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Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI: II Sportello


Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy con Decreto Direttoriale del 30 giugno 2025 ha disposto la riapertura della misura “Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI” la cui chiusura del primo sportello era stata prevista in data 5 maggio, prorogata infine al 17 giugno 2025.

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Quale supporto offre agli investimenti green delle imprese? Di seguito una breve panoramica riepilogativa dell’agevolazione.

La misura

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) intende sostenere le Piccole e Medie Imprese (PMI) nella produzione autonoma di energia. L’obiettivo primario è facilitare l’installazione di impianti solari fotovoltaici o mini-eolici per l’autoconsumo immediato di elettricità, con la possibilità di includere sistemi di accumulo per l’autoconsumo differito.

In questo secondo sportello, la dotazione finanziaria disponibile è pari a 178.668.093€.

Il 40% è riservato a progetti da attuare in regioni specifiche del Sud Italia, tra cui Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Un ulteriore 40% è destinato alle micro e piccole imprese.

Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI: i beneficiari

Possono beneficiare delle agevolazioni previste le PMI operative su tutto il territorio nazionale che soddisfano determinati requisiti alla data di presentazione della domanda:

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Finanziamenti e contributi

 

  • Devono essere legalmente costituite e attive nel Registro delle Imprese. Le aziende estere devono possedere una personalità giuridica riconosciuta e dimostrare la disponibilità di un’unità produttiva in Italia al momento della prima erogazione.
  • Devono essere nel pieno esercizio dei propri diritti, non in liquidazione o soggette a procedure concorsuali con finalità liquidatorie.
  • Non devono essere oggetto di ordini di recupero pendenti per aiuti di stato illegali o essere in debito con restituzioni al Ministero.
  • Non devono rientrare nella definizione di impresa in difficoltà.
  • Devono adottare un regime di contabilità ordinaria e aver depositato almeno un bilancio approvato o, per ditte individuali e società di persone, aver presentato almeno una dichiarazione dei redditi.
  • Devono essere in regola con gli obblighi contributivi.

Alcune PMI, tuttavia, possono essere escluse dal beneficio:

  • Quelle i cui rappresentanti legali o amministratori sono stati condannati in via definitiva per reati che precluderebbero la partecipazione a gare d’appalto pubbliche.
  • Le imprese soggette a sanzioni interdittive o per le quali sussistono cause ostative ai sensi della normativa antimafia.
  • Aziende che operano nel settore carbonifero, nella produzione primaria di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura.
  • Imprese la cui attività principale si concentra sulla produzione di energia da combustibili fossili, industrie ad alta intensità energetica o con elevate emissioni di CO2, produzione/vendita/noleggio di veicoli inquinanti, raccolta/trattamento/smaltimento di rifiuti, o trattamento di combustibile/produzione di energia nucleare.

I progetti ammessi

Sono ammessi programmi di investimento economicamente sostenibili per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Questi includono l’installazione di impianti solari fotovoltaici o mini-eolici, con la possibilità di integrare sistemi di stoccaggio (dietro il contatore), a condizione che il sistema di stoccaggio assorba almeno il 75% della sua energia annuale dall’impianto rinnovabile collegato.

Per accedere alle agevolazioni, i programmi devono essere supportati da una diagnosi energetica ex-ante, conforme al decreto legislativo n. 102 del 2014, che definisca il profilo di consumo e individui la potenza adeguata dell’impianto e dell’eventuale sistema di stoccaggio in base al fabbisogno energetico dell’unità produttiva. I programmi di investimento devono inoltre:

  • Riguardare una singola unità produttiva di cui il proponente ha piena disponibilità.
  • Essere realizzati esclusivamente su edifici esistenti o sulle coperture di strutture pertinenziali a essi asservite.
  • Prevedere che l’energia prodotta sia interamente destinata all’autoconsumo dell’unità produttiva. L’energia in eccesso può essere accumulata o ceduta a configurazioni di autoconsumo o immessa in rete.
  • Avere un ammontare di spese ammissibili compreso tra 30.000€ e 1.000.000€.
  • Essere avviati solo dopo la presentazione della domanda. L’avvio del programma si intende verificato con impegni giuridicamente vincolanti, emissione di fatture o pagamenti relativi ai beni del programma.
  • Essere completati entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione.
  • Rispettare il principio del “non arrecare un danno significativo” (DNSH) agli obiettivi ambientali e conformarsi alla normativa ambientale.

Le spese devono essere sostenute dopo la data di presentazione della domanda. Le spese per la diagnosi energetica ex ante sono ammissibili fino al 3% delle spese per gli impianti, le tecnologie digitali e i sistemi di stoccaggio. In caso di leasing finanziario, l’impresa locataria deve esercitare anticipatamente l’opzione di acquisto.

Autoproduzione rinnovabili PMI: Agevolazione e Tempistiche

Le agevolazioni sono erogate nella forma del contributo in conto impianti (contributo a fondo perduto):

  • Per gli investimenti in impianti solari fotovoltaici o mini-eolici per autoconsumo, il contributo massimo è del 30% per le medie imprese e del 40% per le piccole imprese.
  • Per la componente aggiuntiva di stoccaggio dell’energia, il contributo massimo è del 30% delle spese ammissibili.
  • Per la diagnosi energetica ex ante, il contributo massimo è del 50% delle spese ammissibili, sempre entro il limite del 3% delle spese totali ammissibili.

Le istanze potranno essere presentate fino  alle ore 12:00 del giorno 30 settembre 2025, salvo eventuale esaurimento anticipato delle risorse.



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