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+204,7% in dieci anni, ma la regione non ha ancora colmato il divario digitale


Il commercio elettronico cresce in Umbria ma non ancora abbastanza per raggiungere la media nazionale. Secondo i dati Unioncamere–InfoCamere aggiornati a fine 2024, le imprese eCommerce umbre sono cresciute del 204,7% in dieci anni, passando da 196 nel 2014 a 596 nel 2024. Una crescita robusta che, però, non ha ancora permesso alla regione di superare lo 0,8% di incidenza sul totale delle imprese, a fronte di una media italiana dello 0,9%.

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“Il ritmo è alto, ma il sorpasso non è ancora compiuto”, afferma Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, che ha commentato i numeri in occasione della diffusione del report: “Il commercio elettronico è uno dei motori più dinamici dell’economia. L’Umbria sta accelerando più di altre regioni del Centro Italia, ma serve continuare a investire in formazione, cultura digitale e infrastrutture per trasformare questa crescita in una vera leadership”.

Crescita superiore a Toscana e Marche, ma dietro Lazio

Nel confronto con le altre regioni del Centro, l’Umbria mostra un buon dinamismo: +204,7% contro il +168,7% della Toscana e il +149,6% delle Marche. Solo il Lazio ha fatto meglio, con un +220,2%. Il dato segnala una capacità di recupero significativa, anche se ancora insufficiente per colmare del tutto il ritardo storico.

Le produzioni locali e artigianali, sempre più richieste online, costituiscono un potenziale da valorizzare, soprattutto se accompagnate da politiche di digitalizzazione orientate alla scalabilità delle imprese.

Perugia in rimonta, Terni più stabile

Analizzando i dati provinciali, si nota come Terni mantenga una maggiore incidenza di imprese eCommerce (0,9%) rispetto a Perugia (0,7%), ma sia quest’ultima a crescere più rapidamente: +206,5% in dieci anni, contro il +198,2% di Terni. La digitalizzazione delle attività economiche si sta estendendo anche nei comparti più tradizionali, come artigianato, turismo e filiere locali.

Anche nei borghi più piccoli – da Todi a Orvieto, da Gubbio a Spoleto – nuove imprese digitali stanno emergendo, con un modello che punta su flessibilità, creatività e radicamento territoriale.

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Giovani, donne e ICT: il profilo del nuovo imprenditore digitale umbro

Il volto delle imprese eCommerce umbre è quello di startup giovani, agili e orientate al digitale. Sempre più numerose sono anche le società di capitale, cresciute del +342,8% a livello nazionale, segno che il settore sta diventando più solido e attrattivo per gli investitori.

Questo modello favorisce anche una maggiore partecipazione femminile e l’autoimpiego creativo, oltre a un impiego più elevato di figure con competenze ICT, contribuendo così a ridisegnare il mercato del lavoro regionale.

Il Sud Italia corre più veloce: guida la Campania

A livello nazionale, è il Sud a trainare il boom eCommerce. La Campania si conferma prima per crescita assoluta (+393,5%) e per incidenza (1,3%), seguita da Lazio e Lombardia. L’Umbria, con il suo 0,8%, resta nella parte centrale della classifica, ma supera regioni come il Piemonte, il Friuli e la stessa Toscana.

Questo dimostra come la trasformazione digitale non sia più prerogativa dei soli territori economicamente forti, ma possa avvenire ovunque vi siano visione strategica, formazione adeguata e infrastrutture moderne.

Prossime sfide: scalabilità, connessioni e formazione

Il commercio elettronico non è solo un indicatore economico, ma anche culturale e generazionale. Investire su questo settore significa:

  • rendere l’Umbria attrattiva per chi vuole restare e fare impresa;

  • favorire l’innovazione nei modelli di business tradizionali;

  • promuovere l’identità territoriale attraverso il digitale.

“Vogliamo che l’Umbria non partecipi soltanto, ma sia protagonista di questa rivoluzione”, ha concluso Mencaroni. Per farlo, però, servono politiche concrete: supporto alle startup, formazione continua, digitalizzazione dei servizi pubblici e accesso facilitato a reti infrastrutturali e piattaforme internazionali.





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