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La vita è adesso: i nuovi bisogni degli italiani e le tutele assicurative


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Pianificare il proprio futuro e pensare al domani con un po’ più di serenità, magari anche sottoscrivendo un’assicurazione. Gli italiani diventano sempre più consapevoli sulla necessità di tutelare quanto hanno di più caro: è quanto emerge da un’analisi condotta da Ipsos per conto dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania). A modificare l’atteggiamento degli italiani sono stati l’emergenza pandemica prima e le tensioni geopolitiche successivamente, che hanno portato e fatto radicare una sensazione di incertezza e instabilità, tanto che nove italiani su dieci ritengono di essere vulnerabili e maggiormente esposti al rischio. Sono quattro le aree sulle quali si concentra la preoccupazione: salute, famiglia, reddito e pensione.

Più in generale, c’è molta apprensione per il proprio futuro economico. A mettere in evidenza questo dato è un’altra ricerca, L’età d’argento tra benessere e precarietà, presentata nel corso del mese di giugno 2025 sempre da Ipsos durante l’assemblea pubblica annuale della Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio (Feduf). La popolazione continua a invecchiare e gli over 65 iniziano a costituire una fetta sempre più ampia di popolazione: è necessario iniziare a domandarsi quali debbano essere i rapporti tra benessere, dignità e denaro man mano che si avanza con gli anni. Per riuscire a mantenere l’autonomia, una buona salute e alto il livello di qualità della vita è necessario avere a disposizione del denaro.

In questo contesto leggermente più ampio, si inserisce l’educazione finanziaria: il 51% degli italiani ritiene di essere preparato adeguatamente, mentre il 24% ammette di conoscere appena i concetti base della finanza. Solo il 19% ha ammesso di essere un esperto.

Educazione finanziaria e popolazione sempre più anziana. Abbiamo visto che la popolazione sta invecchiando: quando si parla di educazione finanziaria e protezione dei propri risparmi, è importante sottolineare che non tutti gli anziani sono uguali. Ognuno di essi ha delle priorità diverse e delle proprie esigenze. Ne è certo Andrea Alemanno, responsabile Ricerche finanziarie Ipsos, che sottolinea come sia importante, quando si è arrivati a una certa età, tenere a disposizione un po’ di liquidità, mentre una parte dei propri risparmi dovrebbe essere investita.

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«Non c’è, però, una strategia univoca» – spiega Alemanno – «che valga per tutte le persone. Ogni progetto deve essere personalizzato: è importante, indubbiamente, diversificare gli strumenti ed evitare di metterli tutti all’interno dello stesso paniere. E soprattutto scegliere degli strumenti che siano in grado di difendere i propri risparmi dall’inflazione».

Sul fronte della copertura assicurativa rimane uno scoglio da superare. «C’è ancora un retaggio che arriva dal passato e che vede gli italiani assicurarsi solo a fronte di un obbligo, come avviene per la responsabilità civile delle automobili», spiega Massimiliano Dalla Via, amministratore delegato e direttore generale Intesa Sanpaolo Protezione, «una costante sempre presente è il ricorso all’auto-
assicurazione: si attinge al proprio risparmio per affrontare i vari rischi. Ma non sempre i fondi personali sono sufficienti, soprattutto alla luce di come si sta muovendo l’economia ultimamente».

Gli italiani continuano ad avere l’abitudine di accumulare delle risorse, ma, secondo Alemanno, «si corre il rischio di sopravvalutare i fondi che si hanno a disposizione: le assicurazioni sono in grado di coprire un ampio ventaglio di rischio». Ma i risparmi iniziano a non essere più sufficienti e non sempre è detto che riescano a proteggere dai vari pericoli a cui si va incontro: l’incertezza economica che stiamo attraversando ha modificato le certezze che si avevano fino a questo momento.

Gli italiani sembrano restii a sottoscrivere delle assicurazioni. «Il timore di molte persone è che il danno non venga liquidato» – spiega Alemanno – «prodotti troppo ampi e generici non sono ritenuti affidabili. In questo contesto diventa fondamentale il ruolo dell’assicuratore, che con la propria consulenza deve riuscire a conquistare la fiducia dei clienti».

La tutela della salute. Tante persone oggi rinunciano a curarsi a causa delle lunghe liste d’attesa del settore pubblico e non ricevono un’assistenza idonea quando non sono più autosufficienti. «Polizze adeguate possono essere d’appoggio al settore pubblico. Le lunghe code che la sanità pubblica obbliga a sopportare non sono più accettabili. Un’assicurazione privata può indubbiamente intervenire, ma è necessario che sia stata sottoscritta per tempo. E, soprattutto, è importante avere uno sguardo sul lungo termine: l’anziano si deve assicurare per tempo, preventivare i problemi a cui si corre il rischio di andare incontro», continua Alemanno.

L’educazione finanziaria è indubbiamente un must, nel momento in cui si vuole proteggere la propria salute e il proprio reddito. «È necessario far capire che la protezione deve essere una scelta, non un obbligo», dice Dalla Via. «Una volta la famiglia era un elemento fondamentale, in grado di aiutare nel momento del bisogno. Oggi i figli sono lontani per lavoro e non sempre sono in grado di correre in soccorso dei genitori nel momento del bisogno». Questo è il motivo per il quale «è importante iniziare a costruire un percorso adeguato per poter affrontare tutte le condizioni di vita, affiancando quello che mette a disposizione il privato con quanto offerto dal pubblico».

Come difendere il proprio tenore di vita. Oltre alla salute, a preoccupare gli italiani è il proprio tenore di vita, destinato a contrarsi una volta che andranno in pensione. Dalla Via spiega che «per proteggere il proprio tenore di vita è importante iniziare a costruire fin da giovani il proprio futuro previdenziale. Con poco è possibile iniziare a garantirsi una certa sicurezza economica anche nella vecchiaia. Scegliendo anche i prodotti adeguati alle diverse situazioni della propria vita».

Una delle soluzione per evitare di veder affievolire troppo il proprio reddito, secondo Alemanno, è quella «di costruire un secondo pilastro della pensione. È necessario iniziare a integrarla fin da giovani. Quello della pensione è un problema che molte persone hanno rimosso e che, soprattutto, viene delegato alla politica, pensando che si limiti solo al momento in cui si deve uscire dal mondo del lavoro anticipatamente. Ma in realtà è un problema economico, che coinvolge la vita di tutti i giorni delle famiglie».

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Argomento importante è sicuramente quello legato alla consulenza, perché da un certo punto di vista va benissimo informarsi su Internet, «ma è importante confrontarsi con un consulente preparato, che sia in grado di consigliare il prodotto più adatto alle esigenze del cliente. Informarsi e documentarsi sul Web è fondamentale per non arrivare completamente impreparati», ma – secondo Dalla Via – «un ruolo importante lo ha il consulente, che è in grado di accompagnare nel modo più appropriato». Anche perché si sta andando decisamente verso la personalizzazione dei prodotti, che dovranno adattarsi sempre di più alle esigenze dei singoli clienti. La preparazione finanziaria e una buona consulenza sono gli strumenti ottimali per fare la scelta giusta.

Pier Paolo Molinengo





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