Martedì 15 luglio – Da Jp Morgan a Goldman Sachs, le trimestrali bancarie
Ultimamente hanno corso parecchio in Borsa mettendo a segno performance medie a due cifre nell’ultimo mese. In pieno rally, le grandi banche di Wall Street iniziano oggi ad alzare il velo sui conti del secondo trimestre, quel periodo di tempo che va dall’aprile del Liberation Day di Donald Trump fino al termine di giugno nel pieno dell’incertezza globale sui dazi. Si comincia con Jp Morgan, Wells Fargo, Citigroup e il money manager BlackRock per proseguire domani con Goldman Sachs, Bank of America e Morgan Stanley. La domanda è una sola: qual è la portata delle tariffe sugli utili? C’è poi un altro argomento: a fine maggio Jamie Dimon, numero uno di Jp Morgan e tra i pochi banchiere stimati dal presidente Donald Trump aveva messo in guardia: «I mercati stanno sottovalutando i rischi geopolitici e di inflazione». Insomma, si naviga a vista.
Mercoledì 16 luglio – Arriva il budget dell’Unione europea
Se a Washington Donald Trump ha avuto il suo Big Beautiful Bill, tra Bruxelles e Strasburgo, Ursula von der Leyen rischia di prendersi un Big Ugly Bill, come alcuni euro-parlamentari hanno rinominato il bilancio dell’Unione. Oggi viene presentato dalla Commissione europea, e già piovono critiche da più parti. Sono diversi i Paesi (Italia compresa) critici verso alcuni pilastri del bilancio comunitario, a partire dalla riduzione dei fondi per l’agricoltura fino alle politiche di coesione. “Riteniamo che solo un budget robusto basato su allocazioni regionali che riflette i diversi livelli di sviluppo può assicurare che il prossimo bilancio porti a unità, competitività e convergenze di lungo termine tra le regioni Ue” si legge nel testo sottoscritto, tra gli altri, da Spagna, Croazia, Polonia, Ungheria, Portogallo Svezia, Italia.
A Pechino, la logistica diventa protagonista
Mai come adesso i rapporti commerciali internazionali stanno soffrendo e mai come ora la Cina si trova sotto la lente dei mercati. In questo contesto si terrà a Pechino fino al 20 luglio la China International Supply Chain Exhibition, la prima fiera della catena di approvvigionamento al mondo che mira a riunire i settori a monte e a valle, riunendo piccole e medie imprese. L’esposizione, organizzata dal Consiglio cinese per la promozione del commercio internazional svolge quattro importanti funzioni: promuovere il commercio e gli investimenti, incoraggiare la cooperazione e l’aggregazione delle innovazioni e favorire gli scambi e l’apprendimento. L’obiettivo è creare una vetrina che favorisca un alto livello di trasparenza, una piattaforma per stabilire un paradigma di sviluppo e un veicolo per promuovere un’economia aperta. Si prevede che l’evento attirerà un pubblico impressionante, con una stima di 200-600 mila visitatori.
Giovedì 17 luglio – Anniversario tondo i per i parchi Disney
Settant’anni fa ad Anaheim, nella periferia di Los Angeles veniva inaugurato da Walt Disney in persona Disneyland o Disneyland Park, il primo parco divertimenti aperto dalla Walt Disney Company. La cerimonia di apertura venne trasmessa in diretta e circa 70 milioni di persone si sintonizzarono sulla ABC (tra l’altro terzo investitore del parco). Le cose non andarono come Disney aveva sperato: ai 6mila invitati ufficiali se ne aggiunsero 22mila che riuscirono a entrare scavalcando o con biglietti falsi. Inoltre, non tutte le attrazioni erano aperte, il cibo non era sufficiente e uno sciopero degli idraulici peggiorò le cose. Ora a 70 anni di distanza i parchi Disney sono colonna portante del colosso dell’intrattenimento, al punto che il ceo Bob Iger ha detto che raddoppierà gli investimenti per le attività legate ai parchi, portandole a circa 60 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni e sta puntando a nuove attrazioni e servizi proprio nel suo Disneyland Resort ad Anaheim. Bisognerà capire se anche il successore di Iger vorrà intraprendere la stessa strada, ma considerando che tra i nomi per il suo successore c’è l’attuale capo dei parchi Disney, Josh D’Amaro, l’idea è che a 70 anni di distanza, l’importanza di questo asset sia ancora intatta.
Venerdì 18 luglio – Assemblea straordinaria di Stellantis per la nomina del ceo
Dal 28 maggio Antonio Filosa è l’amministratore delegato individuato e votato dal board di Stellantis per succedere a Carlos Tavares. Dal 23 giugno è operativo alla guida del gruppo: ha lavorato per costruire la squadra dei top manager di primo riporto nella catena del comando, distribuendo incarichi e tenendo per sé le redini sul mercato del Nord America. Oggi Filosa riceverà anche l’investitura finale a opera dell’assemblea dei soci, un passaggio formale che non riserva sorprese. Queste potrebbero arrivare tra meno di una settimana quando giovedì 24 luglio la casa automobilistica approverà i conti del semestre. Il settore è ancora nel pieno della tempesta, come dicono anche i numeri delle vendite. Basta prendere un mercato come quello italiano dove, a giugno, Stellantis ha venduto il 32,9% di auto in meno dell’anno prima. Giù anche la quota di mercato che scivola al 24,5% dal 30,1% dello scorso anno. Per Filosa c’è molto lavoro da fare.
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