Nel giorno, oggi giovedì 17 luglio, in cui si riunirà la Conferenza dei servizi per il rilascio ad ex Ilva della nuova Autorizzazione integrata ambientale e per il via libera al Pic (il Parere istruttorio conclusivo) a Palazzo Piacenti è andato in scena, nella giornata del 16 luglio, un succoso antipasto.
Il ministro delle imprese e made in Italy, Adolfo Urso, «nel quadro degli incontri propedeutici alla realizzazione dell’Accordo di programma interistituzionale per il piano di decarbonizzazione degli impianti ex Ilva e nella prospettiva del più ampio sviluppo del territorio di Taranto», come si legge in una nota del Mimit, ha incontrato il presidente della Fondazione Istituto di ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo sviluppo sostenibile di Taranto, Antonio Messeni Petruzzelli.
Al centro del colloquio, le possibili direttrici operative del Tecnopolo a supporto del rilancio produttivo della città, anche attraverso la valorizzazione delle attività di ricerca e sviluppo collegate al polo siderurgico locale.
«L’obiettivo – spiegano dal Mimit – è generare ricadute tecnologiche in più ambiti, ampliando l’impatto dell’innovazione sull’intero ecosistema industriale e rafforzando la sinergia tra ricerca applicata, imprese e territorio».
Il Tecnopolo rappresenta, infatti, un tassello fondamentale del progetto di governo «per ridare alla città – conclude il Mimit – un ruolo centrale nel futuro produttivo del Paese, in continuità con il grande impegno per il rilancio dell’ex Ilva, che punta a trasformarsi nel più avanzato impianto siderurgico a tecnologia green in Europa».
Sempre nella giornata del 16 luglio, il ministro Urso ha convocato per il prossimo 21 luglio, dieci giorni prima del nuovo incontro al Ministero per la sigla dell’Accordo di programma interistituzionale, il Comitato tecnico la cui costituzione è stata decisa nel vertice di martedì 15 luglio di concerto con gli enti locali e del quale fanno parte rappresentanti dei ministeri delle Imprese e del made in Italy e dell’Ambiente e la sicurezza energetica, la Regione Puglia, i Comuni di Taranto e Statte, la Provincia di Taranto e l’Autorità di sistema portuale del mar Ionio, i commissari straordinari di AdI in as e di Snam. Un incontro che sarà finalizzato ad esaminare tutti gli aspetti tecnici legati alla realizzazione degli impianti Dri fondamentali, questi, per la produzione dell’acciaio green così come previsto dal piano di decarbonizzazione già presentato alle organizzazioni sindacali.
Come si ricorderà, sono due le opzioni prospettate nel Piano di decarbonizzazione. La prima prevede la realizzazione a Taranto, in tempi congrui, di tre forni elettrici e uno a Genova con tre Dri che li alimenteranno. Soluzione, questa, che per essere attuata ha necessità di una nave rigassificatrice che fornisca il gas necessario ad alimentare i Dri che realizzeranno il pre-ridotto per i tre forni elettrici. Per quanto riguarda il ricorso a una nave rigassificatrice si pensa a una soluzione sulla scorta del modello di Piombino. È stata esclusa l’ipotesi di posizionare la nave al largo, a causa della scarsa profondità del fondale e di altre condizioni che renderebbero impossibile la sua operatività. Il progetto include anche una centrale elettrica dedicata al funzionamento dei tre forni elettrici, che converta quella attuale, con una stima complessiva di investimenti pari a circa 2 miliardi di euro.
La seconda ipotesi prevede la realizzazione a Taranto di tre forni elettrici che saranno alimentati, attraverso un contratto di servizio, da parte di Dri Italia che li realizzerà in altre località in cui sarà più facile, e a miglior costo e convenienza, il rifornimento del gas necessario.
Le determinazioni che saranno prese nella riunione dal Comitato tecnico saranno fondamentali per tutte le determinazioni successive che dovessero essere prese il prossimo 31 luglio quando si tornerà a parlare di Accordo di programma interistituzionale.
Sullo sfondo l’importante passaggio, a Taranto, nel Consiglio comunale (dovrebbe tenersi il 30 luglio qualche giorno dopo la prima seduta di insediamento) quando tutti i consiglieri saranno chiamati ad esprimersi sulla bozza di Accordo di programma.
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