LIVORNO – Un porto non è solo un’infrastruttura: è un sistema, un nodo sociale, produttivo e strategico. Lo ha ribadito con forza Davide Gariglio, commissario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, intervistato dal Messaggero Marittimo a margine della XXIII Giornata dell’Economia, nel giorno in cui Livorno e Piombino tornano al centro dell’agenda industriale nazionale.
Al centro del colloquio, due dossier cruciali: il rilancio siderurgico di Piombino e le criticità di convivenza nel Canale dei Navicelli tra nautica pisana e traffici portuali livornesi. Ma nelle stesse ore, durante un convegno promosso dalla Camera di Commercio, Gariglio ha rilanciato anche il potenziale della Zona Logistica Semplificata come chiave di sviluppo per l’intera costa toscana.
L’acciaio che verrà
“Quello siglato ieri a Roma – ha spiegato Gariglio – è un Accordo di Programma che non si limita a riportare a Piombino una filiera industriale. È un gesto politico, europeo, di cooperazione con l’Ucraina. Metinvest, in partnership con Danieli, investirà miliardi per un’acciaieria d’avanguardia, sulle ceneri del sito di Mariupol. Ma il nostro ruolo – ha precisato – non è semplicemente garantire ormeggi e moli. Noi costruiamo condizioni per la crescita, per il lavoro dignitoso, per i giovani e per chi oggi è in attesa di una stabilità”.
Navicelli, ponti e soluzioni
Sul fronte livornese, il commissario affronta la tensione crescente tra cantieri nautici e logistica commerciale. “Il gigantismo navale non riguarda solo i container – spiega – ma anche gli yacht. E oggi il loro passaggio dalle aree pisane al mare aperto attraversa le stesse strutture operative del porto industriale. Non possiamo permetterci una gestione casuale: bisogna pianificare, armonizzare, prevedere. Per questo abbiamo già avviato un coordinamento settimanale con le imprese coinvolte. Ma la vera risposta è una sola: la costruzione del nuovo ponte sullo Scolmatore dell’Arno”.
Il progetto, già finanziato con 400mila euro per la fase progettuale, prevede un collegamento diretto dei Navicelli al mare aperto, bypassando le interferenze portuali. “Senza questa infrastruttura – avverte Gariglio – sarà impossibile pensare a un futuro sostenibile per la coesistenza tra traffici turistici e commerciali”.
ZLS e ZFDI: il porto come laboratorio
E proprio dal convegno organizzato dalla Camera di Commercio, arriva il terzo tassello strategico delineato dal commissario: la Zona Logistica Semplificata. “La ZLS – ha affermato – è un’opportunità concreta per fare della costa toscana una piattaforma logistica nazionale di riferimento. Ma deve essere uno strumento operativo, non solo normativo. Serve a connettere porto, industria, ricerca e lavoro in un unico sistema intelligente”.
Gariglio sottolinea inoltre come l’integrazione tra ZLS e Zona Franca Doganale Interclusa (ZFDI) possa rappresentare un moltiplicatore di attrattività per i traffici internazionali: esenzione da IVA e dazi per merci extra-UE, stoccaggio a tempo indeterminato senza oneri, semplificazione autorizzativa. “L’introduzione della ZFDI – spiega – non è solo una misura tecnica: è un atto politico, che può rilanciare la competitività dell’intero sistema logistico-portuale italiano”.
Una visione integrata
L’intervista si chiude con un messaggio programmatico: “Oggi più che mai – conclude Gariglio – occorre una regia unitaria. Porto, industria, infrastrutture e ricerca devono marciare insieme. Costruiamo infrastrutture non per il gusto dell’opera, ma perché generino opportunità, lavoro e sviluppo reale. Questa è la missione di un’Autorità portuale moderna”.
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