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Zelensky al Quirinale, Mattarella promette appoggio e piani di ricostruzione


Un’atmosfera densa di attesa ha accompagnato la visita a Roma del presidente ucraino, giunto in Italia alla vigilia della Conferenza per la Ricostruzione. Dal Quirinale alla residenza pontificia di Castel Gandolfo, la giornata ha intrecciato diplomazia, solidarietà e futuro, con Sergio Mattarella fermo nel ribadire l’appoggio del nostro Paese alla causa di Kiev.

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L’impegno italiano: sostegno politico e militare senza compromessi

Quando le porte del Quirinale si sono aperte, il Capo dello Stato italiano ha accolto l’ospite con parole che non lasciano margini di ambiguità: il sostegno di Roma all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina è, ha detto, «assolutamente fermo». Mattarella ha rimarcato l’«ammirazione» per la resilienza del popolo ucraino, spiegando che proprio la determinazione di chi resiste all’aggressione rafforza la volontà italiana di garantire aiuti politici, militari, umanitari ed economici, fino al raggiungimento di una pace giusta e duratura, con il pieno coinvolgimento della comunità internazionale.

In questo quadro, il Presidente ha richiamato la recente Dichiarazione del vertice atlantico che equipara la sicurezza di Kiev a quella dell’intero continente europeo. Rinunciare a difendere l’Ucraina, ha scandito, equivarrebbe a tornare a una logica di zone d’influenza che la storia ha già condannato. Il riferimento è stato diretto a chi, nella crisi attuale, tenta di reintrodurre il predominio dei rapporti di forza nell’arena internazionale, cancellando decenni di cooperazione multilaterale e riaffacciando spettri che si pensavano consegnati al passato.

I colloqui al Quirinale: sovranità, ricostruzione e diritti dei minori

Di fronte al Capo dello Stato e alle delegazioni, Volodymyr Zelensky ha ringraziato l’Italia per aver ospitato la Conferenza sulla Ricostruzione, sottolineando come le imprese italiane abbiano già manifestato interesse a intervenire nei settori infrastrutturali, energetici e culturali. L’obiettivo, ha spiegato, non è soltanto rimettere in piedi ciò che è stato distrutto, ma stimolare un processo di modernizzazione profonda, in grado di cambiare volto al Paese e di proiettarlo verso standard europei avanzati in termini di sostenibilità, digitalizzazione e sicurezza.

Il dialogo si è poi concentrato su questioni umanitarie cruciali. Zelensky ha illustrato il dossier dei minori ucraini deportati in Russia, chiedendo un impegno congiunto per il loro rientro. La tutela dell’infanzia, hanno convenuto le parti, rappresenta la prova più immediata della qualità morale della comunità internazionale. Al contempo, il presidente ucraino ha sollecitato un irrigidimento del regime sanzionatorio nei confronti di Mosca e ha invitato l’Italia a ratificare quanto prima l’accordo che porterà all’istituzione di un Tribunale speciale sui crimini di aggressione, affinché la responsabilità penale non resti lettera morta.

Il vertice di Roma sulla ricostruzione: opportunità economiche e trasformazione del Paese

La Conferenza internazionale, in calendario il 10 luglio, intende riunire governi, istituzioni finanziarie, aziende e società civile per delineare un percorso condiviso di rinascita. Per l’Italia, l’appuntamento rappresenta anche un banco di prova per la propria capacità di coordinare risorse pubbliche e private. Roma punta infatti a diventare piattaforma di incontro tra esigenze ucraine e know-how occidentale, offrendo soluzioni avanzate in settori chiave come edilizia sostenibile, reti digitali, infrastrutture critiche e rigenerazione urbana. Le aspettative sono elevate e l’obiettivo dichiarato è far partire entro l’anno i primi cantieri simbolo del rilancio.

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Durante gli incontri preparatori, Zelensky ha insistito sul fatto che la ricostruzione debba essere vista non come semplice riparazione ma come chance storica per «trasformare» l’Ucraina. Dalle macerie, ha detto, deve sorgere un Paese più trasparente, competitivo e integrato nella famiglia europea. In questa prospettiva, il coinvolgimento di attori privati italiani diventa strategico: tecnologia, design e creatività nazionale possono contribuire a soluzioni innovative, mentre il governo di Roma garantisce un quadro di incentivi e coperture finanziarie pensato per ridurre rischi e attrarre investitori di lungo periodo.

Il passaggio in Vaticano: la via del dialogo auspicata dalla Santa Sede

Nella cornice suggestiva di Castel Gandolfo, il presidente ucraino è stato ricevuto da Papa Leone XIV per un colloquio definito «cordiale» dalle fonti vaticane. La conversazione ha ruotato attorno all’urgenza di percorrere la strada del negoziato, unica via – secondo la Santa Sede – per mettere fine alle ostilità. Il Pontefice ha espresso dolore per le vittime civili e ha rinnovato preghiere e vicinanza al popolo ucraino, ribadendo l’impegno a facilitare iniziative umanitarie, in primis la liberazione dei prigionieri e il rientro dei bambini sottratti alle famiglie.

La Santa Sede ha inoltre reiterato la disponibilità ad accogliere in Vaticano delegazioni di Russia e Ucraina per colloqui diretti. Non si tratta di una mediazione formale, hanno spiegato ambienti pontifici, bensì di offrire uno spazio neutrale dove i nemici possano ritrovare la lingua comune dell’umanità. Zelensky ha apprezzato il gesto, pur ribadendo che ogni tavolo dovrà fondarsi sul rispetto della sovranità ucraina. Da parte sua, il Papa ha espresso la speranza che la comunità internazionale accompagni questo sforzo con atti concreti di solidarietà e creatività diplomatica.



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