La preoccupazione del presidente di Confartigianato Imprese di Sondrio dopo l’acquisizione da parte di Bper della maggioranza del capitale sociale della Banca popolare di Sondrio
«È finito un mondo e credo e temo che rischieremo di essere sempre più provincia remota. Ma allo stesso tempo si apre uno spazio per un’alternativa: le banche cooperative». Preoccupato per la perdita di autonomia e rilevanza locale, commenta così Gionni Gritti, il presidente di Confartigianato Imprese di Sondrio, l’acquisizione da parte di Bper della maggioranza del capitale sociale della Banca popolare di Sondrio.
Una preoccupazione la sua che è la stessa espressa dal resto del mondo economico di un territorio che nel giro di pochi anni è passato dall’essere distretto finanziario a terra di conquista. «Una volta avevamo due banche, eravamo già una provincia anomala con due banche di rilievo – ricorda Gritti -, poi una è sparita, finita nel Crédit Agricole e ora perdiamo anche la Popolare di Sondrio, elemento di rilievo per la crescita e lo sviluppo della nostra Valle. Bisognerà capire ora quale sarà il futuro di una provincia come la nostra, grande come un quartiere di Milano, che non ha più riferimenti».
I numeri sono certamente impietosi. «Già ora la provincia di Sondrio rappresenta l’8% del volume d’affari della Popolare, figuriamoci quanto varrà in Bper – dice Gritti – forse il 2%. E poi con chi dovremmo dialogare? Con qualcuno che deve aspettare le risposte da Modena? Con la Popolare noi siamo sempre stati abituati ad una governance molto attenta alla clientela e molto rapida nelle risposte, in grado di soddisfare le esigenze del nostro mondo fatto da piccole e micro imprese. Cosa che abbiamo detto all’ad di Bper Gianni Franco Papa quando lo abbiamo incontrato. L’unica speranza è che l’istituto modenese voglia continuare su questa strada».
Confartigianato non nasconde di guardare con trepidazione ai passi che Bper deciderà di muovere sul territorio. «Noi dovremo avere una banca che capisca la storia delle nostre aziende, le loro capacità, competenze e serietà» ribadisce Gritti secondo cui potrebbe aprirsi anche un nuovo scenario. «Credo che con i risultati di questo risiko bancario si apra uno spazio anche per il mondo delle banche cooperative – sostiene – che finora è stato per così dire bloccato dal muro rappresentato dalle due banche “giganti” che erano Credito valtellinese e Banca popolare di Sondrio. Oggi ormai questi due muri si sono sgretolati, per cui penso che ci sia spazio in provincia di Sondrio per questo altro tipo di realtà in grado di soddisfare almeno le esigenze di una parte dei cittadini e delle imprese».
Resta il fatto che niente sarà più come prima. «Dobbiamo andare avanti e accettare i cambiamenti – sottolinea Gritti -. Di cambiamenti in atto d’altra parte ce ne sono molti e non solo questi, lo vediamo nella mancanza di ricambio generazionale, nel calo delle nascite, nell’intelligenza artificiale. Tutte sfide impegnative da affrontare e vincere per poter andare avanti. Vedremo cosa succederà».
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