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Catania e il suo ecosistema di start up in cattedra a Pisa


Il modello catanese dell’ecosistema delle start up e dell’innovazione è stato presentato a Pisa agli inizi di questo mese, in occasione del convegno mondiale di R&D, dai professori Rosaria Ferlito (Università Kore di Enna) e Rosario Faraci (Università di Catania)

L’assise, un evento internazionale tenuto a battesimo nel 1980, lo scorso anno svoltosi a Stoccolma e in programma per il 2026 a Manchester, è una delle più importanti conferenze scientifiche al mondo in materia di innovazione e imprenditorialità alla quale partecipano non meno di 600 ricercatori e studiosi provenienti da ogni parte del globo per presentare nuove idee, proposte e teorie sui temi più rilevanti per lo sviluppo economico delle imprese, dei settori e dei Paesi.

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I professori Ferlito e Faraci, autori di diversi studi sull’innovazione dei modelli di business e sulle strategie di sostenibilità delle imprese, che già lo scorso anno a Stoccolma portarono a conoscenza della comunità scientifica il modello di innovazione armonica promosso dai due network aziendali Entopan (Calabria) ed Etna Hitech (Sicilia), hanno alzato adesso l’asticella e presentato addirittura il caso di Catania, ovvero quanto è stato fatto nella città etnea negli ultimi quindici anni, la forte rete di collaborazioni fra tutti gli attori, il ruolo importante e propulsivo dell’Ateneo.

Il paper è stato apprezzato e alla presentazione è seguito un vivace dibattito nel quale agli autori sono state rivolte domande sulla metodologia impiegata per la redazione del lavoro (in prevalenza interviste ad attori dell’ecosistema), sul collegamento del tema proposto con le principali traiettorie scientifiche in materia di innovazione, sulla possibile replicabilità di questo modello in altri contesti geografici.

Ed è proprio questa la sfida. Catania, come tutte le aree geografiche periferiche, soffre di deficit infrastrutturali, della carenza di capitali di rischio a disposizione per start up e PMI innovative, del debole sostegno delle istituzioni regionali.

Condizioni ostative che limiterebbero in qualsiasi altro contesto il fare impresa

Invece in questi anni a tali mancanze ha supplito una straordinaria rete di collaborazioni fra persone e imprenditori che ha sostenuto dal basso la formazione di un vero e proprio ecosistema dell’innovazione. Il quale adesso è più maturo, si sta popolando di nuovi attori e di giovani professionisti, sta ricevendo maggiore sostegno da parte del Comune e dell’Università di Catania, si apre a qualche suggestione internazionale, e sta diventando attrattivo anche per alcuni fondi e venture capitalist che hanno deciso di puntare sulla città etnea e sulla Sicilia per inaugurare una nuova stagione di sviluppo.

Il modello pertanto è replicabile, secondo i due studiosi siciliani

Il professore Faraci ha poi illustrato ai presenti la recente iniziativa dell’Ateneo di Catania che a giugno ha inaugurato i nuovi spazi di YouCube, l’incubatore per start up e spin off nati in ambito universitario.

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