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Bper chiude l’Ops su Popolare di Sondrio. Adesioni al 58,35%


Nella sola giornata odierna, ultima utile per aderire all’operazione, sono state presentate 101.136.597 richieste di adesione

Si era detto fiducioso che le adesioni avrebbero superato il 50% più una delle azioni e Gianni Franco Papa, l’amministratore delegato di Bper, ha avuto ragione. Dopo il livello minimo del 35% superato già di un punto giovedì sera, l’offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) volontaria totalitaria promossa da Bper Banca sulle azioni ordinarie della Banca popolare di Sondrio, è andata anche oltre la soglia del 50% sfiorando il 60%. Alla chiusura della Borsa di questa sera l’adesione complessiva è stata di 263.633.476 azioni, pari a circa il 58,15% dei titoli oggetto dell’operazione che insieme allo 0,34% del capitale sociale detenuto direttamente da Bper consegna la maggioranza assoluta del capitale sociale all’istituto modenese con un totale di 265.183.476 azioni di Sondrio, pari a circa il 58,49%.

Una quota che potrebbe peraltro essere ulteriormente arrotondata verso l’alto poiché tra il 21 e il 25 luglio riapriranno i termini di adesione, dando la possibilità a Bper di proporre ai soci della Sondrio, con buone chance di successo, la fusione per incorporazione, per la cui approvazione serviranno i due terzi dei voti in assemblea, e consentendo all’istituto emiliano di estrarre più velocemente i 290 milioni di euro di sinergie promesse al mercato. Intanto comunque nella sola giornata di ieri, l’ultima utile per aderire a questa prima fase dell’offerta avviata ufficialmente il 16 giugno, sono state presentate 101.136.597 richieste, segno di un crescente interesse da parte degli azionisti nelle fasi finali della campagna. Come peraltro era stato pronosticato.

«Accogliamo con grande soddisfazione il superamento della soglia del 50% del capitale sociale della Banca popolare di Sondrio – ha dichiarato Papa che ieri era all’assemblea dell’Abi dove c’era anche Mario Alberto Pedranzini della Sondrio -. È un traguardo importante, per quanto ancora provvisorio (i risultati definitivi saranno resi noti il 17 luglio, ndr), che consente di consolidare la nostra posizione tra i primi player bancari nazionali. Il nuovo gruppo che si va a delineare avrà una base patrimoniale ancora più solida e una rete commerciale che conterà più di 2.000 filiali al servizio di circa 6 milioni di clienti. Continueremo a restare focalizzati sul credito a famiglie e imprese e a gestire con competenza e responsabilità gli oltre 400 miliardi di euro di asset dei clienti. Il risultato di oggi ci permette di accelerare l’esecuzione del nostro piano strategico e di porre le basi insieme alle persone della Popolare di Sondrio per una nuova fase di sviluppo, con l’obiettivo di essere sempre più vicini ai territori e protagonisti del futuro del Paese. Siamo contenti che gli azionisti della Popolare di Sondrio abbiano scelto di fare questo percorso insieme a noi».

L’operazione rappresenta dunque un passaggio chiave nella strategia di crescita di Bper. La fusione con la Popolare di Sondrio, entro la fine di quest’anno secondo i programmi dell’istituto modenese, porterà alla nascita di un nuovo polo bancario, il terzo per grandezza in Italia, che manterrà però la natura di due banche nate e cresciute nelle rispettive comunità. Un punto questo su cui l’ad ha sempre molto insistito parlando dell’operazione: «Ci sono tutti gli elementi per una piena integrazione: radici comuni, attenzione al territorio, un’analoga gestione e supporto a famiglie, imprese e comunità nelle zone in cui operiamo – ha dichiarato Papa in un’intervista all’Adnkronos prima della chiusura dell’operazione -. Siamo due banche con una comune radice “popolare” e insieme saremo più grandi, ancora più solidi e strutturati per stare sempre più vicino ai nostri clienti. Insieme saremo ancora più forti e presenti nei territori in cui operiamo e per i quali vogliamo essere il partner di riferimento per la crescita». «La valorizzazione delle persone, la salvaguardia dei livelli occupazionali, il mantenimento del forte legame con i territori di riferimento e il sostegno allo sviluppo dell’economia valtellinese sono valori che abbiamo posto al centro dell’operazione sin dall’inizio – ha anche sottolineato -A Sondrio ci sarà una nuova e forte direzione territoriale e la nuova realtà sarà ancora più efficace . Il nostro obiettivo non è ridurre, ma continuare a sviluppare».

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