Colpo di scena: il club turco non fornisce la fideiussione e la clausola ora è scaduta. Nessuna novità nella notte, la delegazione turca in partenza per Istanbul
Tutto sospeso, tutto in sospeso. Perché quando c’è di mezzo Victor Osimhen, i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo. La trattativa per portare il centravanti nigeriano dal Napoli al Galatasaray è al momento bloccata per inadempienze finanziarie. Gli accordi verbali trovati mercoledì nel summit di Milano tra il ds azzurro Giovanni Manna e la delegazione turca non hanno avuto un seguito ufficiale, perché le garanzie bancarie che chiedeva il club di De Laurentiis per chiudere l’operazione entro ieri sera – data di scadenza della clausola rescissoria – non sono mai arrivate. E ora serve trovare una nuova soluzione che possa sbloccare l’impasse ed evitare il naufragare dell’affare. Perché la posizione del Gala sembra irremovibile, così come quella del Napoli, che già era andato incontro alle richieste turche, concedendo una dilatazione del pagamento dei 75 milioni previsti in più tranche. In cinque anni, per esattezza. Un gesto di cortesia, per chiudere una vicenda spinosa e controversa che va avanti da troppo tempo. Però servivano le garanzie, una fideiussione o una lettera di credito per andare avanti. In sostanza, il Napoli voleva mettersi al riparo da possibili sorprese: pagare moneta, vedere cammello.
a oltranza
—
Il Gala ha capito che il braccio di ferro non avrebbe portato da nessuna parte, così il vicepresidente turco Abdullah Kavukçu – arrivato in Italia con l’intermediario George Gardi – ha rinviato il viaggio di ritorno in programma ieri e ha organizzato un nuovo summit con Manna, per provare a cercare nuove strade, diverse dalla fideiussione. Si tratta a oltranza, e questo è comunque un segnale positivo sulla volontà di tutte le parti di trovare un punto d’incontro. Del resto, il presidente del Galatasaray Dursun Özbek si era raccomandato con i suoi di ritornare in Turchia solo ad accordo raggiunto, salvo poi venire meno all’intesa verbale precedente. Özbek, infatti, proprio ieri al portale turco Ajansspor aveva rilasciato il suo pensiero. “Non abbiamo mai fatto nulla che mettesse in difficoltà finanziaria il Galatasaray. Al Galatasaray tutto procede secondo le regole. Non abbiamo mai fatto, e non faremo mai, mosse che possano mettere il club in difficoltà finanziaria. E questo vale anche per il trasferimento di Osimhen”. Il riferimento, insomma, è alle fideiussioni da garantire al Napoli, che rischierebbero di diventare un precedente scomodo per trattative future. Sui trasferimenti internazionali, infatti, non esiste l’obbligo di garanzie finanziarie e concederlo al Napoli – vista dalla parte turca – aprirebbe a possibili richieste anche per futuri affari. E il Gala non vuole mettersi all’angolo.
voglia d’intesa
—
Di contro, la volontà del Napoli di tutelarsi è sacrosanta: la fideiussione è una condizione necessaria e imprescindibile per il presidente De Laurentiis, che già in passato aveva avuto problemi col Gala dopo i trasferimenti di Pandev (2014) e Dzemaili (2015). Il Napoli potrebbe inserire sul prossimo bilancio un’entrata da 75 milioni di euro e una plusvalenza quasi totale, per questo non può permettersi di rischiare. E non può farlo nemmeno Osimhen – già d’accordo per un triennale con opzione per il quarto anno a 16 milioni netti a stagione -, che senza un’intesa tra i club sarà costretto a presentarsi per il raduno del 15 a Castel Volturno e poi chissà. Ma il Gala ha capito che il clima di tensione non aiuta, così ha invitato il Napoli a sedersi di nuovo al tavolo della trattativa. Una lettera di credito potrebbe bastare a risolvere la questione? Intanto Victor spinge per tornare a Istanbul e i tifosi turchi aspettano il loro supereroe. Napoli, invece, non ne può più. Vuole incassare e pensare al futuro. Da programmare senza l’ombra del tormentone Osimhen.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link