La minaccia del presidente statunitense Donald Trump di introdurre dazi del 30% sui prodotti agroalimentari europei a partire dal 1° agosto rischia di colpire duramente l’economia siciliana, con effetti a catena sul tessuto produttivo e occupazionale dell’isola. A lanciare l’allarme è Legacoop Sicilia, che definisce il provvedimento “un attacco diretto al sistema produttivo e cooperativo” regionale.
Secondo Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia, e Domenico Pistone, responsabile regionale del settore agroalimentare e pesca, la nuova misura tariffaria “metterebbe in ginocchio un comparto strategico per l’economia dell’isola, già provato da anni di crisi, inflazione, aumento dei costi energetici e instabilità climatica”.
L’agroalimentare siciliano rappresenta infatti una quota rilevante del PIL regionale e coinvolge migliaia di imprese e lavoratori, in gran parte riuniti in cooperative che operano lungo tutta la filiera – dalla produzione alla trasformazione e commercializzazione di olio, vino, agrumi, ortofrutta e conserve. Si tratta di settori trainanti per le esportazioni siciliane, e l’imposizione dei dazi rischia di ridurne drasticamente la competitività sui mercati esteri, in particolare negli Stati Uniti, uno dei principali sbocchi per le eccellenze enogastronomiche isolane.
Dal punto di vista economico, l’impatto sarebbe duplice: da un lato un possibile crollo delle esportazioni e della redditività per i produttori locali, dall’altro un effetto domino sulle economie locali, con il rischio concreto di perdita di posti di lavoro e impoverimento delle aree rurali. In un contesto già fragile, l’imposizione unilaterale di barriere commerciali aggrava le incertezze e minaccia la stabilità di intere filiere territoriali.
Legacoop Sicilia chiede per questo un’azione immediata da parte delle istituzioni europee e italiane. “Serve una risposta ferma, unitaria e tempestiva – dichiarano Parrino e Pistone – per difendere un modello economico fondato sulla cooperazione, sulla sostenibilità e sul radicamento nei territori. La Sicilia e il Mezzogiorno non possono permettersi ulteriori penalizzazioni”.
L’organizzazione sollecita inoltre l’attivazione di strumenti concreti di sostegno economico e compensazione per le imprese danneggiate e la predisposizione di piani straordinari di rilancio per l’export agroalimentare. “Non possiamo accettare – concludono – di essere ostaggi di guerre commerciali che nulla hanno a che vedere con gli interessi reali delle comunità produttive e dei cittadini”.
Nel frattempo, Legacoop Sicilia annuncia che continuerà a vigilare e a mobilitarsi, insieme al mondo cooperativo e alle istituzioni, per tutelare il settore e difendere il valore aggiunto generato dalle produzioni locali: qualità, tracciabilità, legalità e lavoro.
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