ha registrato una performance leggermente superiore.

Tra i principali segnali positivi emersi, si sottolinea il buon andamento del mercato del lavoro, con la Spezia che si distingue a livello regionale per la più alta percentuale di popolazione in età lavorativa, pari al 61,4%, e per un tasso di occupazione femminile che raggiunge il 60,9%, il più elevato in Liguria. Anche il comparto turistico culturale si conferma un punto di forza: la provincia è al primo posto a livello regionale per arrivi di turisti stranieri, in crescita dello 0,2% rispetto all’anno precedente, e l’offerta culturale è in fase di espansione.

Sul piano economico, La Spezia si posiziona come la provincia ligure con la crescita del PIL più dinamica: nel periodo 2013–2022 l’incremento è stato del 23,5%, e del 16,7% negli ultimi cinque anni. L’export ha raggiunto nel 2024 il valore di 1,3 miliardi di euro, con un incremento del 65,7% rispetto al 2020, dato che rappresenta il tasso di crescita più alto tra le province liguri. Un ruolo determinante in questo sviluppo lo gioca la Blue Economy, che rappresenta un asset centrale per il territorio. Il 17,6% delle imprese locali opera in questo ambito, una percentuale superiore del 68% rispetto alla media ligure e oltre il doppio rispetto a quella nazionale. Il settore marittimo occupa il 26,2% degli addetti provinciali, con una specializzazione particolarmente rilevante nella cantieristica navale, che da sola genera il 49,1% dell’intero export manifatturiero spezzino. A confermare il benessere economico della provincia, si registra anche un aumento significativo del reddito disponibile delle famiglie, cresciuto del 13,7% nel triennio 2019–2022.

Dal punto di vista infrastrutturale, La Spezia consolida il proprio ruolo strategico nel sistema portuale italiano. Nel 2024 ha movimentato 1,2 milioni di TEU, in aumento dell’8,7%, posizionandosi al terzo posto a livello nazionale per traffico container. Al tempo stesso, il porto ha accolto 640.000 crocieristi, un dato che testimonia anche la sua rilevanza nel settore turistico. Sono in corso importanti investimenti per rafforzare il ruolo logistico e industriale della città, tra cui l’elettrificazione del porto per promuovere una logistica sostenibile, l’infrastruttura ad alta tensione per il comparto portuale e il potenziamento della linea ferroviaria Pontremolese. Inoltre, il completamento del terzo lotto dell’Aurelia bis, con un investimento superiore ai 215 milioni di euro, collegherà direttamente i caselli autostradali A12 con il porto, migliorando la viabilità e l’accessibilità dell’area.

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Accanto a questi progressi, il rapporto evidenzia alcune criticità da affrontare. L’export pro capite ha registrato un calo nel 2024, e la popolazione con titolo di studio terziario è in diminuzione, indicando una difficoltà nel trattenere e attrarre giovani formati. A ciò si aggiunge un tasso di disoccupazione giovanile in aumento, che rappresenta un campanello d’allarme per la sostenibilità futura del mercato del lavoro locale.

Nel contesto più ampio della strategia “Liguria 2030”, la provincia della Spezia si inserisce pienamente nelle tre direttrici di sviluppo individuate dal Think Tank: economia del mare e logistica, turismo e qualità della vita, innovazione e sostenibilità. La Spezia eccelle nella prima, grazie alla forza del suo sistema portuale e cantieristico, e si distingue nella seconda, per le buone performance nel turismo culturale. Meno solida appare invece la terza direttrice, con segnali di debolezza nell’attrazione e formazione dei giovani talenti.

In conclusione, il territorio spezzino emerge nel rapporto come una realtà in crescita, che per completare il proprio percorso di sviluppo e rafforzare la propria competitività nel medio e lungo termine, dovrà investire in capitale umano, formazione superiore e politiche attive per l’occupazione giovanile. Inserita nel quadro più ampio della visione “dal mare alla vita”, La Spezia si conferma un nodo centrale del sistema regionale ligure, capace di giocare un ruolo da protagonista nelle sfide del futuro.

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“Lo studio realizzato da The European House Ambrosetti – ha dichiarato il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, durante la presentazione del report – rappresenta un’occasione preziosa per fotografare la crescita del nostro territorio nel contesto regionale e nazionale. I dati presentati in questa edizione evidenziano come la provincia della Spezia registri risultati positivi in quasi tutti gli indicatori: un risultato tutt’altro che scontato, frutto del costante impegno dell’amministrazione comunale e Provinciale nello sviluppo del territorio. Il nostro ruolo di traino per l’intera Liguria si conferma con l’eccezionale crescita del Pil degli ultimi cinque anni, superiore alla media regionale, che si traduce in un aumento del reddito e quindi in maggiore ricchezza per le famiglie, con effetti positivi sulla stabilità e sull’incremento demografico. La Spezia si conferma un terreno fertile per la crescita di tutti i settori: dalle grandi aziende della cantieristica e della Blue Economy alle piccole e medie imprese, fino al turismo, che genera benefici concreti per tutta la popolazione. Anche i giovani guardano con fiducia al futuro della nostra città, scegliendo sempre più spesso di investire qui le proprie energie e competenze. La forte espansione dell’export e la crescita del turismo raccontano di una provincia aperta al mondo, sempre più attrattiva per media e stakeholder internazionali. È il risultato di un’identità cittadina vivace, di una proposta culturale in continua evoluzione e di solide collaborazioni con realtà estere. Questi numeri rappresentano una grande soddisfazione e, al tempo stesso, uno stimolo a continuare a investire nel nostro territorio, facendo emergere tutto il potenziale che ancora può esprimere”.





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