“Spendere più di mezzo miliardo di euro (di cui ben 146 milioni di euro di risorse pubbliche di Regione Lombardia) per un’autostrada di pochi chilometri su cui si stima transiteranno meno di 20 mila mezzi al giorno (meno cioè di quelli che oggi percorrono una sola delle principali strade provinciali bergamasche) non è a nostro parere una scelta responsabile”.
Davide Casati e Jacopo Scandella, consiglieri regionali del Partito Democratico, bocciano su tutta la linea il progetto dell’autostrada Bergamo-Treviglio, il cui indice di gradimento è crollato ancor di più in seguito allo studio condotto dalla Provincia sui possibili flussi di traffico.
Il report commissionato da via Tasso aveva due obiettivi: individuare aumenti rilevanti nel traffico in aree già considerate “sotto stress” e stabilire l’effettiva dimensione dei flussi potenzialmente attratti dalla Bergamo-Treviglio. Secondo le nuove stime, il traffico previsto nel 2031 (sono considerati gli anni per la costruzione dell’opera, ndr) si attesterebbe tra i 14mila e i 17mila veicoli al giorno.
Numeri che, secondo i due esponenti bergamaschi del Pd al Pirellone, confermerebbero “la sostanziale inutilità dell’opera, a fronte di un impatto economico ed ambientale tutt’altro che trascurabili. Per questo, nel ribadire ancora una volta la nostra contrarietà all’autostrada, chiediamo alla Regione Lombardia di valutare un utilizzo diverso delle risorse oggi accantonate per questa opera, a favore di un investimento pubblico, meno dispendioso, più sostenibile e in definitiva più sensato”.
Una posizione perfettamente in linea con quella già espressa dal collega di partito Gabriele Giudici, segretario provinciale dem, che aveva parlato di opera “scollegata dalla realtà del territorio” con “scarsi benefici in termini di decongestionamento” per le aree oggi in sofferenza come quelle tra Stezzano, Dalmine e Treviglio.
Il parallelismo con Brebemi, secondo Giudici, è il più calzante per provare a calibrare le previsioni: 26mila veicoli al giorno dopo oltre 10 anni di attività, con stime iniziali che invece erano state tarate attorno ai 40mila.
E allora quale soluzione adottare?
Per il tandem Casati-Scandella, le risorse pubbliche accantonate dalla Regione per la Bergamo-Treviglio, sarebbe più opportuno investirle “a favore di una infrastruttura pubblica di raggio provinciale e per un adeguamento della viabilità già esistente nella zona che collega l’hinterland sud con la bassa ovest. In questo modo si darebbe una risposta ai Comuni che vedrebbero una riduzione del traffico interno ai propri centri, si migliorerebbe uno dei collegamenti nord-sud della nostra provincia contenendo l’impatto ambientale”.
Di tenore diametralmente opposto, invece, le considerazioni di Umberto Valois, coordinatore provinciale di Forza Italia e vicepresidente della Provincia di Bergamo: “I dati sul traffico forniti dalla Provincia di Bergamo – ha analizzato – non hanno ‘smontato’ il progetto ma confermano che esiste un flusso stabile e strutturale di veicoli che giustifica la realizzazione dell’opera, soprattutto se letta nel quadro industriale, logistico e residenziale che interessa l’area. È bene ricordare che non tutte le autostrade nascono per traffici elevatissimi: alcune hanno funzioni territoriali, di connessione rapida e di riequilibrio viabilistico. La Bergamo–Treviglio nasce con questa vocazione: alleggerire la viabilità ordinaria, garantire tempi certi e aumentare l’accessibilità per imprese, cittadini e servizi e quindi rendere sempre più accessibile le nostre valli bergamasche in collegamento con la pianura bergamasca. Inoltre l’opera si inserisce in un quadro integrato di sostenibilità ambientale, confermato anche dallo studio presentato in Provincia. Il traffico oggi concentrato su pochi assi urbani – come la exSS42 e l’asse 525 – non può più essere gestito senza un intervento strutturale”.
Poi la nota polemica nei confronti del Pd, reo, secondo il numero uno bergamasco degli azzurri, di aver assunto una posizione “anacronistica, demagogica e senza una visione di sviluppo territoriale. Si è confermato il partito del ‘no’: è contro lo sviluppo imprenditoriale infrastrutturale ed economico del territorio bergamasco.
Forza Italia, a tutti i livelli di governo, si conferma, invece, il partito del ‘sì’ alle infrastrutture, allo sviluppo sostenibile, alla crescita e alla competitività.
Non possiamo dare ascolto a chi vuole lasciare immutata la situazione viabilistica della nostra provincia; un nuovo modo di fare impresa si basa anche sulla velocità dei trasporti e sulla certezza dei risultati”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link