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Manpower: Le tendenze chiave che plasmano il mercato del lavoro slovacco nel 2025


Il mercato del
lavoro in Slovacchia continua a evolversi rapidamente nel 2025, sotto la spinta
della trasformazione digitale, dei cambiamenti demografici e delle nuove
aspettative dei lavoratori. Secondo un’analisi di ManpowerGroup, soci della Camit, sono sedici i
trend globali destinati a influenzare il modo di lavorare e ciò che i
dipendenti si attendono dai datori di lavoro. Tra questi, dieci risultano
particolarmente rilevanti per il contesto slovacco, delineando sia sfide sia
opportunità per le imprese.
«Le tendenze in atto per il 2025 evidenziano chiaramente la
necessità di flessibilità, innovazione e sviluppo delle competenze come fattori
critici di successo. Anche la Slovacchia si trova ad affrontare le stesse sfide
dei mercati globali: digitalizzazione accelerata, aspettative dei dipendenti in
continua evoluzione e una crescente domanda di nuove competenze. Le aziende che
investiranno in formazione, modelli di lavoro ibridi e tecnologie intelligenti
saranno non solo più competitive, ma anche più attrattive per i talenti. In un
periodo di forte carenza di risorse umane qualificate, è fondamentale esplorare
nuove modalità per sviluppare e trattenere il personale», ha dichiarato Zuzana
Rumiz, General Manager di ManpowerGroup Slovakia.

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per le aziende

 

1.
Generazione Z al lavoro

La Generazione Z entra nel mondo del lavoro in un momento di
profondi cambiamenti, che richiedono grande capacità di adattamento e
resilienza. Tuttavia, quasi la metà (47%) di questi giovani pianifica di
cambiare lavoro nel breve termine. Le loro priorità includono flessibilità,
benessere mentale e una carriera che abbia significato. Le imprese che non
sapranno rispondere a queste aspettative rischiano un alto turnover, mentre
quelle che investono sui giovani talenti possono garantirsi fedeltà a lungo termine.

2. Manager millennial sotto
pressione

Oggi circa il 60% dei millennial ricopre ruoli manageriali, ma
molti di loro si trovano sopraffatti dalle richieste contrapposte di
leadership, team e vita privata. Oltre un terzo sta considerando di lasciare la
propria posizione e più della metà (53%) segnala livelli di stress quotidiano
elevati. Favorire una leadership etica, una comunicazione trasparente e solidi
programmi di mentoring può contribuire a rafforzare la resilienza e la
permanenza dei manager nelle aziende.

3. Persistenza delle
disuguaglianze di genere

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Il divario salariale tra uomini e donne persiste in Slovacchia,
con le donne che guadagnano in media il 20% in meno rispetto ai colleghi
uomini. Preoccupa il dato secondo cui il 48% delle aziende non ha ancora
strategie concrete per affrontare queste disparità. La pandemia ha aggravato la
situazione, colpendo in particolare i settori a prevalenza femminile.
Valutazioni oggettive delle performance, percorsi di crescita chiari e
opportunità di leadership per le donne sono strumenti fondamentali. Le aziende
che abbracciano l’uguaglianza di genere registrano migliori risultati sia in
termini di performance che di soddisfazione dei dipendenti.

4. Pressione sulla
produttività

Quasi la metà dei lavoratori (49%) denuncia alti livelli di stress
legato al lavoro, mentre solo il 21% si sente adeguatamente supportato sul
fronte del benessere mentale. L’implementazione poco efficace dell’Intelligenza
Artificiale rischia, inoltre, di ridurre la produttività se i dipendenti non
vengono formati al suo utilizzo. Investire nella salute mentale e nel benessere
può generare ritorni fino a quattro volte superiori in termini di performance.
Supportare i lavoratori nella gestione dello stress rappresenta un importante
vantaggio competitivo.

5. Creatività e lavoro
ibrido

Il lavoro ibrido è ormai la normalità, con una richiesta di
flessibilità sempre più marcata. Divergenze nelle politiche di presenza in
ufficio possono creare percezioni di ingiustizia. Diventa quindi cruciale
progettare spazi di lavoro orientati alla collaborazione e alla creazione di
comunità. Stanno prendendo piede soluzioni alternative come caffè, biblioteche
e coworking. In prospettiva, anche la realtà aumentata potrà svolgere un ruolo
importante nel ripensare l’ambiente fisico di lavoro.

6. Intelligenza artificiale:
dal clamore all’impatto concreto

Quasi la metà (48%) delle aziende ha adottato strumenti di AI
generativa, ma persistono delle preoccupazioni. Gli ostacoli principali sono i
costi di investimento (33%), la tutela dei dati e le normative (31%) e la
carenza di competenze specifiche (31%). L’AI può incrementare la produttività
fino al 40%, ma solo se le imprese investono nella formazione necessaria a
sfruttarne appieno le potenzialità.

7. Il futuro della
cybersecurity

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Gli attacchi informatici rappresentano una minaccia crescente, con
un costo medio di una violazione che supera i 4,88 milioni di dollari. A
livello globale, manca all’appello oltre 4 milioni di professionisti della
cybersecurity. Le aziende slovacche devono rafforzare le proprie strategie di
protezione dei dati, investire in misure di sicurezza proattive e costruire
team IT preparati ad affrontare scenari di rischio sempre più complessi.
L’outsourcing strategico e le partnership possono aiutare a colmare il gap di
talenti in quest’area critica.

8. Business e transizione
green

La sostenibilità è sempre più presente nell’agenda aziendale, con
una stima di 30 milioni di nuovi posti di lavoro “green” a livello mondiale
entro il 2030. Anche le imprese slovacche devono adeguarsi a nuove normative e
ridurre il proprio impatto ambientale. Nei settori manifatturiero, IT e
operations, oltre il 57% delle competenze dovrà evolversi per supportare la
sostenibilità. L’AI e l’automazione possono avere un ruolo centrale nella
gestione efficace degli obiettivi ambientali, anche se la carenza di competenze
resta un ostacolo.

9. Instabilità geopolitica

Le tensioni geopolitiche crescenti stanno influenzando le catene
di approvvigionamento, il commercio e la mobilità dei talenti. Più di un terzo
dei CEO ha rivisto i propri piani aziendali per far fronte ai rischi politici.
Le imprese devono costruire resilienza attraverso modelli di lavoro più
flessibili e maggiori investimenti nei mercati locali. Al tempo stesso, esiste
un’opportunità significativa per sostenere rifugiati e lavoratori sfollati,
contribuendo sia alla responsabilità sociale sia alla stabilità del mercato del
lavoro.

10. La sfida costante della
carenza di talenti

Nonostante l’incertezza economica, il 74% delle aziende segnala
difficoltà nel reperire lavoratori qualificati. La transizione green e le nuove
tecnologie stanno generando posti di lavoro più rapidamente di quanto possano
essere coperti. L’AI sta trasformando il panorama occupazionale, ma non ha
ancora colmato il gap di competenze. È quindi indispensabile investire nel
reskilling e upskilling dei dipendenti per mantenere la competitività.

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