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Gli Ai Agent aumentano la produttività delle piccole e medie imprese italiane


di
Fabio Sottocornola

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Lo dice un report di Webidoo, startup che inventa soluzioni tech per pmi. Marketing, servizi, gestione dei clienti le aree più promettenti. La produttività può crescere del 40%. «Il vantaggio? Non al più grande ma a chi si muove prima»

Per le piccole e medie imprese italiane l’utilizzo di intelligenza artificiale ha un impatto sulla produttività. Quando diventa uno strumento usato nelle varie funzioni del business, l’incremento può arrivare al 40%. Una spinta notevole ai processi interni e, in ultima analisi, agli affari. A dirlo è un report pubblicato da Webidoo Insight Lab, il centro di ricerca e studi che fa capo all’omonima startup che crea e sviluppa soluzione tech e digitali ma anche piattaforme costruite a partire dall’Ai per le imprese di medie dimensioni.
Come è stata condotta la ricerca? Si tratta di un lavoro pionieristico nel panorama italiano costruito su 13 ambiti potenziali di applicazione dell’Ai che permette di stimare, per ogni settore, l’incremento della produttività aziendale, a partire dall’uso dei cosiddetti Ai Agent. Vediamo alcuni settori nel dettaglio.

Evoluti e intelligenti

Segnali forti arrivano dal marketing e dalle vendite, campo d’applicazione privilegiato per le Pmi che usano tecnologie Ai: il 36% impiega l’intelligenza artificiale per automatizzare campagne, personalizzare offerte e migliorare l’interazione con i clienti. Un ambito che ha dimostrato ritorni rapidi. Ma l’Ai entra anche in aree ad alto potenziale ma meno esposte mediaticamente. Per esempio, nei servizi professionali e nella consulenza, dove la possibilità di delegare ad Agenti AI l’analisi dei dati, la redazione di bozze, la gestione dei documenti o il supporto amministrativo può tradursi in incrementi stimati di produttività superiori al 42%.
Al centro del report di Webidoo ci sono gli AI Agent, cioè assistenti virtuali evoluti, progettati per rispondere a richieste, eseguire compiti, integrarsi nei flussi di lavoro, collaborare con strumenti aziendali in modo continuo. Il salto è evidente: un passaggio dall’Ai con funzione di supporto all’AI che agisce, autentica estensione digitale dei team aziendali. Se il settore digitale, come prevedibile, è in testa, con una produttività potenziale legata all’AI pari al 43.5%, a seguire ci sono i servizi (42.5%) e il retail (39.9%), con un impatto importante per turismo e hospitality. Qui gli AI Agent possono gestire in totale automazione prenotazioni, richieste dei clienti, email personalizzate e analisi dei feedback: secondo il report, in questo comparto si potrebbero raggiungere incrementi di produttività superiori al 38%. Anche in ambiti più complessi, come la sanità privata, l’adozione di agenti AI già preaddestrati consente di intervenire su processi critici (triage informativo) con impatti stimati al 36% di produttività aggiuntiva.




















































Scalare il business

Il report dedica spazio alle barriere ancora presenti, dalla mancanza di competenze interne alla percezione di costi elevati. Proprio chi ha superato queste resistenze, oggi raccoglie i frutti, in termini di efficienza operativa, qualità dei servizi e capacità di scalare.
Un’altra novità dello studio è la stima di un indice sintetico di redditività potenziale legato all’utilizzo degli AI Agents, costruito considerando la produttività potenziale, la capacità di anticipare i concorrenti e i ritorni economici attesi per settore. I dati mostrano i comparti che presentano le migliori condizioni per trasformare l’adozione dell’AI in reale margine reale. Per esempio, il retail registra un indice del 37%, seguito dal turismo (36%) e servizi professionali (35%): settori in cui la combinazione tra processi ripetibili, accessibilità tecnologica e prontezza digitale rende l’AI una leva concreta di crescita.
Spiega Giovanni Farese, ceo di Webidoo: «L’Ai sta diventando il nuovo motore della produttività nelle Pmi. Un fenomeno nuovo: il vantaggio non andrà a chi è più grande ma a chi si muoverà per primo, chi sarà più veloce. Questa è un’enorme opportunità per le Pmi che potranno competere a livello globale anche con realtà strutturate e sfruttare vantaggi competitivi prima impensabili. Oggi le imprese non stanno solo digitalizzando, stanno riscrivendo il lavoro». 

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8 luglio 2025 ( modifica il 9 luglio 2025 | 08:55)

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