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“Laura Bassi” a Trieste, occasione di crescita per imprese territorio


TRIESTE – Le imprese della nautica in crescita sul territorio e il loro ruolo nella manutenzione della “Laura Bassi”, l’unica nave rompighiaccio italiana, in carico all’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale e oggi ormeggiata al porto di Trieste.
Questi temi trattati oggi durante l’incontro in occasione della visita dell’europarlamentare Anna Maria Cisint e di una delegazione del CNA Friuli Venezia Giulia.
«La nautica, dal punto di vista artigianale, oggi in Friuli Venezia Giulia ha prospettive di assoluta crescita». Queste le parole dell’onorevole Cisint, alla presentazione delle attività di manutenzione ed adeguamento della “Laura Bassi”. Un’occasione per valorizzare le piccole e medie imprese del settore nautico aderenti a CNA Nautica. «È la dimostrazione – ha proseguito Cisint – che i nostri piccoli imprenditori portano avanti il valore del made in Italy di cui siamo profondamente orgogliosi. L’Unione Europea ha già dato disponibilità al prosieguo di tutto ciò che può servire perché questa è una nave che lo Stato italiano già finanzia e valorizza. C’è una bellissima sinergia tra la “Laura Bassi”, che vive ora la sua rigenerazione all’interno di un territorio, in un importante cantiere triestino e le esperienze di cosa la scienza può fare. Siamo tutti orgogliosi».

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La nave è arrivata ad aprile a Trieste sulla banchina del Canale navigabile nei pressi dell’Officina Navale Quaiat per lavori di manutenzione periodici. «È la terza volta che la “Laura Bassi” viene da noi – ha raccontato il titolare del cantiere, Marino Quaiat – . Quest’anno, l’intervento più importante è quello del rifacimento totale della strumentazione della navigazione, ossia radar e tutte le apparecchiature ad esso connesse. Assieme a questi lavori si procede anche a rifare completamente i motori principali, quindi i motori di propulsione ed i generatori di bordo. Inoltre tutta una serie di operazioni che vanno dalla pitturazione di alcune parti dello scafo, al rifacimento di alcuni interni della nave, alla manutenzione sulle gru e nei laboratori di ricerca scientifica».
Un lavoro di squadra che vede il coinvolgimento di altre aziende e micro imprese, il 90% delle quali in ambito locale, regionale. Più di 40 imprese artigiane. Un’ulteriore soddisfazione, secondo Quaiat, perché si riesce a «dare un lavoro di qualità facendo lavorare le nostre aziende».

La nave rompighiaccio Laura Bassi è l’unica nave italiana per le ricerche oceanografiche in grado di operare in mari polari, sia in Antartide che in Artico. Acquistata nel 2019 dall’OGS, ha una lunghezza di 80 metri, una larghezza di 17 ed una stazza di 4.028 tonnellate e può ospitare una settantina di persone fra equipaggio e personale tecnico. Dopo la sosta triestina riprenderà la via del mare e delle ricerche.
«A fine agosto – ha spiegato Franco Coren, direttore del Centro gestione infrastrutture navali dell’Ogs – ci porteremo nell’Adriatico meridionale poi nello Ionio per una serie di misure fatte nell’ambito di un progetto dell’Ogs per lo studio della circolazione delle masse d’acqua in Adriatico, quindi andremo in zona Eolie per studi legati sia all’energia recuperata dai vulcani, sia per la parte di sequestrazione dell’anidride carbonica. Il 10 ottobre è invece prevista la partenza per la 41esima spedizione italiana in Antartide, quindi una missione lunga, impegnativa che durerà circa sette mesi. Verrà fatta molta ricerca in quanto prevediamo un’operatività della nave per più di 90 giorni in zona Antartica. Quest’anno abbiamo ricevuto, oltre al finanziamento ordinario dato dal Ministero della Ricerca e a quelli specifici per la missione, un finanziamento da 4 milioni di euro per un programma di rinnovamento quinquennale, che deve permetter il mantenimento dell’unità per altri venti anni. Noi prevediamo una vita utile per questa nave per altri venti anni e questo ovviamente passa attraverso un ciclo manutentivo un po’ più alto di quello che viene fatto normalmente».





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