ROMA, 17 LUGLIO: L’Italia ha riaffermato il proprio sostegno ai Piccoli Stati Insulari in via di Sviluppo (SIDS) e all’attuazione dell’Agenda di Antigua e Barbuda (ABAS), nel corso della sessione tematica “Small Island Developing States: Strategies for SDG success” tenutasi nell’ambito dell’High-Level Political Forum delle Nazioni Unite (HLPF). L’intervento della Rappresentanza Permanente italiana ha messo in evidenza l’impegno dell’Italia nell’accompagnare i SIDS nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), con particolare attenzione alle loro vulnerabilità strutturali e alle sfide legate al cambiamento climatico.
L’Italia ha sottolineato la necessità di un approccio basato sulla costruzione di partenariati inclusivi, strumenti finanziari su misura e una governance globale attenta ai bisogni specifici di questi Paesi, che rappresentano veri e propri punti di riferimento del multilateralismo climatico e dello sviluppo sostenibile.
Il ruolo dell’Italia nella cooperazione con i SIDS
L’impegno italiano a favore dei SIDS non è nuovo: si inserisce in una lunga tradizione di cooperazione allo sviluppo che privilegia la resilienza climatica, la sicurezza alimentare, l’educazione e la promozione dei diritti umani. Attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), l’Italia ha sostenuto numerosi progetti nei SIDS, in particolare nei Caraibi, nel Pacifico e nell’Oceano Indiano, lavorando a stretto contatto con le comunità locali e le autorità nazionali.
La leadership italiana nei fori internazionali, come il G7 e il G20, e il supporto offerto nei processi multilaterali dell’ONU testimoniano un chiaro orientamento alla costruzione di alleanze globali più eque e resilienti, in cui i SIDS non siano semplici destinatari di aiuti, ma protagonisti e co-creatori di soluzioni.
Mezzi di implementazione e l’indice MVI: dalla vulnerabilità alla resilienza
Un primo pilastro dell’intervento italiano riguarda il rafforzamento dei mezzi di implementazione specifici per i SIDS, come previsto dalla ABAS. L’Italia ha sostenuto l’adozione e l’utilizzo dell’Indice di Vulnerabilità Multidimensionale (MVI), uno strumento che mira a superare la valutazione basata unicamente sul reddito nazionale lordo, tenendo conto invece di fattori strutturali come vulnerabilità economica, esposizione ai disastri naturali e capacità istituzionale.
L’obiettivo è promuovere l’accesso preferenziale a finanziamenti agevolati per paesi che, pur rientrando formalmente in fasce di reddito medio, affrontano sfide enormi in termini di sostenibilità ambientale, sicurezza alimentare e shock economici dovuti a eventi climatici estremi.
Finanza sostenibile e partenariati innovativi
L’Italia ha poi sottolineato l’importanza di promuovere modelli di finanza mista (blended finance) e partenariati più solidi, che coinvolgano anche il settore privato. In quest’ottica, il nostro Paese ha lanciato un appello affinché le economie più avanzate guidino con ambizione la transizione verso la neutralità carbonica, creando spazi di cooperazione virtuosa con i SIDS, che spesso rappresentano delle vere e proprie sentinelle della crisi climatica globale.
In questo contesto, l’Italia ha anche ricordato l’importanza della integrazione tra finanza climatica e finanziamento dello sviluppo, come ribadito nella sua posizione in vista della Quarta Conferenza sul Finanziamento dello Sviluppo (FfD4), sottolineando che tale sinergia è essenziale per dare piena attuazione alla ABAS e al recente impegno di Siviglia.
Cultura, creatività e diplomazia regionale
Nel corso della sessione, l’Italia ha anche valorizzato il ruolo delle economie culturali e creative dei SIDS, riconoscendole come motori di inclusione sociale, crescita sostenibile e valorizzazione delle identità locali. La promozione del patrimonio immateriale, del turismo sostenibile e delle industrie culturali rappresenta infatti un terreno fertile per progetti di cooperazione e capacity building.
A livello regionale, l’Italia ha infine annunciato la volontà di rafforzare e ampliare i quadri di cooperazione con il Pacific Small Island Developing States (PSIDS) e con la Caribbean Community (CARICOM). Queste partnership sono strumenti fondamentali per assicurare continuità, coerenza e ownership da parte dei paesi beneficiari, in linea con l’approccio “Whole of Society” promosso anche nell’ambito della cooperazione italiana allo sviluppo. (@OnuItalia)
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