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Il 7 luglio, presso l’agriturismo Acqua, Terra, Sole di San Michele Tiorre, si è tenuta l’Assemblea Provinciale di Coldiretti Parma. L’incontro, presieduto dal Presidente Luca Cotti e dal Direttore Marco Orsi , ha rappresentato un momento significativo di confronto e condivisione con tutti i Presidenti di sezione , volto a ripercorrere le principali attività svolte nel corso dell’anno e rinnovare l’impegno dell’organizzazione sul territorio.

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All’Assemblea hanno partecipato attivamente anche la Vicepresidente Francesca Mantelli, il Presidente provinciale/nazionale Coldiretti Senior Giorgio Grenzi, la Responsabile provinciale/regionale Donne Coldiretti Monia Repetti, il Delegato provinciale Coldiretti Giovani Davide Ferrarini e il Presidente provinciale di Terranostra Daniele Mazzocchi, portando ciascuno il proprio contributo.

Durante gli interventi è stato ribadito più volte il ruolo fondamentale che Coldiretti svolge sul territorio, non solo nel supporto concreto agli associati, ma anche nel promuovere azioni a beneficio dell’intera cittadinanza. Un esempio rilevante è stata la grande mobilitazione del 19 marzo scorso, che ha visto la partecipazione di oltre 20mila agricoltori a Parma, con l’obiettivo di fare chiarezza sulle procedure di valutazione adottate dall’EFSA per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini europei.

Nel corso dell’Assemblea Cotti ha sottolineato l’importanza di mantenere un dialogo costante con la base sociale ,  impegno che Coldiretti Parma sta concretizzando attraverso le numerose assemblee con i soci , svolte nell’intera Provincia, per un confronto continuo e formativo.  

Tra i temi centrali affrontati in assemblea ,  la campagna di raccolta firme “Stop al cibo falso: origine in etichetta” ; quest’ultima è legata a una proposta di legge europea di iniziativa popolare volta a rendere obbligatoria l’indicazione dell’origine in etichetta degli alimenti anche in Europa . Una campagna che vede ancora oggi Coldiretti Parma protagonista con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini su un tema tanto importante quanto attuale per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei consumatori e il reddito degli agricoltori.

Nei vari interventi che si sono succeduti , si è dato ampio spazio all’impegno di Coldiretti a sostegno delle imprese agricole, con particolare attenzione alle domande PSR per giovani che si insediano per la prima volta in agricoltura .

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“Coldiretti Parma nell’ultimo bando PSR appena concluso – ha sottolineato Orsi – ha presentato il 50 % delle domande di tutta la provincia, con l’insediamento di 20 nuovi giovani. Anche nelle zone montane Coldiretti rinnova il suo impegno nel promuovere l’adozione di misure a compensazione degli svantaggi naturali che gli agricoltori in queste aree si trovano a dover affrontare .  Infatti, di recente – ha evidenziato Orsi – la Regione Emilia Romagna ha raddoppiato gli importi annuali che le aziende agricole percepiscono per le domande di  “indennità compensativa” nell’ambito del PSR per misure agroambientali , come il sostegno economico concesso agli agricoltori che operano in zone montane o svantaggiate.”

“Un impegno importante – ha concluso Orsi – per sostenere il reddito e la competitività delle aziende agricole che operano in montagna e nelle altre zone svantaggiate .”

Dopo i tanti risultati ottenuti e con molte battaglie ancora in corso, Cotti ha espresso viva preoccupazione e profondo disaccordo rispetto all’ipotesi dell’istituzione di un “fondo unico”  che accorpi le politiche europee da parte della UE .

“Dobbiamo essere tutti consapevoli di trovarci in un momento decisivo per il futuro dell’agricoltura europea e italiana – ha precisato Cotti – ;  dopo la grande mobilitazione di febbraio 2024 a Bruxelles, con oltre 2.000 agricoltori, abbiamo ottenuto alcuni primi risultati: la rimozione dell’obbligo del 4% dei terreni a riposo, il blocco della direttiva sui fitofarmaci e di quella sulle emissioni zootecniche, l’aumento del regime “de minimis “ a 50 mila euro. Ma da lì in poi tutto si è fermato. Abbiamo chiesto semplificazione – ha continuato Cotti – rispetto per il lavoro agricolo, una discussione seria sull’utilizzo degli agrofarmaci, la revisione della direttiva sulle emissioni, la reciprocità negli accordi internazionali ma anche all’interno dell’Europa. Invece, la Commissione europea ha cambiato direzione. Ci parlano di un ‘Fondo Unico’, in cui i fondi PAC e di Coesione vengono accorpati. Questo significa: meno trasparenza, meno certezze, più burocrazia. Ma, soprattutto, significa snaturare la PAC, togliendole la sua essenza agricola. Un attacco diretto alla nostra sovranità alimentare e produttiva. Lo diciamo chiaramente: Coldiretti è contraria al Fondo Unico. La PAC deve rimanere uno strumento dedicato all’agricoltura, alla sua competitività, al reddito degli agricoltori, all’innovazione e al ricambio generazionale”.

L’Assemblea si è dunque confermata un momento fondamentale per fare il punto sulle sfide affrontate, sui traguardi raggiunti e sulle battaglie ancora aperte. Un’occasione per ribadire l’identità, i valori e il ruolo centrale di Coldiretti sul territorio e in Europa.



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