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L’intelligenza artificiale potenzia gli attacchi cibernetici rendendoli ancora più chirurgici e imprevedibili. Risultato? Nove aziende su dieci non sono pronte a difendersi dalle nuove minacce, secondo Accenture. A livello globale, indica l’ultimo report di Accenture sugli attacchi informatici, il 63% delle società si trova in una “zona di esposizione” e risulta priva di una strategia di cybersecurity che gli faccia da scudo. «Le crescenti tensioni geopolitiche – avverte Paolo Dal Cin, responsabile di Accenture Security – uniscono all’instabilità economica ea contesti operativi sempre più complessi, rendono le organizzazioni più vulnerabili. La cybersecurity non può più essere un elemento secondario, ma va integrata fin dall’inizio in ogni iniziativa guidata dall’intelligenza artificiale». La rapida adozione dell’IA ha accelerato notevolmente la velocità, la portata e la sofisticazione delle minacce informatiche, superando le difese attualmente in uso. La ricerca di Accenture fotografa il livello di resilienza cibernetica delle grandi aziende a livello globale e si basa sulle risposte fornite da 2.286 responsabilità della sicurezza informatica e della tecnologia. Dall’indagine è anche emerso che oltre tre quarti delle aziende, il 77%, non adotta pratiche fondamentali di protezione dei dati e della sicurezza dell’IA per difendere modelli di business critici, processi di flusso dati e infrastrutture in cloud. E ancora.

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I RITARDI

Nonostante la diffusione dell’IA generativa nelle imprese, solo il 22% delle organizzazioni ha implementato politiche chiare e programmi di formazione sull’uso dell’intelligenza artificiale. Inoltre, le aziende che mantengono un inventario completo dei propri sistemi IA, elemento cruciale per gestire i rischi nella supply chain, rappresentano una ristretta minoranza. La protezione dei dati, infine, rimane inadeguata nel 75% dei casi. Giusto il 25% delle aziende, evidenzia il report di Accenture, sfrutta pienamente metodi di crittografia e controlli di accesso per proteggere le informazioni sensibili. «Progettare sistemi IA con la sicurezza al centro e aggiornarli costantemente consente alle organizzazioni di anticipare le minacce più critiche», spiega Marco Molinaro, responsabile della Cybersecurity di Accenture per Italia, Centro Europa e Grecia. Insomma, per sentirsi al sicuro un’azienda oggi deve reinventare la cybersecurity con l’IA generativa, sfruttando questo strumento per automatizzare i processi di sicurezza, rafforzare le difese e anticipare le minacce. Le organizzazioni con una postura di sicurezza resiliente e adattiva, capace di evolversi con le minacce, ovvero quelle che nel suo report Accenture piazza nella zona della reinvenzione, registrano un aumento della fiducia dei clienti del 15%. «L’evoluzione dell’AI generativa rappresenta un cambio di paradigma per la cybersecurity, con sfide ma anche opportunità», conclude Molinaro.

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