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Pochi progetti, Taranto rischia di perdere i fondi europei


Pnrr, Fesr, Fse, Jtf: su Taranto i fondi in arrivo sono tanti, eppure non c’è una grande risposta da parte della classe imprenditoriale. Pochi sono i progetti presentati e pochi sono i fondi utilizzati, che rischiano di essere persi. A farlo notare è la Regione Puglia che ha deciso di lanciare una campagna di comunicazione per spronare enti, associazioni e imprenditori ad utilizzare i fondi. Sulla programmazione che si è chiusa a dicembre 2023 sono 20.233 i progetti presentati in tutta la Regione Puglia. Su un tesoretto di 8,4 miliardi circa, i fondi destinati alla transizione della città jonica sono 730 milioni di euro. Eppure, nonostante le 2.539 imprese tarantine, sono pochi i partecipanti ai bandi regionali ed europei.

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«Dobbiamo fare uno sforzo ulteriore – ha spiegato il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Puglia, Rocco De Franchi – per raggiungere tutti i pezzi della comunità tarantina, perché c’è tanta imprenditoria giovanile, tanta imprenditoria coraggiosa, interessata a guardare oltre la monocultura dell’acciaio e declinare un proprio impegno professionale in altri settori. I bandi sono un’occasione irripetibile che punta soprattutto alla decarbonizzazione». Sono tante infatti le agevolazioni su settori che puntano all’ampliamento e al rafforzamento della base produttiva, innovazione tecnologica, transizione ecologica ambientale, economica e sociale, ad un miglioramento dei servizi pubblici, ma anche a una maggiore attrattività ed apertura internazionale.

«Quindi – ha aggiunto De Franchi – lo sforzo che faremo nei prossimi mesi è fare delle campagne dedicate, entrare nel tessuto economico tarantino e coinvolgere tutti gli attori, attraverso un’alleanza sana e con l’editoria locale per spiegare a tutti che opportunità è possibile cogliere per consegnare a Taranto il futuro che merita».

La campagna partirà subito. Si comincia il 23 luglio, alla Camera di Commercio, con una prima presentazione dei bandi alla comunità tarantina, imprenditori e istituzioni, per un’attività di informazione e formazione. «C’è una novità – ha spiegato De Franchi – Da qualche tempo sono disponibili dei fondi aggiuntivi oltre alla programmazione europea tradizionale, cioè il cosiddetto Just Transition Fund, che prevede delle premialità ulteriori. I bandi del Jtf sono sovrapponibili a quelli del Pr, con un fondo perduto più alto del 10 o del 20 per cento. Sono fondi importanti per le iniziative economiche. In tutta la Puglia si arriverà al 45 per cento fra fondo perduto e agevolazioni, a Taranto si arriverà al 60. Un segnale molto importante perché è evidente che l’Unione Europea sta puntando sulla transizione ecologica e sociale». In questo momento non sono presenti settori come turismo e iniziative turistiche. «Su quelli – ha spiegato il responsabile della comunicazione istituzionale – si può ragionare con i bandi tradizionali».

Per Rocco De Franchi è il momento di fare squadra. «Il 23 luglio – aggiunge – invitiamo tutti a partecipare, perché è il primo momento di confronto, di illustrazione di queste iniziative che sono fondamentali per scrivere una nuova pagina per il futuro della città. Sono molto ottimista. I cicli industriali vengono chiamati così per una ragione: hanno un inizio e un’evoluzione naturale. Se a questi affianchiamo cicli di economia virtuosa, come quelli che riguardano le trasformazioni ecologiche, sono sicuro che potremmo dare una risposta per rendere ancora attrattiva la terra jonica».



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