TRIESTE – Al via i lavori, l’altro ieri a Porto Marghera, per il primo impianto di idrogeno rinnovabile a 500 bar in Italia, che sarà realizzato dal gruppo Sapio.
L’intervento è stato progettato grazie ad un bando regionale finanziato per circa 17 milioni di euro con fondi Pnrr, da cui arriveranno anche 3 milioni per finanziare il parco fotovoltaico da 2 MW che verrà costruito da ECO+ECO e che servirà esclusivamente l’impianto di elettrolisi.
L’impianto, alimentato da fonti rinnovabili, sorgerà in un’area industriale dismessa, sfruttando le infrastrutture già presenti. Il completamento è previsto entro il 30 giugno 2026, in linea con le scadenze del Pnrr. Una progettazione resa possibile anche grazie al supporto della Zona Logistica Semplificata (Zls) “Bluegate” che ha facilitato le procedure per la realizzazione.
Il presidente dell’Autorità di sistema portuale di Venezia, Fulvio Lino Di Blasio, ha ricordato che l’Authority è sempre al fianco delle imprese che rendono dinamico e sempre più innovativo e sostenibile l’hub industriale-logistico-portuale di Porto Marghera. Nel concreto – ha ricordato Di Blasio – significa supportarle per l’ottenimento di finanziamenti, velocizzare gli iter per le autorizzazioni a operare, valorizzando al massimo le semplificazioni rese possibili dalla ZLS, contribuire alla promozione della nuova offerta presso potenziali stakeholder e, più in generale, potenziare l’accessibilità e le performance di tutta l’infrastruttura portuale di Porto Marghera a beneficio di ogni impresa che qui opera.
Alla cerimonia della simbolica colata di cemento, il presidente del gruppo Sapio, Alberto Dossi, ha spiegato che «tra il 2024 e il 2026 sono stati previsti a Marghera investimenti per circa 40 milioni di euro che riqualificano lo stabilimento, generano indotto economico, nuovi posti di lavoro e stimolano ulteriori investimenti privati». Il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il Pnrr, Tommaso Foti, ha sottolineato come «sia già di per sé un miracolo che ha visto anche il superamento degli ostacoli legati alla burocrazia che caratterizza gli iter autorizzativi per il raggiungimento di un obiettivo comune: l’Hydrogen Valley. Sapio è l’esempio dell’Italia del fare». L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Roberto Marcato, ricordando l’importanza del progetto per la transizione sostenibile della Venezia industriale, ha evidenziato che «Porto Marghera sta diventando un hub di innovazione energetica». Il direttore dello stabilimento Sapio di Porto Marghera, Domenico Russo, ha spiegato che il progetto ha l’obiettivo principale di innescare e supportare i processi di decarbonizzazione nel mondo. Grande la soddisfazione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico che vede un progetto che innesca un processo virtuoso di decarbonizzazione da considerare come un anello della catena di costruzione di un hub energetico.
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