Partenza in vista per gli incentivi per l’autoimpiego al Centro-Nord o al Sud, previsti dal DL Coesione.
Firmato il decreto attuativo interministeriale Lavoro-Affari europei-Economia, si attendono gli ultimi passaggi formali e operativi prima dell’avvio.
LE RISORSE
219,6 milioni destinati ai contributi in favore delle iniziative imprenditoriali al Centro-Nord
356,4 milioni per quelle al Sud
49 milioni per oneri di gestione degli incentivi
75 milioni per i servizi di tutoring. Quest’ultimo contributo ammonterà a 5mila euro per ogni iniziativa
Il budget globale potrà assicurare la copertura di 15mila domande di finanziamento.
I DESTINATARI DEGLI INCENTIVI
Le nuove attività di lavoro autonomo con partita Iva, imprese individuali o in forma societaria (in nome collettivo, in accomandita semplice, Srl, società cooperative) iscritte al registro delle imprese, nonché attività libero-professionali anche nella forma di società tra professionisti.
I beneficiari devono risultare inocuppati o inattivi o disoccupati (anche iscritti a Gol) alla data di avvio dell’iniziativa economica.
Possono far parte delle società persone occupate, purché chi ha i requisiti richiesti per i beneficiari mantenga il controllo e l’amministrazione della società per tre anni dalla creazione dell’impresa stessa.
Non ammesso all’agevolazione chi, titolare o socio, ha avuto un’attività, con codice Ateco identico alla nuova attività fino alla terza cifra, anche se cessata nei sei mesi precedenti la richiesta del bonus.
Le caratteristiche dell’agevolazione sono analoghe per le attività con sede operativa in regioni del Centro-Nord (fino a Lazio-Umbria-Marche) e per quelle al Sud.
A QUANTO AMMONTANO
Voucher per contributi a fondo perduto per l’avvio dell’attività pari al 100% delle spese ammissibili fino a 30mila euro (40mila al Sud), elevabili a 40mila (50mila al Sud) se una quota delle stesse (da definire tramite decreto del direttore generale del ministero del Lavoro) riguarda beni e servizi innovativi, tecnologici, digitali, o relativi alla sostenibilità ambientale o il risparmio energetico. Le spese devono riguardare macchinari, attrezzature e arredi nuovi, programmi informatici, immobilizzazioni immateriali, consulenze tecnico-specialistiche che devono essere prestate da enti del Terzo settore.
Contributi a fondo perduto per programmi di investimento. Come stabilito dal Dl 60/2024, se il loro valore è fino a 120mila euro, il contributo arriva al 65% dello stesso investimento (75% al Sud); se oltre 120mila e fino a 200mila scende al 60 per cento (70% al Sud). Le spese finanziabili sono analoghe a quelle di avvio, salvo includere opere edili per ristrutturazioni e manutenzione ordinaria.
I contributi non sono cumulabili con crediti d’imposta o altre agevolazioni tranne:
- la garanzia del Fondo di garanzia
- la Naspi dei disoccupati iscritti al programma Gol se richiesta in unica soluzione
- l’indennità percepita dai beneficiari del supporto per la formazione e il lavoro
Le domande dovranno essere corredate dalla descrizione dell’iniziativa da avviare. La valutazione sarà effettuata da Invitalia che, entro 90 giorni dalla richiesta, adotterà un provvedimento di concessione (o comunicherà il rifiuto). Dopo tre mesi dal provvedimento, si potrà chiedere una prima quota di fondi. Il saldo avverrà dopo che Invitalia avrà accertato che l’investimento è stato effettuato e funziona.
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