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Confindustria, Meloni: «Il Governo sostiene il protagonismo del Sud, ancora molto da fare ma la direzione è cambiata»


di
Mirko Labriola

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«Zes unica Mezzogiorno aumenta la competitività internazionale»

«Questo Governo ha scelto di sostenere il protagonismo del Sud, disegnando una visione di lungo periodo, lavorando per creare un ambiente più possibile favorevole alle imprese, costruendo gli strumenti più efficaci per dare a quelle imprese e ai cittadini del Mezzogiorno la possibilità concreta di dimostrare il loro valore», afferma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel video messaggio inviato all’Assemblea dell’Unione industriali di Napoli.
 
«Uno dei mattoni di questa strategia è l’istituzione della Zes unica del Mezzogiorno, una misura che abbiamo fortemente voluto per aumentare la competitività del Mezzogiorno a livello internazionale, valorizzare il suo apparato produttivo, assicurare a tutti i territori le stesse opportunità di sviluppo grazie a un sistema integrato che combina semplificazione amministrativa e benefici fiscali». Meloni ha sottolineato come «la Zes unica sia il paradigma di un Sud che non chiede assistenzialismo ma vuole investire sulla libertà di impresa, rimettere al centro il capitale umano, dimostrare cosa è in grado di fare. Ed è nostro compito – ha concluso – rispondere a questa richiesta con interventi concreti, strutturali e di visione». 

«C’è ancora tantissimo lavoro da fare, i problemi da risolvere rimangono ancora molti, ma possiamo dire con orgoglio che la direzione è cambiata, che c’è ora la possibilità concreta di incidere davvero sul presente e sul futuro del Sud programmando e cadenzando gli interventi», ha aggiunto. «È una rivoluzione che vogliamo portare avanti ovviamente insieme a voi: non potremmo fare altrimenti, insieme a chi ogni giorno si rimbocca le mani, scommette sul Sud, sul suo straordinario valore, sul potenziale che può liberare. Quindi grazie per il lavoro che abbiamo fatto fin qui insieme, ma soprattutto per il lavoro che faremo insieme da oggi in poi».




















































«Non dimentichiamo il lavoro che stiamo portando avanti per affrontare questioni irrisolte da tempo ma che sono decisive per lo sviluppo di Napoli, della Campania, del Sud, penso ovviamente all’imponente piano di riqualificazione e rigenerazione avviato dal Governo per trasformare l’area di Bagnoli in un moderno polo turistico, balneare e commerciale» e «il progetto subirà un’accelerazione anche grazie all’arrivo nel 2027 dell‘America’s Cup a Napoli, un evento planetario che coinvolgerà milioni di appassionati e che rappresenterà un ulteriore volano di sviluppo di benessere».

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La premier parla poi di «liberare definitivamente il campo da una narrazione sbagliata che per molto tempo ha accompagnato il dibattito sulle politiche di sviluppo, che ha visto contrapporre il Nord dal Sud, è una narrazione smentita dai fatti, smentita dai numeri, perché se il Sud cresce non lo fa a scapito delle altre regioni, lo fa a beneficio di tutta la nazione. Anzi se consideriamo il potenziale di sviluppo del Mezzogiorno, il Sud può essere il volano dell’economia nazionale e lo sta dimostrando negli ultimi anni con tassi di crescita sia economica che occupazionale superiori alla media nazionale, un Sud che non è più il fanalino di coda ma che si sta affermando come locomotiva del rilancio di questa nazione, dinamico, ambizioso, attrattivo di investimenti».
 
«Vogliamo valorizzare le naturali vocazioni economiche e industriali del Sud a partire dalla Blue Economy e dall’energia. Con il piano del mare stiamo lavorando per sostenere le nostre eccellenze, il protagonismo del nostro sistema portuale e logistico, rafforzando la nostra leadership nella cantieristica, nell’industria armatoriale nella crocieristica», ha proseguito Meloni. «Abbiamo un vantaggio straordinario – ha sottolineato – l’Italia è una piattaforma naturale al centro del Mediterraneo e sono enormi i benefici potenziali che possono derivare sia dallo sviluppo delle interconnessioni economiche, sia dal ruolo che la nostra nazione può incarnare come hub di approvvigionamento e distribuzione di energia, come anello di congiunzione tra Europa, Africa e Mediterraneo allargato».

E «l’Assemblea 2025 dell’Unione Industriali di Napoli non è un appuntamento importante solo per il capoluogo partenopeo, la Campania o il Sud, è un appuntamento importante per l’Italia intera. Troppe volte in passato sono state trascurate le profonde interconnessioni economiche e produttive che esistono tra le regioni del centro-nord e quelle del sud, arrivando quasi a considerare separate le due rispettive economie».

Sarracino (Pd): «Un cambiamento che non si vede»

«Giorgia Meloni all’assemblea di Confindustria a Napoli racconta una rivoluzione e un cambiamento che però nessuno ha visto. Il governo Meloni verrà ricordato come il più antimeridionalista della storia repubblicana. Lo dicono i fatti: tagli alla sanità, alla scuola, agli enti locali, alle infrastrutture. Lo dimostra l’assenza di risposte concrete alle vertenze aperte nei territori, il disinteresse per le aziende che chiudono, la totale superficialità con cui vengono affrontate le emergenze sociali ed economiche». Lo dice afferma il deputato e responsabile Sud della segreteria nazionale Pd Marco Sarracino. «E poi c’è il silenzio. Il silenzio assordante di fronte alla fuga di migliaia di ragazze e ragazzi costretti a lasciare il Sud perché privati del diritto più elementare: quello di restare e costruirsi un futuro dignitoso dove sono nati. Altro che rivoluzione: questa destra sta cancellando le speranze e le opportunità del Mezzogiorno. Il Sud è stanco di essere preso in giro. Lo ha detto chiaramente alle elezioni europee e lo dirà ancora più forte alle prossime elezioni regionali in Campania e in Puglia»

Cgil: «Tessuto industriale in difficoltà»

«I dati forniti stamattina all’assemblea dell’Unione Industriali di Napoli, nonostante i proclami della Presidente del Consiglio, ci parlano di un Sud e di una Campania in cui il nostro tessuto industriale è in evidente difficoltà e in cui la crescita è legata tutta all’esplosione turistica», è quanto afferma Raffaele Paudice della segreteria Cgil Napoli e Campania. «La prospettiva dei futuri dazi al 10% imposti dagli USA – secondo Paudice – rende il quadro drammatico in molti settori industriali, aggravando crisi già in corso come quella del settore tessile e dell’automotive che necessitano di interventi urgenti di politica industriale che al momento non vediamo. Né crediamo che la risposta possa essere quella di provare a fermare il Green Deal europeo, di fronte a una crisi climatica senza precedenti e con il rischio di deresponsabilizzare i produttori europei e di ritardare la necessaria innovazione della nostra industria con conseguenze drammatiche sul futuro e sull’occupazione al di là dei danni attuali provocati dalle scelte tardive e sbagliate di governo e produttori. Una visione poco lungimirante che – aggiunge Paudice – ritroviamo anche nel giudizio positivo degli industriali sulla ZES unica del Sud che come invece avevamo denunciato quando il governo decise di assumerne il controllo, togliendo al territorio quello che allora si stava mostrando come un utile strumento a sostegno degli investimenti a Napoli e in Campania, oggi si è trasformata in oggetto di cui non capiamo la funzione e di cui a stento conosciamo i risultati». 

Dalla Cgil arriva anche un «no» secco alla proposta di revisione del progetto di Bagnoli, avanzata dal numero degli industriali napoletani. «Dissentiamo fortemente – conclude Paudice – dall’idea lanciata dal presidente Jannotti Pecci, di cui abbiamo letto ampie anticipazioni sulla stampa, di una revisione del progetto di Bagnoli giudicato troppo ideologico, a favore di nuove lottizzazioni e della significativa riduzione  dell’estensione del parco a favore di una sua funzione completamente diversa da quella del progetto originario. Su questo versante ci batteremo in tutte le sedi affinché quell’area non sia regalata agli interessi speculativi, come sta avvenendo altrove, ma affinché venga restituita alla città e a i suoi abitanti».

Orsini: «Dalla Zes unica 28 miliardi di potenziali investimenti»

Invece il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, a margine dell’Assemblea dell’Unione Industriali di Napoli dice che «stiamo vedendo quanto la Zes unica del Mezzogiorno ha dato: 717 nuove richieste di investimenti, per un totale di 28 miliardi. Siamo riusciti a mettere a terra quasi completamente 4,1 miliardi di credito di imposta. Questa è la via per fare in modo che le nostre imprese crescano».

Fitto: «Incognite dazi e burocrazia»

«Il Sud traina ma ci sono tante incognite come dazi, burocrazia. Sembra che i dati del Sud siano oggettivamente positivi, migliori del resto del Paese nell’ultimo anno in modo chiaro ma anche negli ultimi tre anni», ha detto invece il vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, a margine dell’Assemblea dell’Unione industriali di Napoli, aggiungendo: «Ma ci sono scelte felici, come il contributo importante che uno strumento come la Zona economica speciale unica sta dando in termini di semplificazione di incentivo e l’impatto delle risorse del Pnrr. Bisogna proseguire costruendo una prospettiva per quest’area al centro del Mediterraneo». 

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11 luglio 2025 ( modifica il 11 luglio 2025 | 19:19)

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