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Pagamenti digitali, toccati i 482 miliardi di euro (più di quelli in contanti)


di
Maria Elena Viggiano

Microcredito

per le aziende

 

Il 15% dei consumatori si avvale ogni giorno di pagamenti digitali e 3 cittadini su 4 li utilizzano più volte a settimana. Ma sono ancora poche le imprese che hanno pianificato interventi per integrare soluzioni evolute

I consumatori sono sempre più abituati ai pagamenti digitali, con alte aspettative rispetto all’esperienza d’acquisto che deve essere fluida e personalizzata, ma non conoscono ancora  le diverse tipologie disponibili. Le imprese invece riconoscono l’importanza strategica dell’innovazione nei pagamenti ma sono ancora in ritardo nell’adozione di soluzioni evolute. È quanto emerge dallo studio «Dal pagamento all’esperienza: piattaforme digitali per un nuovo modello di relazione» di TEHA Group (The European House – Ambrosetti) per Fabrick. Un’analisi che ha l’obiettivo di valutare il grado di digitalizzazione da parte dei consumatori, analizzare il livello di maturità digitale, la propensione all’investimento e l’adozione di soluzioni finanziarie digitali da parte delle imprese. «La ricerca – afferma Lorenzo Tavazzi, senior partner e responsabile Scenari e Intelligence di TEHA Group – mette in luce come i pagamenti digitali siano oggi parte integrante della vita dei cittadini e delle attività delle imprese».

Nel 2024 più pagamenti digitali che in contanti

Nel 2024, per la prima volta in Italia, i pagamenti digitali hanno superato i pagamenti in contanti, rappresentando il 43% dei consumi (contro il 41% del contante). Il valore complessivo delle transazioni cashless ha toccato i 482 miliardi di euro, indicando un cambiamento strutturale nei comportamenti di acquisto. Oggi, 3 cittadini su 4 utilizzano i pagamenti digitali più volte a settimana (i cosiddetti «Digital Frequent») e il 15% li utilizza quotidianamente (i cosiddetti «E-pay addicted»). Ma alla crescente frequenza d’uso non corrisponde una familiarità altrettanto diffusa con le soluzioni più innovative. Il 59% degli intervistati non ha mai utilizzato servizi Buy Now Pay Later (BNPL), il 37,4% non ha mai effettuato un pagamento account-to-account (A2A), il 29,4% non ha mai usato un wallet digitale e il 38,2% non ha mai effettuato transazioni peer-to-peer (operazioni su piattaforme che permettono di inviare e ricevere denaro in modo istantaneo).




















































Consumatori, importante la fase di pagamento

Sette italiani su dieci non conoscono il concetto di Embedded Finance (le soluzioni che integrano in modo fluido il pagamento nel percorso utente) ma in realtà i servizi che ne derivano fanno già parte della vita quotidiana. Infatti, al crescere della frequenza di utilizzo dei pagamenti digitali, aumenta la conoscenza delle diverse alternative. In più. per 9 cittadini su 10 la fase di pagamento può compromettere o migliorare l’esperienza complessiva d’acquisto.

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Imprese, ancora poche soluzioni innovative

Per le imprese invece i fattori che più influenzano la qualità dell’esperienza cliente sono la velocità della transazione (37%), la sicurezza percepita (23%) e la chiarezza del processo (14%). Le principali criticità riscontrate invece riguardano costi nascosti (20,5%), problemi tecnici al momento del pagamento (14,7%) e mancanza di chiarezza o trasparenza (2,9%). Le imprese confermano di aver ben chiaro quanto l’esperienza di pagamento sia oggi un fattore differenziante: 7 aziende su 10 ritengono strategica l’innovazione dei pagamenti ma solo 3 su 10 hanno già attivato o pianificato interventi concreti per integrare soluzioni evolute.

Ai, un supporto per ridurre le frodi

Il settore più avanzato è ovviamente quello del Banking & Finance, dove il 58,8% delle aziende ha già avviato progetti, seguito da quelli che per loro natura hanno un legame diretto con la tecnologia, come l’Ict & Tlc (35,7%) ed Energy & Utility (21,4%). L’intelligenza artificiale si conferma una leva strategica che può favorire la riduzione delle frodi, l’accelerazione degli incassi e l’ottimizzazione dei flussi informativi. Infatti il 21% delle imprese individua nel rischio di frodi la principale criticità nella gestione dei pagamenti, mentre il 25% dei cittadini chiede esplicitamente investimenti in questo ambito e il 15% delle aziende ha già avviato iniziative di prevenzione.


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15 luglio 2025

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