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INTERVISTA/ Confidi Systema!: garanzie, consulenza e nuove soluzioni finanziarie per le PMI italiane


Milano – In un contesto economico complesso e in continua evoluzione, Confidi Systema! si propone come punto di riferimento per le piccole e medie imprese italiane, affiancandole non solo nell’accesso al credito, ma anche nella crescita culturale e finanziaria.

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Tra garanzie, consulenza personalizzata, educazione finanziaria e attenzione alla sostenibilità, Confidi Systema! mette al centro le esigenze delle aziende e investe fortemente nello sviluppo delle proprie risorse per offrire servizi sempre più innovativi e vicini al territorio. Ne abbiamo parlato con il direttore generale Andrea Bianchi.

Eunews: Ci racconti la vostra realtà: in quali ambiti siete specializzati? Che prodotti fornite nel settore finanziario?

Andrea Bianchi: “Confidi Systema! è un confidi vigilato da Banca d’Italia fondato nel 1959 che si occupa di facilitare l’accesso al credito di PMI e liberi professionisti prevalentemente grazie al rilascio della garanzia sul credito concesso da banche, fintech e fondi di investimento.
Negli ultimi anni pandemia, misure emergenziali, crisi energetica e acuirsi del credit crunch hanno portato Confidi Systema! ad ampliare le proprie attività proponendosi sul mercato anche come finanziatore diretto di prestiti a medio lungo termine per investimenti e come advisor per migliorare la gestione finanziaria in ottica forward looking con analisi economico-finanziarie, business plan e con l’analisi e monitoraggio dei dati di Centrale Rischi. L’obiettivo è chiaro: affiancare le imprese nelle loro scelte di sviluppo, aiutarle a presentarsi meglio a banche e investitori, essere attrattive sui mercati e rafforzare il proprio posizionamento competitivo.

Di fronte alla drastica trasformazione del sistema bancario con oltre 10.000 sportelli chiusi e 50.000 operatori usciti, in molto territori le imprese hanno perso il proprio ancoraggio. Si è creato un vuoto che come Confidi Systema! abbiamo deciso di colmare assumendo un ruolo strategico di intermediazione con una attenzione alla consulenza finanziaria e soluzioni su misura per le aziende. Molte PMI non hanno un direttore finanziario in azienda. Ecco perché ci proponiamo come un vero e proprio ‘CFO in affitto’, capace di leggere insieme i numeri, pianificare gli impegni finanziari e migliorare la posizione nei confronti del sistema bancario. Lo facciamo con strumenti digitali, tecnologie innovative, con analisi mirate e un team di oltre 150 professionisti sul territorio”.

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E: Il vostro settore richiede competenze specializzate: quanto è importante per voi investire sulle risorse umane? Avete difficoltà a reperire le figure adatte nel panorama italiano? Avete intrapreso percorsi di formazione?

A.B: “Lo sviluppo e l’aggiornamento delle competenze unito al reperimento di nuove figure è un tema ‘caldo’ in Confidi Systema!, che all’anno riserva alle proprie risorse ca 6000 ore di formazione sia sui temi obbligatori del settore, come privacy, antiriciclaggio e trasparenza, sia sui temi tecnici e sulle soft skills.
Già il Piano Strategico SMART 2023-2025 ha previsto forti investimenti nel capitale umano sia per il ricambio generazionale delle risorse sia per l’ampliamento del loro numero in linea con il piano di crescita aziendale e la copertura di nuovi territori.
Sul fronte dei nuovi ingressi si è pertanto percorsa una strada che mixa tra profili junior e profili più senior con un bagaglio di esperienza competenze da mettere subito a terra. Negli ultimi mesi inoltre è stato avviato il ‘Progetto Digital Sales’: cinque giovani talenti che affiancano la nostra rete vendita sul territorio, ma portano nuova linfa al nostro modello operativo intensificando l’approccio digitale, l’uso di nuove tecnologie, il lavoro di gruppo e con un immediato coinvolgimento sul campo dopo una prima formazione in aula”.

E: L’Italia è in coda in Ue per alfabetizzazione finanziaria. Quali iniziative sostenete o pensate di mettere in campo?

A.B.: “Il tema dell’educazione finanziaria come quello della valorizzazione delle risorse umane è un tema a cui poniamo particolare attenzione. Rispetto al sistema delle imprese in generale cerchiamo di creare valore facendo attività di divulgazione con incontri, convegni sul territorio e con editoriali sui canali social e digitali. Quotidiano è invece il confronto diretto sul campo con la singola impresa quando ha necessità di nuovo credito e deve quindi relazionarsi con il sistema bancario e le normative di settore.
Sappiamo tutti che i temi finanziari e creditizi sono stati oggetto a più riprese di diversi interventi normativi e di regolamentazione, voluti dal legislatore per enne ragioni, prima fra queste il mantenimento di un sistema finanziario solido, trasparente e in equilibrio. Regole prudenziali che hanno generato forti investimenti per tutti gli operatori, una nuova offerta di prodotti e l’allestimento di robusti processi operativi.
Spiegare a un’impresa perché non riesce ad ottenere nuova liquidità per realizzare gli investimenti che ha in mente significa far capire il perché di quell’esito, spiegando quali sono i KPI di valutazione che usa tipicamente il finanziatore, illustrando come funziona dall’interno il processo del credito, di valutazione e decisionale, quali leve muovere per impattare positivamente su determinati parametri, i meccanismi della Centrale Rischi, dei sistemi di rating e così via.
Pensiamo anche al tema degli adeguati asseti, alla previsione dei flussi finanziari su un orizzonte finanziario a dodici mesi, all’adozione di sistemi di reporting per l’individuazione delle azioni preventive ove necessarie e all’allestimento di puntuali presidi organizzativi nella consapevolezza che la funzione finanziaria dell’impresa non è una funzione di serie B: tutti momenti concreti per accrescere con competenza la cultura finanziaria delle nostre imprese”.

E: Si parla spesso di finanza sostenibile. Quali strategie proponete alle aziende? Quali investimenti sono più battuti oggi in Italia?

A.B.: “Da circa un anno l’offerta di consulenza in autunno è stata integrata con il nuovo servizio di Analisi della Sostenibilità ESG in linea con le previsioni del Piano di Azione Green e del Piano Strategico SMART 2023-2025. Il nuovo servizio è stato messo a punto grazie alla partnership con Modefinance srl del Gruppo TeamSystem e si avvale di una piattaforma digitale che restituisce alle imprese un mix di valutazione automatizzata e analitica tramite questionario del rischio fisico e dei rischi ambientali, sociali e di governance formulando un indicatore finale di sostenibilità. L’obiettivo è quello di aiutare le imprese a comprendere la propria solidità attraverso la qualità dell’organo di governo, la capacità del management di identificare i rischi e le opportunità ambientali e sociali, supportandole anche nella rendicontazione ESG e nell’accesso a finanziamenti legati alla transizione green e digitale.
Dal nostro Osservatorio molte imprese sono attive oggi soprattutto sul filone della transizione digitale – che ciascuna traduce in base ai propri processi produttivi e distributivi – e dell’efficientamento energetico con il chiaro intento di ottimizzare i consumi, disporre di presidi per monitorarne l’andamento e generare un risparmio di costi utile allo sviluppo e alla continuità dell’impresa stessa”.

E: La commissione Ue ha varato l’Unione del risparmio e degli investimenti. Secondo voi è importante convogliare il risparmio dei cittadini (depositi bancari) verso investimenti produttivi (mercato dei capitali ecc…)? E perché? Quali sono le strategie che possono essere adottate?

A.B.: “Il tema dell’avvicinamento del mercato dei capitali all’economia reale è un tema su cui Confidi Systema! ha investito molto fin dal 2016, quando partecipò come sottoscrittore ad alcune operazioni di minibond in pool con alcune divisioni corporate di banca. La decisione partiva dall’analisi dei dati sul risparmio finanziario e sul credito concesso alle PMI: costante e continuo l’aumento del primo e la riduzione del secondo con difficoltà crescenti soprattutto per le imprese di minori dimensioni sempre più emarginiate dal sistema. ‘Cercare di fare qualcosa di diverso era inevitabile’. Sono state messe in campo le prime operazioni di finanziamento delle PMI attraverso fondi di investimento, SGR e società fintech che hanno proposto per lo più prestiti a medio termine con garanzia del Confidi e controgaranzia del Fondo di Garanzia sia per liquidità che per investimenti.
Un’alternativa al canale bancario che ha effettivamente consentito a molte imprese di accedere alla liquidità con modalità più innovative, utilizzando piattaforme digitali dalla fase di onboarding, al processo istruttorio e fino all’erogazione. Offerte più limitate nel tempo, anche per cartolarizzazioni collegate, che però sono diventate una proposta fissa insieme alla garanzia sul credito bancario tradizionale e alla finanza diretta”.

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